• Sanità calabrese. Fedir Sanità :” Sbalorditi dalla superficialità con cui si tratta il piano di rientro”
    31/05/2013 | Angela Corica, Uff.Stampa Fedir Sanità | Comunicato

    ROMA – Succede che in Calabria il direttore dell’assessorato alla Sanità ed i sub commissari, che lavorano fianco a fianco nello stesso piano, non si parlino e l’uno faccia provvedimenti che gli altri apprendono solo dalla stampa. E così capita che sullo stesso argomento i sub commissari smentiscano clamorosamente l’altissimo funzionario regionale. Quanto accaduto allo staff di Luciano Pezzi (sub commissario per l’attuazione del Piano di Rientro) emerge con chiarezza dalla sua nota del 23 maggio inviata ai direttori generali delle Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere della regione Calabria nonché allo stesso commissario ad acta per il Piano di rientro – e governatore della Calabria – Giuseppe Scopelliti.

     

    Nel documento, di cui Fedir Sanità è venuta in possesso, il sub commissario afferma che “da notizie di stampa si è appreso che il dipartimento, con specifica nota, ha invitato le SS.LL, a conferire incarichi in via provvisoria in attesa dell’adozione del documento di aggiornamento delle linee regionali che recepisca le osservazioni ministeriali e sia coerente con l’atto complessivo di programmazione di tutte le reti assistenziali”. La nota così prosegue, sbugiardando il dg: “La prudenza da porre in essere in ogni provvedimento di gestione dovrà, tuttavia, condurre le SS.LL. ad affidare incarichi a termine, nei modi e nei termini temporali previsti dalle norme, al fine di evitare qualsiasi provvisorietà indice di scarsa chiarezza, scarsa responsabilizzazione dei soggetti incaricati e, conseguenzialmente, scarsa operatività nel perseguimento degli obiettivi del piano di rientro”. Fedir Sanità (sindacato nazionale rappresentativo della dirigenza tecnico, professionale e amministrativa delle Asl e AO) ha letto con estremo stupore tutta la corrispondenza intercorsa fra regione e sub commissari traendone la sconfortante conclusione, una volta di più, che in Calabria si perde tempo a scriversi da una stanza all’altra della stessa sede senza che sia mai chiaro “chi comanda cosa”.

     

    Il vero ed unico risultato è che, nel pieno caos, i direttori generali fanno quello che gli pare e piace. La lettera del direttore regionale e quella partita dall’ufficio dei sub commissari sono, infatti, tra di loro assolutamente inconciliabili. Secondo il primo gli incarichi ai dirigenti possono essere solo provvisori in attesa delle nuove linee guida sugli atti aziendali. Per i secondi, invece, gli incarichi provvisori sono illegittimi e destabilizzano la realizzazione del piano di rientro. Ma intanto è chiaro che fino ai nuovi atti aziendali gli incarichi possono essere affidati solo sulla base dei vecchi. In tutto questo l’unica cosa certa è che molti direttori di Asl operano nel pieno libero arbitrio. Fedir Sanità ha già evidenziato, finora senza alcun esito, casi di funzioni dirigenziali conferite illegittimamente a personale del comparto, mancata osservanza di sentenze esecutive, diffusa irregolarità e o illegittimità nell’attribuzione di incarichi dirigenziali previsti soltanto nelle bozze di atti aziendali e, non ancora emanate, a dirigenti privi di requisiti e/ o preferiti a personale dirigenziale ben più qualificato. In una situazione di indubbia contrazione dei posti disponibili il non rispetto delle regole non potrà che fare esplodere il contenzioso che, pertanto, lungi dal realizzare risparmi economici, porterà ad un aggravamento della situazione dei bilanci del servizio sanitario regionale. Di ciò la Corte dei Conti non potrà che farsi carico.

     

    La Fedir chiede che qualcuno dica esattamente come ci si debba muovere, smettendola con le illegittimità. “Riteniamo – afferma il segretario nazionale di Fedir Sanità – Antonio Travia, che il tema degli incarichi dirigenziali sia tema delicatissimo, che ha sempre più necessita di essere ricondotto negli ambiti della assoluta legittimità e merito. Siamo sicuri che troppo in questo campo non funzioni e ci chiediamo come mai non abbiamo ricevuto risposte alle nostre segnalazioni circa l’attribuzione di molti incarichi illegittimi. Continueremo a spenderci in questa direzione mentre rimaniamo sbalorditi dalla superficialità con cui si tratta il piano di rientro”.