• “Cinquefrondi è un disastro, ma sopravviverà solo grazie ai volontari”. Una riflessione di Antonio Manfrida a margine di “Borgo Futuro”
    "Tra rifiuti di ogni genere, in silenzio un volontario era all’opera. Senza telecamere, senza interviste o comunicati stampa*
    08/07/2013 | Antonio Manfrida | Edicola di Pinuccio

    QUALCOSA DI importante. Nel silenzio mattutino, quando iniziando la giornata si cerca di riflettere sulle cose da fare, ho dovuto rendermi conto di un fatto che, di per sé, è importante; è unico. Da tempo leggo dell’iniziativa Borgo Futuro e già ho constatato il lavoro di recupero di aree abbandonate e sconosciute di Cinquefrondi, percorrendo stradine e viottoli finalmente ripristinati. Ma stamani proprio in quei posti abbandonati ho visto in un certo senso l’irreale. Da poco giorno, eppure qualcuno era all’opera sui luoghi, ripulendo i ruderi di un’antica struttura certamente da decenni ignorata. Tra rifiuti di ogni genere, in silenzio un volontario era all’opera. Senza telecamere, senza interviste o comunicati stampa.

     

    L’amore e l’attaccamento per il nostro paese lo spingevano a darci dentro, a lavorare, a non rimanere immobile. Cosa e chi può motivare il volontario? Quale la ragione del gesto? La parola gratuità – che è la base dell’impegno volontario – trova spiegazione in un ideale, in un qualcosa che ispira e guida. E’ una fede; è un riferimento; è la consapevolezza che quel pensiero – che agita le cellule cerebrali e fa muovere i muscoli – diventa concretezza. Borgo Futuro per tanti – giovani e non – è la dimostrazione di questo. E, quindi, diventa l’esempio da imitare. E ricollego mentalmente questo con la chiusura del Tribunale; lo scioglimento della Comunità Montana; l’abolizione dello sportello Equitalia; la perdita della reggenza delle scuole. Tutti disastri per Cinquefrondi. A prima vista, cose diverse e distinte. E forse è così.

     

    Qualche decennio fa ho letto un pensiero che mi aiuta a spiegare. Un giovane sacerdote incontra ai giardini pubblici due adolescenti, suoi fedeli, intenti a baciarsi, che rimangono di ghiaccio alla sua vista. Decide di avvicinarsi e, molto semplicemente, domandare “ cosa c’ entra questo con le stelle? “ Cioè, il gesto di affetto e di amore tra due adolescenti come si collega con l’Universo e con il Creato? Tutto – nella nostra vita – è collegato; nulla è a caso. Lo sforzo fisico del volontario è per una ragione più grande della singola pietra rimessa a posto o dell’erbaccia strappata. Forse è il concreto desiderio di dare una mano; forse è la determinazione di rendersi utile; forse è l’intento di offrire un segno che, nella sua piccolezza, superi e vada oltre progetti faraonici ed irrealizzabili, mega strutture e finanziamenti. C’è da imparare da chi vive così; che alle cinque di mattina si agita e non prende sonno, pensando al progetto che vuole realizzare. E che quindi, caricatosi sulle spalle badile e piccone, umilmente diventa esempio per tutti noi. Borgo Futuro è un esempio; come un esempio è l’Infiorata. E come tanti altri esempi.

     

    Cinquefrondi sopravviverà all’odierno disastro sociale e politico solo grazie ai tanti volontari che esistono e vivono, al di là della politica; che sanno vivere e capire; e che – prima o poi – saranno obbligati a radunarsi, a mettersi insieme, a costruire l’edificio comune. Volontari, cioè gente che si mette in discussione gratuitamente; gente che si spende senza nulla chiedere o pretendere ma che ti pone di fronte ad un fatto.

     

     

     


     
  • 2 commenti

    1. Salvatore borelli

      Bel pensiero, speranza ed incertezze. Segno di una nuova stagione di cambiamento per cinquefrondi!

    2. tommaso

      …, Condivido quasi tutto …, grazie Antonello

    Commenti disabilitati.