• Beni per 7,5 milioni di euro sequestrati all’ex consigliere regionale Santi Zappalà
    12/10/2011 | Comunicato GdF Reggio Calabria

    REGGIO CALABRIA – Nella mattinata odierna, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia, i finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e i carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno sottoposto a sequestro denaro contante, titoli e assicurazioni, per un ammontare pari a € 7,5 mln, nei confronti del noto politico bagnarese Santi Zappalà.

    Con l’operazione odierna le Fiamme gialle ed i Carabinieri stringono il cerchio intorno alla figura dello Zappalà, aggredendo nel concreto l’imponente patrimonio finanziario del noto politico calabrese, risultato assolutamente sperequato ed incoerente con i redditi dichiarati dal medesimo e dal nucleo familiare convivente.

    Nel merito, si ricorda che nell’ambito della nota Operazione “Reale 3”, sono state intercettate plurime conversazioni a casa di Pelle Giuseppe tra lo stesso e Santi Zappalà’. Più in particolare, emergeva come il politico bagnarese, nel periodo antecedente le consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria, tenutesi in data 28-29 marzo 2010, avesse intrattenuto rapporti con la famiglia mafiosa Pelle “Gambazza”, al fine di raggiungere un accordo politico-mafioso che garantisse l’elezione dello Zappalà, come poi realmente avvenuto. Lo Zappalà, per tali fatti, nel decorso mese di giugno 2011, è stato condannato, in primo grado, dal Tribunale di Reggio Calabria, per il delitto di corruzione elettorale, aggravata dall’art. 7 Legge 203/1991, in relazione ai colloqui – avuti il giorno 27.2.2010 – con il boss Pelle Giuseppe, condannato nel medesimo procedimento penale per il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa e corruzione elettorale.

    In tale contesto, quindi, la locale Direzione Distrettuale Antimafia delegava alla Guardia di Finanza l’esecuzione di più approfonditi accertamenti bancari, i quali consentivano di riscontrare il possesso, da parte del solo ZAPPALÀ, di un patrimonio bancario stimabile in ben € 7.300.000,00 circa, a fronte di redditi dichiarati nell’ultimo decennio pari a € 1 mln circa. Analoghi accertamenti sono stati estesi alla moglie convivente Parisi Francesca, alla figlia Zappalà Carmela, alla società “Fisiokinesiterapia bagnarese s.r.l.” – operante nel settore delle attività “professionali paramediche indipendenti” – e “Ileca Chartert  s.a.s. di Zappalà Carmela & C.” – esercente l’attività di “noleggio senza equipaggio di imbarcazioni da diporto” – riconducibili alla famiglia Zappalà.

     

     

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