• Primo Maggio tra i containers dei Migranti. Iniziativa della Cgil
    Il sindacato in contrada Testa dell'Acqua di Rosarno insieme alle associazioni laiche e cattoliche
    30/04/2014 | Cgil Gioia Tauro | Comunicato

    Rosarno-rivoltaGIOIA TAURO –  Quest’anno i sindacati confederali della Piana di Gioia Tauro organizzano la manifestazione del primo maggio a contrada “Testa dell’acqua” presso i containers di Rosarno con i lavoratori migranti. Si conosce da tempo la condizione dei migranti nella Piana di Gioia Tauro, così come la vita nel campo di San Ferdinando senza acqua, luce e riscaldamenti. Sono condizioni di vita inumane ed inaccettabili. La manodopera straniera impiegata nelle terre dell’intero territorio è una realtà nota così come lo sfruttamento che subiscono i lavoratori, costretti a sottostare a pseudo regole che nulla hanno a che fare con contratti di lavoro e rispetto dei diritti.

     

    Le associazioni di volontariato laiche e cattoliche e il sindacato confederale da tempo hanno denunciato tale insopportabile situazione. Adesso, però, è necessario affrontare il problema e trovare soluzioni concrete ed immediate per garantire dignitose condizioni di vita e di lavoro. Lo deve fare in primo luogo la Regione Calabria, ma anche il Governo nazionale da noi più volte sollecitato in tal senso. Da tempo il sindacato confederale ha messo in atto campagne per combattere la ghettizzazione, il degrado e lo sfruttamento.

     

    Dopo la rivolta dei migranti nel gennaio 2010 si era sottolineata la necessità della loro integrazione, ma ancora oggi nessun passo in avanti è stato fatto. Adesso noi chiediamo un piano immediato per favorire lo sgombero del campo e l’integrazione dei migranti con i residenti. Dall’altra parte, come sindacato, anche nell’occasione di questo Primo Maggio, chiediamo vigilanza ed attenzione per evitare ai lavoratori migranti di subire condizioni di lavoro senza regole colpendo pesantemente il caporalato e l’illegalità. Ciò che intendiamo proporre è la creazione di un elenco certificato che raccolga le domande e le offerte di lavoro eliminando così il mercato di piazza dei nuovi schiavi. Il sindacato rivendica il diritto a un mercato del lavoro trasparente e legale e a condizioni di vita che non violino i diritti dell’uomo.