• Sanità. Gentile (Sulpi): “I provvedimenti regionali in materia di sanità non tutelano i diritti dei cittadini”
    08/02/2014 | Giuseppe Gentile, Segretario regionale S.u.l.p.i. | Comunicato

    CITTANOVA – I provvedimenti regionali, adottati dal commissario Scopelliti, ci portano a ragionare sull’effettiva efficienza ed efficacia di salvaguardia della salute. Ciò comporta, in termini di onestà politica e di corretta amministrazione, una ulteriore valutazione sul tema costi/disagi e, quindi, delle risorse finanziarie e professionali distribuite sul territorio. Orbene, volendo stendere un velo pietoso sulle branche chirurgiche e sul Servizio Urgenza Emergenza Medica del 118 (la Piana garantisce il servizio con un’ambulanza di 500.000 Km), andiamo ad analizzare l’offerta delle branche mediche e l’involuzione subita nel tempo, per effetto dei provvedimenti regionali. La storia degli ultimi anni ci consegna un continuo taglio di posti letto sui 33 comuni della Piana di Gioia Tauro dove risiedono circa 180.000 abitanti. Nel 2010 le branche mediche erano così distribuite: 81 PP.LL. di Medicina (23 a Taurianova, 18 a Polistena, 20 a Oppido Mamertina e 20 a Palmi); 16 di Cardiologia (8 a Gioia Tauro e 8 a Polistena); 8 di UTIC (a Polistena); 10 di Nefrologia (a Palmi). Nel settembre 2013, prima del D.P.G.R. 106/2010 (piano di rientro Scopelliti), avevano 30 PP.LL. di Medicina a Polistena e 14 a Gioia Tauro (44 PP.LL.). Oggi la dotazione posti letto di Medicina è di 20 a Polistena e 12 a Gioia Tauro con un’ulteriore taglio di 12 PP.LL, a ciò si aggiungono i tagli di 8 PP.LL. di Cardiologia di Gioia Tauro, e 4 di Nefrologia (ulteriori 24 posti letto in meno).

     

    In sintesi sono stati cancellati 49 posti letto di Medicina, 8 di Cardiologia e 10 di Nefrologia. Raffrontando questo dato alle esigenze reali del territorio pianigiano, dovuto a un incremento di richieste provenienti dai Pronto Soccorso, troviamo una carenza di posti letto superiore al 50% del fabbisogno. L’effetto di tale carenza non è il risparmio ma, al contrario, ci consegna un report negativo di grande rilevanza sociale ed economica. Da un lato si colloca l’aggravio di spesa dovuto ai continui trasferimenti verso altre regioni (spese vive del trasferimento e mobilità passiva della regione Calabria), dall’altro, a fronte di un diritto negato, troviamo il disagio dell’ammalato articolato a sua volta su due profili, il primo riguarda l’allontanamento dell’ammalato dal proprio nucleo familiare (sofferenza e diseconomia colpiscono direttamente le persone interessate); il secondo aspetto attiene a una falsa lettura del piano di rientro, perché, mentre si taglia per risparmiare, si spende di più per far curare fuori regione. Il danno è collettivo con ricadute devastanti sul futuro della Piana.

     

    In questo scenario è bene ricordare che, nel mentre la “Città della Piana” subisce i tagli e viene classificata come un’area di serie “B” o C” ma diventa un’eccellenza per il trasbordo di armi chimiche, la metropolitana Reggio di Calabria passa in serie “A”, a parità di popolazione residente, offre ai propri cittadini 84 posti letto di Medicina (24 Ospedale Riuniti, 20 al Morelli, 20 al Policlinico e 20 a Villa Aurora). Pur preservando le branche mediche di Cardiologia, Utic, Neurologia, Pneumologia, nefrologia, Malattie Infettive e Geriatria (188 p.l.). Quindi a Reggio Calabria città, per lo stesso bacino di utenza, si dispone di 272 PP.LL. di branca medica, pur tuttavia insufficienti perché si emigra fuori regione, contro i 48 PP.LL rimasti aperti sulla Piana. E allora, non possiamo credere a nessuna delle promesse e alle carte scritte e sottoscritte ai vari livelli istituzionali se non, prima, sarà data pari dignità ai territori della provincia di Reggio Calabria. Forse i nostri rappresentanti politici si sono dimenticati che tutto cresce e si evolve in funzione dei diritti offerti dal territori. Tutto il resto è risaputo ed occupa continuamente le testate d’informazione con la loro grande funzione educativa ma, probabilmente non tutti i detentori del potere gestionale pubblico ne hanno compreso la grande valenza storica.