• Partiti. Il coordinamento di zona del PD, per una piana che vuole crescere
    20/09/2014 | Michele Galimi, Coord.Piana Partito Democratico | Comunicato

    GIOIA TAURO – Il dibattito sulla prossima realizzazione della città Metropolitana di Reggio Calabria,non può vedere la piana di Gioia Tauro,con i suoi 33 comuni,assente e marginale,a cominciare dalla scrittura dello statuto che deve eliminare alcune anomalie previste dalla legge Del Rio che rischiano di trasformare i cittadini e gli abitanti,classificandoli di fatto in cittadini di seria A e di serie B. E questa consapevolezza che abbiamo maturato come coordinamento di zona del Partito Democratico,non può essere condizionato da logiche di schieramento,di campanile e di convenienza politico partitica o addirittura personale.Per queste ragioni è auspicabile uno schieramento bipartisan che punti solo ed esclusivamente agli interessi generali.Il primo segnale che può e deve essere dato in tal senso ,deve venire da una nuova visione strategica rispetto al ruolo ed all’importanza baricentrica che dovrà avere non solo il porto di Gioia Tauro ma tutto l’agglomerato industriale che si estende al di fuori della cinta portuale ed abbraccia il territorio per centinaia e centinaia di ettari.Ma per rivendicare e costruire una nuova mission di sviluppo dell’area industriale è indispensabile che la stessa assuma una fisionomia giuridica autonoma,completamente staccata da quella che fin qui l’ha “governata”soprattutto negli ultimi 3/4 anni,lasciandola priva di servizi alle imprese alle quali per giunta viene anche richiesto di pagare un canone per servizi che da tempo non vengono più svolti e garantiti.

     

    Ma di questo potrebbero dire di più e meglio gli stessi imprenditori!Basta fare un giro per le strade esistenti lungo l’agglomerato e nelle varie zone industriali per vedere mancanza di illuminazione pubblica,manti stradali coperte e ristrette da erbacce,segnaletica verticale ed orizzontale divelta inesistente e consumata,buche e capannoni chiusi ed abbandonati da imprenditori senza scrupoli che più che talisi sono dimostrati “prenditori”di fondi e di risorse pubbliche.Per mettere fine a questo scempio bisogna quindi accellerare e completare al più presto l’iter avviato con la legge regionale 16 marzo 2013,n.24.che ha stabilito appunto il riordino di enti,aziende regionali,fondazioni,agenzie regionali società e consorzi.In forza di questa legge si prevede l’accorpamento dei consorzi provinciali per le aree di sviluppo industriale che,al fine di migliorare l’efficienza nello svolgimento delle funzioni in materia di sviluppo e valorizzazione delle aree produttive ed industriali .in base alla quale detti consorzi sono stati accorpati in un unico Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive,denominato CORAP.

     

    E tra questi vi è anche il consorzio ASI di Reggio Calabria dal quale dipende l’agglomerato industriale di Gioia Tauro,Rosarno e San Ferdinando,che fino ad oggi ha sempre subito le scelte e le decisioni prese a Reggio Calabria,senza mai coinvolgere in maniera attiva,concreta ed autorevole le realtà della piana e che,come tutti gli altri consorzi delle altre province,ha rappresentato da sempre,uno di quei tanti carrozzoni che piacciono a molti.La legge regionale in questione agisce in primo luogo in un’ottica di Spending review e di eliminazioni di doppi incarichi e dirigenti pagati con stipendi esorbitanti ma con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.Ed è proprio in quest’ottica che vogliamo,come PD della piana,aprire un confronto,un dibattito in grado di aprire spiragli nuovi.In questo disegno di accorpamento e riordinoè anche estremamente condivisibile la possibilità di assegnare un ruolo di completa indipendenza ed autonomia all’area industriale di Gioia Tauro,Rosarno e San Ferdinando sia per le sue dimensioni ed articolazioni ma soprattutto perchè fisicamente a ridosso dell’area del porto trashipment e della stessa area portuale.

     

    Tutto questo con l’obiettivo di farla diventare prima possibile un’unica realtà ricadente sotto la giurisdizione dell’Autorità Portuale che sarà una di quelle che rimarranno e se possibile saranno rafforzate con la legge sulla portualità il cui varo era già previsto all’interno del decreto Sblocca Italia.Il PD della piana deve condividere in pieno questo disegna strategico perchè questa unione/fusione rappresenterebbe anche una sorta di garanzia di autonomia finanziaria per la gestione e lo sviluppo dell’intero agglomerato dato che al momento l’unica realtà che non ha problemi di risorse e di trasferimenti è appunto l’Autorità portuale.Il PD della piana ritiene che senza questi passaggi “propedeutici” anche l’istituzione della stessa ZES rischierebbe di trasformarsi in un’altra cattedrale nel deserto alla rovescia,che funziona cioè solo al proprio interno portando evidenti vantaggi non già all’intero territorio pianigiano,metropolitano,regionale e oltre,ma solamente a poche ristrette per non dire monopolistiche realtà come fin qui ,in un certo senso,è avvenuto con il porto trashipment.

     

    Il PD della piana dovrebbe assicurare tutto l’appoggio indispensabile affinchè attravewrso una completa operatività ed autonomia programmatica e gestionale,si gettino le basi per la nuova realtà di Gioia Tauro,unica entità di sviluppo portuale,industriale e commerciale ,vera porta dell’Italia e dell’Europa sul Mediterraneo.Con tali intenti sarà mia cura organizzare a breve una conferenza programmatica assicurando la presenza di esponenti del governo e del parlamento,a cominciare dalla Ministro Lanzetta e dal senatore Marco Filippi,relatore della riforma della legge 84/94 sulla portualità italiana,dei vari Ministeri interessati,dell’agenzia per l’attrazione degli investimenti INVITALIA,delle parti sociali e di tutti gli enti locali interessati.Michele Galimi,coordianatore PD piana di Gioia Tauro.