• L’infanzia, un settore sempre attivo
    17/12/2011 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio

    NEL MARE MAGNUM di bandi che costellano i vari bollettini nazionali, di particolare importanza per la nostra regione e di sicuro per i nostri comuni,  è il bando a cura dell’assessorato al Lavoro, Formazione e Politiche Sociali, di recente pubblicazione sul Burc n. 48 Supplemento Straordinario n. 1 del 6 dicembre 2011 nel quale attraverso il Decreto Dirigenziale n. 14466 del 21/11/2011 viene approvato l’avviso pubblico per la realizzazione di nidi d’Infanzia e servizi educativi integrativi. Il bando che è dotato di risorse per un importo complessivo pari a circa 11 mln di € si distingue in due tipologie di aree d’intervento: la prima  rivolta agli enti locali e relativa alla realizzazione di nuovi nidi d’infanzia (compresi i nidi aziendali) o micro-nidi e/o di servizi integrativi (spazio gioco per bambini, centro per bambini e famiglie), e la seconda riguardante l’avviamento di servizi integrativi educativi, domiciliari e familiari, promossi e gestiti da soggetti privati attraverso il trasferimento di risorse ai Comuni. Le finalità sono molteplici. In primis l’opportunità di dotare la Regione, attraverso i Comuni, di un tasso percentuale più elevato di presenze di asili nido che sviluppati nelle varie forme ad ora contano “solo” un misero 18% di copertura del territorio regionale con la possibilità di  far usufruire circa il 4% dei bambini in fascia d’età da 0 a 3 anni (Fonte: Assessorato Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali della Regione Calabria, su dati Demo.Istat), quando in realtà entro il 2012 dobbiamo raggiungere, su indicazione dell’Unione Europea, i parametri del 35% di copertura territoriale per l’offerta di questi servizi e il 12% di bambini a cui far usufruire il servizio educativo medesimo; poi anche la possibilità di impiego (od auto-impiego) di nuovo personale qualificato nelle strutture a cui sarà data la possibilità di implementare la formazione e le competenze di settore con conseguenti ricadute occupazionali, quindi l’opportunità di far godere alle famiglie, in particolare le madri-lavoratrici, di possibilità ulteriori per la conciliazione dei tempi lavoro-famiglia.

     

    Tale bando prevede, tra l’altro, che gli asili nido possano essere progettati sia come asili nido comunali, aziendali, privati o addirittura nella forma dei servizi educativi domiciliari. In particolare sono ammissibili ai contributi regionali singoli programmi di investimento concernenti sia la realizzazione di nuovi servizi di nidi d’infanzia attraverso la  ristrutturazione di immobili, privilegiando il recupero di beni immobili pubblici non utilizzati o sottoutilizzati e/o eventuali beni immobili confiscati, sia l’allestimento del servizio in idonee strutture realizzate con materiali e tecniche di bioedilizia, che l’attivazione di nuovi servizi nido presso strutture educative esistenti anche attraverso la realizzazione di accordi intercomunali di funzionamento. Ma anche attraverso la ristrutturazione e/o adeguamento di nidi d’infanzia comunali esistenti e con servizio attivo alla data dell’avviso purché tesi ad un incremento dei posti finora offerti. Infine, le agevolazioni concedibili riguardano, per ciascun progetto presentato ad esempio dai Comuni ed in rapporto ai posti addizionali offerti, un massimo di € 10.000,00 per ogni nuovo posto da realizzare e per un importo massimo di finanziamento di € 500.000,00. Con aumento fino ad un massimo di € 12.000,00 per posto bambino e ad un massimo di € 600.000,00 per finanziamento, per i  progetti presentati da Comuni in forma associata. Ci pare che questi, da soli, rappresentino, laddove praticabili, dei buoni motivi per i Comuni del territorio per fare squadra e creare circuiti virtuosi condividendo esperienze e servizi, ma anche e soprattutto per ingenerare occupazione ed attivare microeconomie.

     

     


     
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