• Sanremo, liberi di non vederlo. Mistico Celentano, ma cercava il colpo di scena, in ossequio alle leggi del marketing
    20/02/2012 | Rosanna Giovinazzo | Edicola di Pinuccio

    “MARKETING” anche su Dio? Audience televisiva, cifre in denari sonanti che impressionano, media all’assalto, quasi una settimana intera a parlare del caso Celentano, del suo misticismo e di Sanremo. Tu lo vedi Sanremo? Io sento sempre più spesso rispondere: No! Forse ci “vergogniamo” di rispondere sì, perché sa di “poco intellettuale”? Eppure gli ascolti hanno raggiunto cifre più che ragguardevoli… Libertà di vedere o non vedere Sanremo, ci mancherebbe altro! Il punto sul quale riflettere è che la mediocrità raggiunge sempre picchi altissimi di ascolti. Fin qui niente di nuovo, ciò però non vuol dire che bisogna rifugiarsi dietro il “che ci vuoi fare, è così!” e quindi non preoccuparsi e lasciar correre. La Tv e i media infatti sono importanti per la formazione dei cittadini e quindi bisognerebbe pretendere anche qualità, d’altronde paghiamo anche il canone. Ma la qualità fa quasi sempre a schiaffi con le ragioni del marketing. Celentano è un super quando canta, ma quando parla… Pensava di poter, in una manciata di minuti, sviscerare una querelle secolare, un punctum dolens : potere temporale/potere spirituale della Chiesa.

     

    E’ vero quello che dice, ma non dice nulla di nuovo, è una cosa molto semplice, perché la Chiesa (dunque anche i suoi organi di informazione), nella sua vera essenza, dovrebbe occuparsi di Dio e dello spirito, non di potere, di politica e di ricchezza materiale. E’quello che hanno urlato, molto prima di lui, raffinati pensatori ed intellettuali, magari lasciandoci anche la pelle… Qual è dunque l’originalità del suo intervento? L’aver parlato di Famiglia cristiana e di Avvenire che nei tempi passati non c’erano? Dire che bisognerebbe chiuderli? Non voglio definirlo qualunquista come altri hanno fatto in questi giorni, ma certamente povero di idee nuove, sì. Io credo che avrebbe fatto molto meglio a testimoniare la sua fede parlando, per esempio, del male più osceno del mondo di oggi: la povertà di molti, anzi di moltissimi, a fronte della ricchezza di pochi, anzi di pochissimi. Male causato da logiche assurde che sono non uguali, ma simili certamente sì, alle logiche del marketing televisivo.

     

     


     
  • 2 commenti

    1. Concept

      E marketing televisivo per me è stato! purtroppo, salvo qualche eccezione, la chiesa si occupa sempre più di potere, di politica e di ricchezza materiale come dici tu Rosanna e lo ha sempre fatto. In ogni caso il guadagno ed il profitto è stato enorme per Celentano, la Rai e Morandi moralista ed avvocato d’ufficio.

    2. salvatore

      Morandi ha capito che la Rai è vittima e carnefice, ma da perfetto sornione sgattaiola via via col bel gruzzoletto. Celentano devolverà parte del suo incasso a 20 famiglie “credo” come ricco borghese che usa il concetto del bisogno caritatevole verso i poveri. Povertà elisabettiana, tipica dei governi liberisti dei primi del ’800 e poi? Un perfetto qualunquista, un uomo qualunque che usa male i suoi soldi, perchè non vorrei mai trovarmi nei panni di quella famiglia che dov a direrà dire grazie a discapito di milioni di famiglie povere ed incazzate per il gesto….!Sembra di inseguire il sogno americano Già! UNO SU MILLE CE LA FA! Non è di Gianni???? Ma per favore…..Perchè non risparmiare i ricchi compensi per creare una onlus di servizi estesi a più cittadini? Vergogna, Vergogna, Vergogna. Ma quanta è dura la salità!

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