• Gli Amici del Lupo incontrano gli studenti della Scuola secondaria di Mammola
    Don De Masi: "La vita è l'unico dono che non riceverete due volte"
    07/02/2016 | Comunicato | Comunicato

    MAMMOLA  - Un momento dell'iniziativaMAMMOLA – Incontro di sensibilizzazione con “Gli amici del Lupo” sulla sicurezza stradale, ieri mattina, presso la Scuola secondaria di Mammola. L’iniziativa destinata alle prime, seconde e terze classi, è stata organizzata con l’obiettivo di far riflettere i ragazzi sull’importanza di una guida cosciente e consapevole. «Una macchina o qualunque altro veicolo è come un’arma – è stato più volte detto ai giovani studenti nel corso della mattinata – se ci si mette alla guida con leggerezza le conseguenze potrebbero essere molto gravi».

    La proiezione di alcuni video, i dati statistici che hanno evidenziato la presenza di 9 incidenti mortali al giorno sulle strade, e le parole degli illustri relatori hanno fatto da cornice ad un momento capace di offrire numerosi spunti di riflessione.

    L’incontro, commosso e partecipato, è stato aperto dal dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Marina di Gioiosa Jonica–Mammola, Maddalena Laganà, che ha plaudito il lavoro dell’associazione e l’impegno profuso non solo per mantenere vivo il ricordo di Zerbi, ma anche per sollecitare gli interventi di sistemazione e messa in sicurezza delle strade, in modo da prevenire nuovi incidenti.

    Poi la parola al presidente di “Amici del Lupo”, Letterio De Domenico che, nella duplice veste di relatore e moderatore, ha invitato i ragazzi a stare attenti ai segnali e alla velocità sia nei percorsi a piedi sia in macchina, insieme ai propri genitori. Lo stesso ha anche spronato i più giovani chiedendo loro rimboccarsi le maniche e dare il proprio contributo per il rispetto dei propri diritti, nella speranza di un domani migliore.

    È stato il caposala di Pronto Soccorso del nosocomio “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena, a raccontare i minuti drammatici che seguono un incidente: l’arrivo dell’ambulanza in ospedale, la lotta tra la vita e la morte, la reazione dei familiari alla notizia che il peggio è avvenuto. «Vedo spessissimo barelle arrivare in ospedale con ragazzi in fin di vita o che, purtroppo, non ce l’hanno fatta. – ha affermato – È dura ed è straziante dover dire ai genitori che il proprio figlio, ancora giovane, ormai non c’è più».

    L’importanza del rispetto delle regole nella vita e nello sport è stata sottolineata da Francesco Rigitano direttore provinciale del comitato sportivo italiano e da Valentina De Leo, direttore sportivo dell’unica squadra femminile di calcio a cinque della provincia che milita in serie A.

    Pieno di commozione anche il ricordo di Davide Barillà, un giovane morto a causa di un incidente con lo scooter, tramite la testimonianza del padre, Domenico. «Quando in una famiglia muore un ragazzo in modo così improvviso – ha detto il signor Barillà – è come se fossero morti tutti. Dobbiamo sensibilizzare e impegnarci affinché la tragica notizia che ha colpito me e la mia famiglia sia data sempre meno a mamme e padri che sono a casa ad aspettare il ritorno dei propri figli, usciti per trascorrere una serata di puro divertimento».

    È invece “sceso in platea” per parlare direttamente con gli studenti il parroco del Duomo di Polistena e referente di Libera per la Piana, don Pino De Masi, che, con simpatia, ha attirato l’attenzione dei più giovani paragonando la vita ad un regalo da tenere con cura, come uno dei doni più preziosi che si ricevono. «Nessuno di voi ha chiesto di ottenere la vita. – ha affermato don De Masi – Eppure ce l’avete ed è il dono più bello che vi sia mai stato fatto. Abbiatene cura perché è l’unico che non riceverete due volte».

    Vicinanza all’associazione “Amici del Lupo” è stata anche espressa dal primo cittadino di Mammola, Antonio Longo, che in più iniziative si è trovato a chiedere, insieme all’associazione e ad altri colleghi sindaci, interventi idonei a prevenire incidenti su quella che ormai viene sempre più spesso definita “strada della morte”.