• Rosarno, gli studenti del “Piria” dedicano una giornata a Medma, l’antica città magnogreca
    Al termine dell'incontro premiate diverse personalità
    11/06/2013 | Istituto | Strill.it
    una moneta coniata a medma

    una moneta coniata a medma

    ROSARNO – Una esperienza formativa di notevole spessore culturale, quella vissuta dai giovani dell’Istituto d’Istruzione superiore “R. Piria” di Rosarno, che, per la prima volta nella storia della cittadina tirrenica, hanno voluto celebrare i fasti e le grandezze dell’antica Medma, ripercorrendo, con il loro coinvolgimento personale, le fasi salienti delle vicende storiche e artistiche della polis magno greca, e ricostruendo squarci di vita quotidiana in una immaginaria agorà, dove i giovani medmei sono venuti a contatto con “gli spiriti magni” di quella splendida civiltà, per ricavarne profondi insegnamenti, atti a far loro percorrere l’excursus di una piena ed esaltante crescita umana, morale e fisica. Il motivo ispiratore per esaltare le grandezze dell’immenso patrimonio medmeo è da ricondurre ad una ricorrenza importante per la storia della città: la memorabile campagna di scavi effettuata 100 anni or sono dal grande archeologo di Rovereto, Paolo Orsi, che su “Pian delle Vigne”, alla periferia di Rosarno portò alla luce importantissimi reperti, tra cui i meravigliosi manufatti in terracotta riproducenti le massime divinità del pantheon medmeo, quali Persefone, Demetra, Afrodite, Athena, Dioniso, Hermes, ecc.
     

    Una documentazione di eccezionale valore artistico che servì a definire il problema, allora ancora irrisolto, dell’esatta ubicazione di Medma. I rosarnesi, che hanno risposto con entusiasmo e commovente partecipazione all’invito del dirigente scolastico Mariarosaria Russo affollando l’auditorium della scuola, hanno avuto l’opportunità di assistere alla proiezione del documentario “A Medma, nel bosco sacro di Persefone”, di Giuseppe Lacquaniti, realizzato per l’occasione dall’Istituto “Piria”, con protagonisti la preside Mariarosaria Russo e gli entusiastici allievi guidati dalle docenti Angela Alessi e Vera Violi. La cura delle musiche, tutte originali, è stata affidata ad Aldo Borgese (scenografia Bruno Pugliese; operatore di ripresa Francesco Punturiero; montaggio Carmen Speranza). Il filmato ripercorre i momenti più importanti delle esplorazioni archeologiche e mostra l’arte raffinata dei figulini medmei, capaci di lavorare la creta con abilità tale da modellare volti e figure dotate del fascino accattivante del “sorriso misterioso”. Il documentario si conclude con la processione delle giovani, in costumi d’epoca, al santuario di Persefone, per offrire alla dea, quali doni votivi, statuette fittili riproducenti il volto della figlia di Demetra, produzione artigianale dell’indimenticabile Michelino Verzì, per la circostanza messa a disposizione dalla famiglia.

     

    testa medmaLa seconda parte della serata è stata dedicata alla rappresentazione, sul palcoscenico dell’auditorium, allestito con effetti scenografici di grande efficacia evocativa, del recital “Nell’agorà di Medma, sulle orme di Filippo”, testi e regia di Giuseppe Lacquaniti (insignito nei giorni scorsi della medaglia del presidente della Repubblica per meriti culturali). Nella piazza dell’antica pòlis i giovani, sull’esempio di Filippo di Medma, discepolo e amico di Socrate e di Platone, rievocano gli insegnamenti ricevuti dai massimi filosofi, matematici e pensatori ateniesi e si impegnano a costruire un ideale di vita improntato alla ricerca della giusta misura, dell’equilibrio interiore e della felicità, che altro non è che “vivere la vita seguendo le linee di eccellenza”, secondo l’insegnamento di Aristotele. Per armonizzare le qualità dell’anima e del corpo si dedicano allo studio della poesia, del canto e del ballo, con esiti di raffinata eleganza, esaltata dalle musiche originali di Aldo Borgese, capace di ricostruire, con incomparabile maestria, la suggestione di quelle atmosfere antiche, caleidoscopio di suoni evocativi della Magna Grecia con echi riconducibili a struggenti consonanze mediterranee. Entusiastica la risposta del numerosissimo pubblico presente che ha inondato di applausi i giovani e le giovani protagonisti di una così esaltante pagina della storia cittadina.

     

    La serata si è conclusa con la consegna di riconoscimenti a personalità eccellentidi importanti riconoscimenti, per l’impegno profuso per la formazione e la crescita culturale dei giovani, a: monsignor Francesco Milito, vescovo della Diocesi, (tramite il vicario generale don Giuseppe Acquaro); al reverendo don Albino Caratozzolo, parroco di San Francesco da Paola, a Gioia Tauro; a Maria Teresa Iannelli e Simonetta Bonomi, rispettivamente, direttrice dell’area di Medma e soprintendente ai Beni archeologici della Calabria; al presidente della provincia Giuseppe Raffa (per mezzo dell’assessore provinciale Giovanni Arruzzolo); all’ispettore capo della Polizia di Stato Giuseppe Pacileo; e a Eduardo Lamberti Castronuovo, assessore provinciale alla cultura, che, tra gli applausi del pubblico, ha dichiarato essere “questa di stasera l’immagine meravigliosa che i giovani di Rosarno hanno mostrato della loro città, meritevole di essere conosciuta in tutto il mondo, per il grande messaggio di cultura e di speranza di cui sono portatori, facendo propri gli insegnamenti, sempre attuali, provenienti dalla civiltà magno greca”. Nell’intervento di chiusura il presidente dell’associazione rotariana “La Città del Sole”, Giacomo Saccomanno, ha invitato gli esponenti politici “a compiere tutti gli sforzi possibili per portare a realizzazione, entro breve tempo, il progetto del Parco archeologico di Medma, importante polo di sviluppo culturale ed economico per la città”. In tal modo, ha dichiarato la preside, la scuola tende a divenire il luogo nel quale si realizza con maggiore visibilità e immediatezza il compito di ridurre le disuguaglianze e di rimuovere gli ostacoli che si frappongono ad una equilibrata crescita dei cittadini.

     

    Una scuola che sappia promuovere tutto questo prepara il terreno ad una società aperta che libera la fantasia e le capacità critiche delgli studenti, svolgendo così una funzione preziosa ed insostituibile nelle promozione di una società inclusiva e nella quale i saperi si concretizzano nella costruzione di una cittadinanza attiva attraverso l’etica della responsabilità formando individui disposti a farsi carico di scelte impegnative oggi fortemente richieste.