• Cinquefrondi. Gli allievi del Musicale “Rechichi” a lezione da Roberto Rossi Il musicista dell’Orchestra Sinfonica della Rai:«Per avere successo servono sacrificio e deteminazione»
    18/02/2016 | Liceo Statale "Giuseppe Rechichi" Ufficio stampa. | Comunicato

     

    Conia, Morabito, Rossi

    Conia, Morabito, Rossi

    CINQUEFRONDI - Gli studenti del Musicale del Liceo “Rechichi” a lezione dal Maestro Roberto Rossi.

    Il musicista, prima tromba dell’orchestra sinfonica nazionale della Rai ha incontrato i giovani nella sede del Comune di Cinquefrondi, ospiti del Sindaco Michele Conia.

    «Un’opportunità straordinaria questo confronto – ha dichiarato il Dirigente Scolastico Francesca Maria Morabito, accogliendo Rossi – perché permette ai ragazzi di comprendere con quanto impegno, sforzo e passione si possano raggiungere risultati eccellenti. Il nostro è l’unico Liceo Musicale della provincia di Reggio Calabria e che tra qualche giorno vedrà alcuni allievi partecipare a uno stage presso l’orchestra dell’esercito italiano».

    La professoressa Morabito ha poi colto l’occasione per ringraziare l’Amministrazione comunale di Cinquefrondi per la vicinanza alle iniziative del Liceo.

    «Il Maestro Rossi rappresenta certamente un modello da seguire – ha affermato il Sindaco Conia – nel percorso di formazione che state seguendo a scuola. Oggi abbiamo l’occasione di ospitare una personalità del mondo della musica che è momento di crescita per l’intera comunità di Cinquefrondi. Resto disponibile – ha concluso – per lavorare insieme ai docenti e agli studenti del Liceo per altri momenti di cultura e socializzazione».

    Poi un lungo susseguirsi di domande che i ragazzi hanno posto al Maestro, dalle difficoltà agli applausi, al mondo della musica più in generale.

    «È una grande emozione essere qui – ha dichiarato il trombettista ferrarese. La preparazione per un musicista è il primo step per affrontare l’attività concertistica. Ma per fare questo – ha continuato – serve saper rinunciare e anche fare dei sacrifici».

    Roberto Rossi, che ha all’attivo prestigiose collaborazioni con importanti orchestre nazionali e internazionali, l’ensemble del Maggio Fiorentino e della Scala di Milano, per fare alcuni esempi, ha poi ripercorso gli anni della sua formazione «con maestri severi, esempio di grande rigidità nella disciplina». «Sono stati anni difficili – ha commentato – ma ho perseverato, consapevole che per seguire quest’arte da protagonisti occorre sempre avere la testa in movimento e non fermarsi mai».

    E ancora l’esperienza con il “Pavarotti and friends” e l’abilità che occorre avere nel passare dalla musica classica a un’esecuzione moderna.

    «Un compositore che è anche uno strumentista ha sicuramente più possibilità di comprendere le difficoltà a suonare una parte – ha continuato- quindi non sarebbe male se provaste a creare qualcosa di vostro. Nel rapporto tra il direttore d’orchestra e i musicisti – ha aggiunto – dovrebbe esserci sempre la giusta misura e mai imposizioni e troppa rigidità».

    Nella certezza che «la musica è vita ed è una forza straordinaria che unisce e non ha mai diviso».