VIBO VALENTIA – In vista delle Amministrative che si terranno a Vibo Valentia il prossimo 31 maggio, il Coordinamento vibonese di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” presenta “Viboocchiaperti”, una campagna aperta, apartitica e trasversale che ha lo scopo di mettere al centro della competizione elettorale i temi relativi al contrasto alla ‘ndrangheta ed alla corruzione e, nel contempo, indicare una linea guida per la lotta alla povertà, terreno fertile per il proliferare dei fenomeni criminali e mafiosi.La campagna, attraverso la creazione del blog http://viboocchiaperti.blogspot.it/, è finalizzata a sottoporre ai candidati a sindaco un identico elenco di impegni ritenuti prioritari nel contrasto alla ‘ndrangheta ed alla corruzione.
Sei sono gli impegni proposti:
1. candidature e alleanze trasparenti;
2. screening personale di ogni candidato, ossia curriculum vitae e trasparenza della propria situazione reddituale-patrimoniale-finanziaria;
3. promozione della memoria ed impegno per le vittime innocenti della ‘ndrangheta e i loro familiari;
4. contrasto al racket delle estorsioni, all’usura, al gioco d’azzardo incontrollato e premialità agli imprenditori che denunciano;
5. adozione della delibera “trasparenza a costo zero” e attuazione in ogni suo punto;
6. attuazione di concrete misure di contrasto al dilagare della povertà.
I candidati a sindaco potranno aderire alla campagna attraverso una pubblica dichiarazione di accettazione integrale delle proposte e l’esplicito inserimento della stessa nei rispettivi programmi elettorali. Nelle sue fasi la campagna prevede, con l’imprescindibile e fondamentale contributo di tutta la cittadinanza, il costante monitoraggio dell’effettiva attuazione, da parte della futura Amministrazione, delle misure inserite nella dichiarazione di impegno. La campagna Viboocchiaperti vuole rappresentare un forte richiamo morale alla corresponsabilità: non possiamo chiedere alla politica che faccia la propria parte con chiarezza e trasparenza, se non prima, come cittadini, ci assumiamo la nostra quota di responsabilità nella gestione della Cosa Pubblica.