• Disabile non può partire bimbi rinunciano a gita. E’ accaduto questa mattina a Morelli di Trenta, in provincia di Cosenza
    30/04/2015 | www.gazzettadelsud.it

    COSENZA – Quando i bambini insegnano agli adulti. Hanno rinunciato alla gita scolastica per solidarietà nei confronti del compagno di classe disabile che non poteva affrontare il viaggio su un bus non dotato della pedana per le carrozzine. Protagonisti i bambini di quinta elementare dell’Istituto comprensivo di Rovito, in provincia di Cosenza. Non era ancora giorno quando stamattina 48 bambini (quattro classi) hanno salutato i genitori che li hanno accompagnati al pulmann. L’ultima fermata a Morelli di Trenta, per i 13 bambini della classe frequentata anche da un bimbo in carrozzina. Per lui i quattro gradini dell’autobus un ostacolo insormontabile.  Insegnanti e genitori – abbiamo vagliato- dice una delle insegnanti presenti Anna De Donato-le possibili soluzioni, ma dopo aver ragionato e provato, abbiamo capito che non era possibile per il piccolo arrivare fino a Lecce.

     

    E’ stato il papà del bambino a decidere che il viaggio in quelle condizioni sarebbe stato troppo rischioso e dunque Gabriele sarebbe rimasto a casa. A quel punto i suoi compagni di classe non sono più voluti partire e a loro si sono aggiunti anche i bambini delle altre classi. I genitori degli alunni- conclude l’insegnante – hanno condiviso e appoggiato la scelta dei figli e li hanno riportati a casa. Il piccolo in carrozzina aveva diritto come gli altri alla gita d’istruzione è stata questa la posizione delle famiglie. La scuola nell’organizzare il viaggio, aveva evidenziato e chiesto con lettera ufficiale un autobus dotato di pedana segnalando la presenza di un bimbo in carrozzina.

     

    Purtroppo ci è stato detto – afferma la dirigente scolastica Filomena Lanzone- in tutta la provincia di Cosenza non ci sono pulmann a lunga percorrenza dotati della pedana. Il viaggio non è stato annullato, ma solo rinviato in attesa di risolvere il problema. Il gesto semplice di bambini che hanno compiuto dieci anni,che è denuncia vibrata in una società che non garantisce le pari opportunità ai più deboli.