POLISTENA - Applausi scroscianti e pubblico in piedi per la compagnia del Centro di Promozione Artistica e Teatrale di Polistena. Questo è accaduto nel finale della toccante ed intensa rappresentazione “Storia di una Madre”, libero adattamento degli episodi “la Madre Pazza”, “il Matto e la Morte” e “Maria alla Croce” tratti da “Mistero Buffo” di Dario Fo.
Alla rappresentazione, patrocinata dal Consiglio regionale della Calabria, dall’Assessorato alla cultura della provincia di Reggio Calabria e dal Comune di Polistena erano presenti il Presidente della IV commissione regionale On. Nicola Irto, l’Assessore Provinciale alla Cultura Eduardo Lamberti Castronuovo, il Sindaco di Polistena Michele Tripodi, oltre a tanti rappresentanti della cultura e sindaci del comprensorio.
La rielaborazione dei testi è stata fatta con grande cura dal regista Gigi Gargano, al fine di non alterare il lavoro di Fo (che tramite l’esposizione dei fatti religiosi in chiave popolare pone l’accento sulla mistificazione avvenuta nel corso dei secoli) e di trasmettere il messaggio dell’Opera porgendo maggiore rispetto della credenza popolare e di osservanza verso il credo religioso.
Importante è stato il ruolo di ogni singolo personaggio, inserito in un’ambientazione minimalista che ha voluto concedere grande attenzione non solo all’epoca e al momento dei fatti narrati, ma anche e soprattutto all’emozione e al sentimento di una madre di fronte al dolore del proprio figlio (di ogni madre per ogni figlio), nonché all’amore del Cristo per il genere umano, porgendo motivi di riflessione sul messaggio insito della crocifissione, trattata con particolare riguardo del messaggio legato alla partecipazione popolare ed al trasporto emotivo che trasmette “La Passione”.
“Anche se ce ne fosse uno solo… sì, anche un uomo soltanto in tutta la terra degno di essere salvato, il tuo sacrificio non sarà fatto per niente”.
Il progetto ha visto protagonisti i ai bravi attori del Centro di Promozione, con una magistrale interpretazione di Marilena Luccisano nel ruolo della Madre Pazza e di tutti i componenti che, ognuno nel proprio ruolo, hanno dimostrato una crescita artistica molto importante: Michela Zerbi nel ruolo di Maria, Damiano Falleti (Gesù), Lucrezia Corica (la Morte), Roberto Roselli e Angelo Franco (Giocatori e Crociatori), Cosimo Rao e Giuseppe Tavernese (soldati), Veronica Corica (Maddalena), Rosaria Tropepe (Amelia), Alessia Roselli (Veronica), Davide Gargano (Gabriele), Francesca Mercuri ed Emanuele Nasso (Angeli). Importante è stata la collaborazione del Centro Danza Il Discobolo che, con le coreografie curate da Rossella D’Agostino, ha impreziosito la splendida cornice dell’opera teatrale, particolarmente intensa è stata la coreografia finale che ha lasciato il pubblico veramente e positivamente stupito, e dell’Associazione Magnificat che ha dato il proprio fattivo contributo alla riuscita della rappresentazione, con particolare riferimento alla scena della crocifissione. Importantissimi i ruoli rivestiti dai tecnici di “Ocean Blue” Peppe Mangeruga (audio) e Alessandro Trimarchi (luci ed effetti scenici) , che con grande e professionale impegno hanno dato alla rappresentazione un “grande tocco scenografico e fonico”. L’organizzazione ha avuto il prezioso contributo del Direttore Artistico Lucia Raso, del Direttore di Palcoscenico Nino Falleti, del Responsabile di produzione Rocco Mercuri e dei giovani Antonio Roselli e Vincenzo Nasso che hanno lavorato con molto impegno al fine del raggiungimento dello scopo finale.
Il Presidente dell’Associazione, nonché regista della rappresentazione Gigi Gargano ringrazia il numeroso, rispettoso pubblico che, con entusiasmo, ha accolto il lavoro presentato, considerandolo come uno dei più belli presentati a Polistena. “era una scommessa, una grande scommessa” ha detto “ogni momento è stato curato con molta attenzione, ogni parola e ogni scena non era casuale, ogni passo di danza e ogni luce e ogni attimo musicale è stato curato da una grande squadra. Quando si lavora bene ed in sinergia i risultati arrivano. Grazie a tutti, di cuore”.