• “Berlusconi, onore al demerito”. La fiducia, scontata, non migliora la situazione di un governo “tutto per uno”
    14/10/2011 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio

    CINQUEFRONDI – Aver ottenuto l’ennesima fiducia (forse) scontata dalla Camera dei Deputati non esime Berlusconi dall’immergersi in riflessione per valutare se sia mai possibile guidare un paese come il nostro col patema d’animo d’una maggioranza ballerina che peraltro lo tiene sotto scacco con lo spauracchio d’un pugno di uomini senza ideali e senza scrupoli se non col cruccio d’ottenere quanto più potere e prebende possibili per se stessi e per la loro corte spietata. Quella che s’è consumata oggi altro non è se non l’epilogo d’una prova di forza che più che muscolare è solo numerica in quanto incolla sullo scranno gli atterriti parlamentari di PDL, Lega e Responsabili molto attenti a non farsi scappare il treno della rielezione più improbabile che possibile sotto l’egida del monarca che a furia di promettere a tutti finisce solo col mantenere saldo lo scettro del comando. Potremmo dire che oggi ci si è lasciati sfuggire per la seconda volta dopo il 14 dicembre scorso la concreta possibilità di archiviare questo fallimentare governo che solo male, in ogni senso, stà facendo all’Italia. E se Berlusconi si sentirà ancora di più autorizzato a perpetrare il mal governo od il governo del fare gli affari suoi, sarà solo per merito di 15 deputati che ben consapevoli hanno barattato il loro destino con quello d’una intera nazione. Non possono proprio dirsi vergin di servi encomi. Anzi sono stati ben prodighi di lascivi complimenti nelle intenzioni di voto durante il dibattito parlamentare che ha preceduto la chiama. Ma la strategia di Berlusconi è chiarissima. Approvare le leggi bavaglio, il processo breve o ammazza-Mills, e lungo o ammazza-Escort, blindare così la sua posizione giudiziaria personale pensando a breve al panettone di Natale e poi in primavera tutti al voto ed al si salvi chi può, soprattutto per i disillusi peones della maggioranza che senza santi protettori e/o più o meno ignari (ma mica tanto) saranno sacrificati sull’altare come il maiale all’ingrasso. Utili idioti, insomma. Il guaio è che oggi con questo voto in Berlusconi si rafforza la convinzione di spingere a più non posso sull’accelleratore dell’attenzione mediatica per far leva su un presunto complotto politico-giudiziario, che mai c’è stato, per farlo cadere dalla carica. Ma egli non può pretendere che l’opposizione non faccia l’ opposizione, il cui ruolo naturale è certamente quello di chiedere (e magari ottenere) il cambio di governance, non impropriamente quello di fare da spalla o da complice in atti legislativi e parlamentari che nulla hanno a che vedere con il bene comune e gli interessi del Paese come quelli strategicamente attuati dalla purtroppo ancora attuale maggioranza di governo che mirano a tutelare spregiudicatamente gli interessi del premier. Questi parlamentari asserviti che circondano il presidente del consiglio non brillano certo di luce propria. Essi sono l’estensione del capo-pensiero. Ed anche la stessa Lega, come ormai tutti sanno ha ben disatteso le aspettative del suo elettorato continuamente provato da terremoti e dissidi interni, conformandosi troppe volte e con troppo servilismo di scambio e di comodo agli interessi di chi la tiene per il collo, cioè Berlusconi. In fondo, bene così. Se ne accorgeranno anche i loro dirigenti all’atto della chiamata primaverile alle urne che sembra oramai una strada quasi inevitabile.Tutto questo potrà tornare utile in vista del voto. Ma questa è la democrazia. Il dato positivo che risalta in questa prova è stato certamente aver visto almeno per una volta la compattezza dell’ opposizione che finalmente, sfiorando la replica dell’Aventino, ha riunito il dissenso ad una sola voce per mostrarsi unita a quegli italiani che nel paese sono la vera maggioranza inespressa, che non vogliono più essere governati da un manipolo di personalità come quelle attualmente in quota PDL-Lega-Reponsabili più furbe e scellerate di altre e non propriamente degne a ricoprire l’alta carica di rappresentanti popolari in quanto esclusivamente attente in ogni modo, e come s’è visto, al bene proprio. Quale sarà il prossimo ostacolo che si frapporrà tra Berlusconi ed il Quirinale, Berlusconi ed il Parlamento, Berlusconi ed i giudici, Berlusconi ed i giornalisti non home- friendly ch’egli dovrà con palpabile tremore superare? Attenderemo fiduciosi la prossima puntata di questa farsa infinita che con la scusa di governare per tutti in verità governa solamente tutto per uno. In onore al demerito.

     

     

     


     
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