• Sel, Pd, Pdl uniti contro. Il sindaco Tripodi: “L’importante non è il colore del gatto, ma acchiappare il topo”
    28/08/2012 | Michele Tripodi, sindaco di Polistena | Comunicato

    POLISTENA – Invece che fare feste di partito separate, Sel, Pd, PdL, avrebbero potuto accorparle sotto un’unica e pasticciata bandiera che li vede bleffare costantemente in pubblico, ma, sotto sotto, tutti impegnati per costruire una nuova ammucchiata contro il Sindaco e l’Amministrazione Comunale. In particolare contro i giovani e dunque contro il cambiamento in atto al governo della nostra città. A sentire le parole di alcuni di loro, non si cureranno di mantenere bandiere, idee, principi. Della serie: “L’importante non è il colore del gatto, ma acchiappare il topo”.Ma siamo di fronte forse ad accalappiatori di topi? Potrebbe legittimamente chiedersi qualcuno, sentendo certi discorsi e magari immaginandoseli con le tute antiratto nelle case vecchie che loro stessi hanno abbandonato. Non proprio, diciamo noi. Siamo di fronte a gatti senza artigli. Del resto oggi, ai gatti piace la vita comoda, la caccia ai topi per fame non esiste più, addirittura alla vista del topo la maggior parte dei gatti oggi scappa via. Come cambiano i tempi, anche per i gatti, meglio il pranzo servito e magari dentro le mura domestiche. Sono gli “aristogatti” della politica polistenese che vivono nei salotti bene, nelle ville e nei palazzi a due e tre piani, e che rievocano un modo di comportarsi oligarchico contro il popolo, ormai cancellato e sconfitto nel 2010, e sostituito da un’amministrazione popolare che lavora lontano da interessi, affari, speculazioni, soprattutto contro le organizzazioni mafiose. Quando si sente parlare di “comitato di salute pubblica” il primo pensiero onestamente è all’ospedale di Polistena, presidio a tutela della salute dei cittadini, alla necessità politica di difenderlo a denti stretti, e pertanto all’esigenza di batterci per salvare il reparto otorino, ma pure alla circostanza, grave, che, a parte noi, le altre forze politiche presenti a Polistena non lo fanno, per gelosia nei confronti di chi assume l’iniziativa, cioè noi, o peggio, per servilismo e reverenza stupida al governatore Scopelliti. Il secondo pensiero ci incoraggia la risata spontanea, proprio perchè pensiamo alla teoria antitotalitaria portata avanti dall’opposizione, e tra uno scherno ed un sorriso mi pongo un domanda: ma se fossimo stati tiranni, avremmo potuto mai consentire lo svolgimento di ben tre feste, con pannelli, sedie, tavoli, e mezzi messi a disposizione dal Comune, dove gli organizzatori-oppositori hanno vomitato di tutto contro l’Amministrazione Comunale? E’ un flash, poi il pensiero ritorna alle cose serie. E pensiamo a quando il sottoscritto sedeva, da solo, sui banchi dell’opposizione, solo contro 20 consiglieri di maggioranza su 21. Una dittatura vera della maggioranza in nome di un trasformismo condizionato da interessi reciproci che favorirono la formazione di un super-listone di potere travolto dal voto democratico dei polistenesi. E da qui muove un quarto pensiero, rivolto alla nostra amministrazione ed a tutti coloro, persone giovani e disinteressate che ci circondano e soffiano insieme a noi il vento del cambiamento su Polistena. Ci accorgiamo che con il nostro modo di essere e di amministrare, di avere guastato interessi e di stare lavorando ad una quotidiana bonifica amministrativa da retaggi ed incrostazioni più o meno gravi, specie tentando di elevare il livello culturale di molte persone abituate in cinque anni all’idea del “consentibile”. Dare sempre e comunque, aspettative alla gente anche irrealizzabili é moralmente ingiusto e scorretto, oltre che un messaggio politicamente molto pericoloso. E’ questa la principale responsabilità di chi ci ha preceduto. Aver lasciato a noi un degrado culturale fondato sul “tutto è possibile, tutto é consentibile”. Ce ne siamo accorti con la raccolta differenziata per fare il più modesto degli esempi. Sono enormi gli sforzi per riabituare le persone a farla, dopo che il “dogma dell’ubiquità del cassonetto” è stato costantemente teorizzato e praticato dalla passata Amministrazione, con contenitori collocati finanche sul territorio di Melicucco. Ma no solo, oggi assistiamo ad associazioni politiche che quasi quasi tenterebbero di chiamarsi fuori dal triste passato. Addirittura dopo avere amministrato insieme agli altri, oggi trovano il vigliacco ardire di denunciare l’abusivismo a parole. Per fortuna a Polistena, oltre ai Vigili Urbani, esistono un Commissariato di Polizia ed una Caserma dei Carabinieri. Se non hanno la coda di paglia costoro vadano a fare nomi e cognomi. E prima degli altri facciano i loro nomi in un’autodenuncia dove emerga “l’abusivismo autorizzato”, in nome del quale durante la passata consiliatura di cui costoro erano parte cosciente e connivente, sono stati eretti palazzi laddove non era consentito dalle norme di legge e dal PRG vigente. Poi, quei discorsi ipocriti dell’ex sindaco Laruffa alla festa del Pd, non solo non incantano più nessuno, ma costituiscono violenza per coloro che, attendendo lo spettacolo, sono costretti ad ascoltare le falsità e le idiozie proferite. Non c’è sostanza ne’ credibilità verso chi cambia giudizi e versioni come se della propria politica a nessuno si debba rispondere. Sui lavori pubblici, prima si criticava l’Amministrazione perchè aveva bloccato i lavori lasciati dalla precedente Giunta. Ora invece si accusa che le opere sarebbero ferme e che gli unici lavori che vanno avanti a Polistena sarebbero quelli lasciati in precedenza. Delle due versioni, non se ne salva una, perchè la nostra Amministrazione è stata costretta a bloccare e rimodulare alcuni lavori privi di finanziamento come quello dell’area del vecchio campo sportivo. Si pensi che l’Amministrazione Laruffa con 250.000 Euro aveva cominciato un lavoro di una fantomatica “città dei ragazzi” che ne costava almeno 1 milione, praticamente lavori avviati senza la necessaria copertura finanziaria. Se non fossimo arrivati noi in tempo al Comune, e fermare quei lavori inutili, si sarebbero spesi a vuoto 250.000 euro per un’opera che sarebbe stata incompiuta sul nascere. La storia dell’attuale progetto di parco Juvenilia è invece una storia fatta di battaglie portate avanti dai giovani e da un comitato per lo sport che raccolse oltre 2.000 firme. Oggi è solo merito di questa Amministrazione che ha raddoppiato, sacrificando altro, lo stanziamento del quadro economico portandolo a 530.000 euro, se il parco Juvenilia sarà presto una nuova realtà per i giovani, con un campo di calcio a 11 regolamentare in erba sintetica, e per i bambini con un’area ludica dedicata alle famiglie nella pineta a fianco al campo. A proposito di lavori fermi, l’unico ad essere tale, è quello di via Domenicani, con progettista e direttore dei lavori “fratel Cesare”‘, incaricato ovviamente dall’Amministrazione Laruffa, il quale preoccupandosi di incrementare la sua parcella professionale, ha ingaggiato da molti mesi ormai un braccio di ferro epistolare con il Comune che sta riflettendosi sull’andamento e i tempi dei lavori. Guarda caso proprio ora e non prima. La verità è che se non fossimo arrivati noi in tempo, il Comune avrebbe sforato il patto di stabilità proprio per l’enorme quantità di denaro in uscita a cavallo del 2009 e 2010 a fini elettorali, con altre conseguenze devastanti per la città, ma soprattutto per i dipendenti comunali che avrebbero rischiato di non percepire regolarmente lo stipendio dopo secoli di stabilità finanziaria. Nonostante tutto, oltre agli altri lavori in corso (messa in sicurezza scuola Brogna, consolidamento e ristrutturazione casa Jerace, parco Juvenilia) appalteremo a breve tantissimi lavori entro l’anno: la bitumazione di diverse strade cittadine tra cui buona parte di C/da Baldassarre, l’efficientamento dei pozzi comunali, la ristrutturazione dell’ex asilo di via Turati, la regimentazione delle acque piovane, la realizzazione di fognature nel centro storico ed in aree ancora sprovviste, come c/ da Primogenito (via Pier Paolo Pasolini) e c/ da Santa Maria La Vecchia, la ristrutturazione e riapertura del mercato coperto, il completamento della struttura di scuola Risorgimento, il recupero dell’antica fontana di Villa Italia, la pavimentazione di corso Mazzini, villa delle Papere, scalinata Immacolata. Per non parlare poi degli altri lavori di altri enti come la Provincia, in corso o in attesa di realizzazione a Polistena, come la messa in sicurezza del torrente Jerulli ed il completamento dell’istituto Renda, su cui ora si cercano di accampare nuove paternità, che somigliano molto ad una tentata adozione non andata a buon fine. In questo quadro difficile, dentro la crisi, con meno soldi che arrivano dallo Stato (un milione di Euro in meno), con i debiti derivanti dalle bollette dell’Enel non pagate, la lotta alla mafia rimane al primo punto del programma che l’Amministrazione Comunale di Polistena intende condurre nel nome della Polistena onesta, che non si arrende dinanzi alle intimidazioni ed al ricatto mafioso.  Oggi siamo noi, non coloro che fanno solo finta ma poi tra la gente di Polistena non esitano a diffondere le peggiori e vergognose calunnie prestando il fianco ai bombaroli, siamo noi in prima persona bersagli ed al contempo punte avanzate di una guerra senza fine che si sta combattendo per difendere tutta la città, cittadini, artigiani, commercianti, imprenditori, giovani dall’arroganza mafiosa che se non bloccata può sempre manifestarsi verso chiunque e prevalere nel silenzio. Ecco perchè la barra rimane più ferma di prima, e senza mai piegare la testa andremo avanti nel governo della cosa pubblica con onestà, trasparenza e legalitá. Il 3 settembre prossimo è prevista la riunione della Tavola Comunale per la legalità, per condannare le intimidazioni e valutare le opportune iniziative da compiere, collaborando con quanti, e sono tanti, rimangono schierati dalla parte della Polistena onesta. C’è da affilare gli artigli, per chi ce li ha.