• Il presidente del Consiglio provinciale incontra i vertici della Lega Italiana Diritti Umani
    Indulto ed amnistia tra gli argomenti dell'incontro. Chiesta la scarcerazione del giornalista Gangemi
    10/10/2013 | Antonino Eroi, presidente del Consiglio provinciale di Reggio Calabria | Comunicato

    ROMA – “Il messaggio alle Camere del presidente Giorgio Napolitano, che chiede con urgenza un provvedimento legislativo per risolvere la questione del sovraffollamento carcerario, per cui l’Italia è stata sanzionata anche dalla Corte di Strasburgo, è un vero atto di coraggio che trova sponda favorevole e pieno appoggio da parte di tutti coloro che nel loro ruolo istituzionale perseguono da tempo la salvaguardia dei diritti umani” così Antonio Eroi, presidente del Consiglio provinciale di Reggio Calabria a margine di un incontro avvenuto ieri nella sede della Lidu onlus nazionale, durante il quale si è stretta un’intesa di collaborazione tra Lega Italiana dei diritti dell’Uomo e provincia di Reggio Calabria sui diritti fondamentali. Al centro del colloquio tra Eroi ed il presidente nazionale Lidu on. Alfredo Arpaia, la soluzione intravista da Giorgio Napolitano, già calendarizzata in Senato per il 15 ottobre su proposta dei senatori Compagna e Manconi, sull’opportunità di adottare indulto ed amnistia per avere poi il tempo di ridefinire gli ordinamenti che regolano il sistema carcerario. ”Appare, infatti, indispensabile avviare una decisa inversione di tendenza sui modelli che caratterizzano la detenzione, modificando radicalmente le condizioni di vita dei ristretti, offrendo loro reali opportunità di recupero” aveva detto il presidente Napolitano nel corso del discorso inviato alle Camere l’8 di ottobre. Una visione condivisa dalla Lidu, che già nel passato si era espressa in tal senso, subito dopo l’approvazione del decreto carceri in giugno, visto come “un granello di sabbia nel mare di problemi da affrontare e risolvere sulla questione degli Istituti di pena nazionali”dal presidente Arpaia che aggiungeva in quell’occasione che “solo nei casi di crimini gravi commessi che mettono a forte rischio la comunità il carcere sia la risposta più adeguata. In tutti gli altri casi è più opportuno studiare istituti riabilitativi o arresti domiciliari che obblighino il reo a compiere lavori socialmente utili che rimborsino in parte la comunità per il danno subito”. Opinione comune a quella di Antonio Eroi, che lo scorso anno ha sostenuto un progetto volto alla rieducazione del detenuto dal titolo “Cinema dentro le mura”, con il quale la Casa circondariale di Reggio Calabria ha contribuito alla realizzazione del cortometraggio “Hakuna Matata”, poi inviato all’Europa per sensibilizzare e diffondere un messaggio di vita e speranza che nasce proprio tra le mura del carcere reggino. Tra gli argomenti affrontati durante l’incontro anche quello della depenalizzazione del reato di diffamazione a mezzo stampa. “ Nonostante la Corte europea abbia da poco emesso sentenze che bocciano ‘l’esistenza stessa di una sanzione penale sulla libertà di opinione ed informazione perché tale da provocare un effetto dissuasivo sul contributo che la stampa porta al dibattito su temi di interesse generale’ come evidenziato dalla stessa Corte”, ha riferito Antonio Eroi ad Alfredo Arpaia, “a Reggio Calabria Francesco Gangemi, giornalista 79enne, è stato arrestato per tale reato pochi giorni fa, e ad oggi ancora nessuno è intervenuto pur essendo il Gangemi affetto da gravi malattie, a dispetto di tutti gli interventi dettati da sdegno e solidarietà, a partire da quello di Fnsi”.- “Senza entrare nel merito della sentenza di condanna che ha colpito Gangemi” – ha denunciato Eroi alla Lidu- “voglio esprimere tutta la mia contrarietà per questa detenzione che, oltre a ledere il diritto alla libera informazione sancito e tutelato in territorio Ue, rischia di trasformarsi in tragedia considerata l’età dell’arrestato e le sue precarie condizioni di salute”. Antonio Eroi, che ha sollecitato un fattivo interessamento al caso Gangemi al termine dell’incontro con il presidente Lidu, ha concluso con un appello al figlio del giornalista tratto in arresto: “Purtroppo non è nelle mie competenze chiedere un provvedimento di Grazia al presidente della Repubblica, ma sarò al fianco del figlio di Gangemi, Maurizio, che invito sin d’ora a chiedere l’intervento di Napolitano in tale direzione. Fatti del genere non dovrebbero più accadere in Italia, la personale vicenda di Francesco Gangemi ci obbliga ad esprimere una solidarietà che va oltre il mero aspetto umano: è un’offesa al diritto d’opinione”. Eroi ha invitato Alfredo Arpaia che sarà a Reggio Calabria la prossima settimana per un dibattito pubblico sui diritti dei carcerati