• Sanità. Gentile (Sulpi) : “La radiologia chiude e l’ammalato viaggia con l’ambulanza di 530.500 km.”
    18/06/2014 | Giuseppe Gentile, Segr.Gen.Sulpi | Comunicato

    CITTANOVA – E’ veramente impossibile pensare di garantire il diritto alla salute con un’organizzazione del lavoro talmente impasticciata da mettere a rischio la diagnosi e la cura della povera gente ammalata. All’ospedale di Gioia Tauro è stata chiusa, nelle ore notturne e festive, la Radiologia per carenza di personale medico e l’emergenza urgenza del Pronto Soccorso viene dirottata sull’ex ospedale di Palmi per poi tornare a Gioia Tauro e decidere il da farsi. Intanto il personale Tecnico della Radiologia di Gioia Tauro corre nottetempo e nei giorni festivi a Palmi per lavorare in reperibilità. All’ex ospedale di Palmi non esiste il Pronto Soccorso ma è stato istituito un Punto di Primo Intervento (PPI) e, nelle ore notturne, nelle giornate di Sabato e in quelle festive il personale Medico e Infermieristico dell’ambulanza copre i turni del P.P.I..

     

    In questo bailamme il cittadino ammalato che giunge al Pronto Soccorso di Gioia Tauro e necessita di indagini di diagnostica strumentale, viene trasferito in Radiologia a Palmi con l’unica famosa vecchia ambulanza dell’ASP (oggi in coma chilometrico 530.500 Km e Autisti Soccorritori con divise logore e strappate). Questa specie di ambulanza, assegnata alla Postazione di Taurianova, viene mandata per interventi di emergenza/urgenza Medica e distratta per i trasferimenti dal Pronto Soccorso di Gioia Tauro per esami presso la radiologia di Palmi. Quale buon senso porta a una siffatta procedura operativa smembrata nella sua funzione di gestione dell’ammalato critico? Sembra di vivere un film dell’orrore sulla pelle dell’ammalato per tutelare chi e che cosa? Non è forse compito della Direzione dell’ASP garantire la migliore assistenza al cittadino della Piana? Oppure è normale creare continui disagi per mettere a serio rischio la salute dei cittadini dell’ex ASL di Palmi?

     

    La consapevolezza di una simile criticità forse non è ancora giunta sul tavolo del Commissario Straordinario Sarica, oppure qualcuno pensa che se muore un povero disgraziato nessune dice nulla. Forse sarebbe ora di mettere mano all’intero dipartimento di Emergenza Urgenza e dei servizi essenziali magari tralasciando l’imminente campagna elettorale regionale. Tutto passa attraverso il gradimento dei cittadini e negli ultimi anni il Servizio Sanitario della Piana di Gioia Tauro si colloca all’ultimo posto e sta maturando una ribellione collettiva rispetto ai gravi disagi presenti:

    - Non esiste ancora una realtà ospedaliera alternativa all’Ospedale di Polistena capace di dare risposte all’ammalato della Piana di Gioia Tauro. Quindi attesa l’insufficienza di Polistena, bisogna rafforzare le strutture ospedaliere idonee come quella di Gioia Tauro e non inventarsi “contentini territoriali” funzionali ad altre ragioni;

    - La salute del popolo residente nel nostro territorio è una cosa molto serie ma viene troppo spesso tralasciata e tempo e risorse sono occupati dai nuovi incarichi di primariato e dall’inaugurazione di cosucce vendute come la panacea di tutti i mali; – Bisogna intervenire autorevolmente in maniera ferma e decisa per dire basta alle carenze strutturali di posti letto, alle continue disfunzioni dei Servizi Pubblici Essenziali, all’interruzione scelerata della continuità assistenziale, agli sprechi enormi di utilizzo di risorse aziendali funzionali a tutelare questo o quell’amico.

     

    I Sindaci e i Commissari Prefettizi dei comuni della Piana, devono assumersi le loro responsabilità, essendo loro la massima autorità sanitaria del paese che governano e in tale veste hanno l’obbligo di tutelare i cittadini che amministrano esercitando, in maniera collegiale, tutte le azioni necessarie per far cessare l’incombente pericolo di nuovi episodi di malasanità.