QUALCOSA DI importante. Nel silenzio mattutino, quando iniziando la giornata si cerca di riflettere sulle cose da fare, ho dovuto rendermi conto di un fatto che, di per sé, è importante; è unico. Da tempo leggo dell’iniziativa Borgo Futuro e già ho constatato il lavoro di recupero di aree abbandonate e sconosciute di Cinquefrondi, percorrendo stradine e viottoli finalmente ripristinati. Ma stamani proprio in quei posti abbandonati ho visto in un certo senso l’irreale. Da poco giorno, eppure qualcuno era all’opera sui luoghi, ripulendo i ruderi di un’antica struttura certamente da decenni ignorata. Tra rifiuti di ogni genere, in silenzio un volontario era all’opera. Senza telecamere, senza interviste o comunicati stampa.
L’amore e l’attaccamento per il nostro paese lo spingevano a darci dentro, a lavorare, a non rimanere immobile. Cosa e chi può motivare il volontario? Quale la ragione del gesto? La parola gratuità – che è la base dell’impegno volontario – trova spiegazione in un ideale, in un qualcosa che ispira e guida. E’ una fede; è un riferimento; è la consapevolezza che quel pensiero – che agita le cellule cerebrali e fa muovere i muscoli – diventa concretezza. Borgo Futuro per tanti – giovani e non – è la dimostrazione di questo. E, quindi, diventa l’esempio da imitare. E ricollego mentalmente questo con la chiusura del Tribunale; lo scioglimento della Comunità Montana; l’abolizione dello sportello Equitalia; la perdita della reggenza delle scuole. Tutti disastri per Cinquefrondi. A prima vista, cose diverse e distinte. E forse è così.
Qualche decennio fa ho letto un pensiero che mi aiuta a spiegare. Un giovane sacerdote incontra ai giardini pubblici due adolescenti, suoi fedeli, intenti a baciarsi, che rimangono di ghiaccio alla sua vista. Decide di avvicinarsi e, molto semplicemente, domandare “ cosa c’ entra questo con le stelle? “ Cioè, il gesto di affetto e di amore tra due adolescenti come si collega con l’Universo e con il Creato? Tutto – nella nostra vita – è collegato; nulla è a caso. Lo sforzo fisico del volontario è per una ragione più grande della singola pietra rimessa a posto o dell’erbaccia strappata. Forse è il concreto desiderio di dare una mano; forse è la determinazione di rendersi utile; forse è l’intento di offrire un segno che, nella sua piccolezza, superi e vada oltre progetti faraonici ed irrealizzabili, mega strutture e finanziamenti. C’è da imparare da chi vive così; che alle cinque di mattina si agita e non prende sonno, pensando al progetto che vuole realizzare. E che quindi, caricatosi sulle spalle badile e piccone, umilmente diventa esempio per tutti noi. Borgo Futuro è un esempio; come un esempio è l’Infiorata. E come tanti altri esempi.
Cinquefrondi sopravviverà all’odierno disastro sociale e politico solo grazie ai tanti volontari che esistono e vivono, al di là della politica; che sanno vivere e capire; e che – prima o poi – saranno obbligati a radunarsi, a mettersi insieme, a costruire l’edificio comune. Volontari, cioè gente che si mette in discussione gratuitamente; gente che si spende senza nulla chiedere o pretendere ma che ti pone di fronte ad un fatto.
2 commenti
Salvatore borelli
8 luglio 2013 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Bel pensiero, speranza ed incertezze. Segno di una nuova stagione di cambiamento per cinquefrondi!
tommaso
8 luglio 2013 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
…, Condivido quasi tutto …, grazie Antonello