• Democrazia è partecipazione. Una lettrice scrive all’Edp: “Sceglierò per chi votare in tutta autonomia, perché raccoglieremo ciò che avremo seminato”
    24/01/2013 | Maria Russo | Edicola di Pinuccio

    LA POLITICA DI OGGI è rimasta fossilizzata alle vecchie logiche di gestione di partiti e alla corsa alle poltrone, e le liste, che oggi vengono sbandierate da ogni agglomerato politico dei vari gruppi, possibili e impossibili, certamente apriranno scenari inquietanti da sottile riflessione. Rappresentare qualcuno in un territorio non è facile, soprattutto se ci si conosce bene ed ognuno sa, quale sia stato il personale trascorso politico e professionale e, non per ultimo, quello comportamentale. La rabbia del cittadino, elettore onesto, sta nella consapevolezza della propria impotenza nel permettere che alcuni personaggi possano un giorno rappresentarci o addirittura vederli ricoprire un ruolo che con consapevolezza non sarà garanzia per la comunità che rappresenta. Faccio mia, una frase del grande Antonio De Curtis “Siccome sono democratico, comando io.” Ed è così che oggi è divenuta la nostra democrazia. Strette di mano, sorrisi a 360 denti, promesse, disponibilità e diabete a 1000 da parte di chi oggi, presente nelle liste, si prepara alla raccolta dei voti. Sono quelli che, sino ad un giorno prima, sparavano a zero contro l’uno e l’altro partito o personaggio politico; sono quelli che, pur di essere eletti hanno siglato un patto con il “nemico” ed oggi se lo ritrovano seduto accanto; sono quelli che, mentre ti sorridevano, contemporaneamente ti pugnalavano dall’alto; sono quelli che, della politica non hanno mai compreso il vero significato; sono quelli, che con ogni “mezzo” e a qualsiasi Presidente di turno, sempre a ripetere “ce la faremo!”…. o forse semplicemente basta dire , sono quelli che sono.

     

    In queste liste elettorali c’è gente che va, gente che arriva, gente che ritorna, ma c’è anche tanto di salvagente. Vediamo scendere in campo magistrati, giornalisti, economisti, tecnici, operai, attori, cantanti, calciatori…..ma i politici? Quando sarà il turno del politico con la P? E se anche c’è stato, ….lo hanno “fatto fuori”. Questo modo di fare, non appartiene alla brava gente, non appartiene al popolo sano italiano, che sempre più si sta allontanando da questo mondo dove, dall’ essere protagonista, finge di non capire di essere sempre uno strumento d’arricchimento altrui. Non bastano soltanto i canti di un Grillo per far svegliare la gente da questo interminabile letargo; si può scendere in piazza ogni giorno e per molteplici motivi, discutibili e non, ma sempre democratici; ma sino a quando, gli organi di competenza, non dimostreranno che la giustizia esiste, che i farabutti in cravatta pagheranno come tutti i normali cittadini, che la tanta discussa zona grigia non si continui a confonderla con l’encefalo, tutto rientrerà nella a – normalità di questo paese. Sono cittadina italiana, ho diritto al voto e come tale andrò a votare in piena autonomia. E’ un mio diritto, forse l’unico rimasto in questo meraviglioso paese. E se, come ricordano sempre i nostri nonni, – “ Quello che semini oggi, raccoglierai domani ” – non mi resta allora, che aspettare i risultati elettorali, e se niente cambierà, allora speriamo che duri poco.

     

     

     


     
  • 2 commenti

    1. Antonio De Mujà

      Condivido l’analisi e ne comprendo la rabbia, ma il tempo delle analisi e delle deleghe in bianco è finito, oggi è tempo di “rivoluzione civile” e culturale delle comunità ed è tempo che ognuno si schieri a viso aperto e ci metta la faccia, nessuno deve sentirsi escluso e nessuno è giustificato nel mantenere posizioni nell’apparenza equidistanti ma che nella sostanza nascondono opzioni di opportunismo per essere sempre dalla parte dei vincenti. Da calabrese, che vuole stare alla pari con altre comunità italiane ed europee, sento che la prima lotta vera che è necessario condurre è contro l’immoralità nella società e nella pubblica amministrazione senza della quale nessuna giustizia sociale troverà mai casa. Chi oggi pone al centro, nella convinzione e non soltanto nella forma, questa questione ritengo meriti di giocare un set in questa partita e se vince tenere alto il controllo, che non è solo un diritto ma anche un dovere di ogni cittadino. Niente più deleghe in bianco per nessuno.

    2. Raffaele Cutrì

      guarda da che pulpito viene la predica

    Commenti disabilitati.