• Processionaria del pino attacca decine di ettari di bosco. Appello del Comune di Gioiosa Jonica alle autorità regionali
    Situazione difficile anche a Martone e Caulonia. Necessario un piano di azioni di contrasto
    18/07/2013 | Comune di Gioiosa Jonica | Comunicato

    GIOIOSA JONICA – La “processionaria del pino” (nome scientifico Thaumetopoea pityocampa) ha infestato decine di ettari di bosco, ricadenti nel territorio del nostro Comune, ma anche di Martone, Caulonia ed altri. Il danno arrecato al patrimonio boschivo è ingentissimo: in poche settimane il fogliame di migliaia di alberi di pregio (pini, querce, ilici, faggi) è stato letteralmente divorato. Sono rimasti in piedi tronchi scheletriti, come se distrutti da un incendio. Il ciclo vitale risulta fortemente compromesso. Oltre al danno per l’ecosistema, questo lepidottero risulta essere pericoloso anche per la salute umana, essendo irritante per la pelle. Di conseguenza, soggetti con basse difese immunitarie possono avere difficoltà di respirazione, crisi asmatiche ed altro.

     

    Preso atto dell’allarme lanciato dall’associazione “Confraternita di Misericordia” di Gioiosa Jonica e da molti cittadini che frequentano le aree collinari-montane è stato effettuato un sopralluogo sui luoghi, al quale hanno partecipato l’ispettore fitosanitario del porto di Gioia Tauro Nicola Cuccomarino (servizio fitosanitario della Regione Calabria diretto da Carmen Barbalace), l’assistente capo del Corpo Forestale di Locri Carmelo Scaramuzzino (accompagnato dagli assistenti scelti Vincenzo Ranno e Francesca Russo), il presidente della Misericordia Domenico Fera, il sindaco Salvatore Fuda, il vicesindaco ed assessore all’ambiente e tutela del territorio Maurizio Zavaglia.

     

    Si è così preso atto della drammaticità della situazione, essendosi presentato davanti agli occhi uno scenario lunare. Non vi è dubbio che si rende necessario intervenire con tempestività per la lotta e la distruzione della processionaria. Lanciamo un appello alla Regione Calabria e, soprattutto, all’Azienda Sanitaria affinché vengano adottate le necessarie azioni di contrasto.