• Polistena. All’Auditorium parte la IX edizione dell’Autunno in Jazz.
    Il 26 Novembre e 14 Dicembre 2015 – ore 21 Auditorium Comunale di Polistena.
    25/11/2015 | Nelly Creazzo | Comunicato

    autunno in jazz-2015POLISTENA - Anche quest’anno l’Amministrazione comunale di Polistena ha inteso dare continuità ad una manifestazione importante e ormai storicizzata qual è l’Autunno in Jazz, che si svolgerà il 26 novembre e il 14 dicembre presso l’Auditorium Comunale di Polistena.

    La Rassegna, giunta ormai alla sua IX edizione, ha visto alternarsi alcuni tra i più grandi nomi del Jazz italiano ed internazionale – tra cui Paolo Fresu, Rita Marcotulli, Francesco Cafiso e molti altri – dando spazio ai linguaggi più diversi che compongono l’universo jazzistico, da quelli più tradizionali a quelli più legati alle tendenze contemporanee.

    Si è deciso, quindi, nonostante la limitatezza delle risorse a disposizione dell’Ente, di dare prosieguo a questa importante manifestazione, tanto attesa dagli amanti del Jazz e da tutti coloro che amano la buona musica, e che conferisce prestigio alla programmazione culturale della Città di Polistena.

    Si è voluta mantenere alta la qualità della rassegna invitando artisti che hanno alle loro spalle progetti che sono stati presentati sui palchi più prestigiosi, in ambito sia europeo sia extraeuropeo.

    Basti pensare che il progetto del Francesco Bearzatti Tinissima 4et, che aprirà giovedì 26 novembre l’Autunno in Jazz 2015, sarà presentato il giorno prima alla Casa del Jazz a Roma, per poi fare tappa nelle più importanti città italiane.

    bearzatti-2015Francesco Bearzatti ha infatti appena pubblicato il suo nuovo album ‘This Machine Kills Fascists’. Il disco, realizzato con il Tinissima Quartet (Giovanni Falzone  alla tromba, Danilo Gallo al basso e Zeno De Rossi alla batteria, è un omaggio a Woody Guthrie (“this machine kills fascists” era scritto sulla sua chitarra). Dopo Tina Modotti (2008) e Malcom X (2010, album pluripremiato con il Top Jazz ed altri riconoscimenti) e la parentesi riuscita di Monk’n’Roll, dove i temi di Monk vengono riletti intersecandoli con  alcuni dei più famosi brani rock della storia, il sassofonista ritorna a raccontare con la sua musica la vita, l’arte e i tempi di un altro ribelle e irregolare, Woody Guthrie appunto,  che come nessun altro ha cantato l’America delle Grande Depressione, delle lotte sindacali, delle speranze del New Deal. Woody Guthrie è, infatti, il più grande e radicale cantautore popolare americano; intellettuale,  romanziere e attivista politico,  ha raccontato gli operai e gli emarginati e si è sempre schierato contro le ingiustizie dei politici e dei capitalisti. La sua eredità ha influenzato tutta la canzone popolare e di protesta di lì a venire, da Dylan a  Joan Baez a Springsteen fino a Billy Bragg e ai Clash. L’Altra America del folk e del blues. Il tutto filtrato dalla sensibilità di Francesco Bearzatti e di un quartetto che è già entrato nella storia del Jazz.

    La seconda data dell’Autunno in Jazz, lunedì 14 dicembre, sarà un doppio concerto e vedrà protagonisti alcuni tra i più interessanti esponenti del Jazz italiano, che hanno al loro attivo progetti presentati nei più importanti festival internazionali. La serata prevede l’esibizione di Skinshout!, un originalissimo duo voce-batteria composto da Gaia Mattiuzzi (voce) e Francesco Cusa (batteria) e, a seguire, Francesco Cusa & The Assassins, con F. Cusa (batteria e composizioni), Giulio Stermieri (hammond, keyboards) e Giovanni Benvenuti (tenor sax). Skinshout! “a project around the black music: work songs, blues and traditons of the origins” è un progetto dedicato alla ricerca etnomusicale di Alan Lomax, il “Caribbean Voyage”, una rilettura brillante e appassionante di quei materiali di origine popolare e folklorica, che acquistano nuova vita e nuovi significati grazie alle straordinarie improvvisazioni vocali e alle continue invenzioni di Mattiuzzi e all’instancabile lavoro ritmico, poliritmico, coloristico dispensato da Cusa. Gaia Mattiuzzi, giovane talento che si divide tra lirica, musica sperimentale e jazz, è stata paragonata a Cristina Zavalloni, Cathy Berberian, Diamanda Galas per virtuosismo vocale e capacità di affrontare repertori e stili diversi con grande disinvoltura. Si è esibita all’interno di importanti stagioni concertistiche, festival jazz e teatri in Italia, Germania, Austria, Slovenia, Francia, Africa, Serbia, Australia, Polonia, Danimarca e Stati Uniti.Francesco Cusa, batterista e compositore, è già da diversi anni tra i protagonisti della scena della musica improvvisata italiana e internazionale. Ha suonato con i più importanti esponenti del Jazz internazionale, tra cui Paolo Fresu, Attilio Zanchi, Fabrizio Puglisi, Cristina Zavalloni, Kenny Wheeler, Steve Lacy, Andy Sheppard, Francesco Bearzatti, Antonello Salis e molti altri.Fondatore del collettivo Improvvisatore Involontario e con numerosi progetti all’attivo, ha suonato in Festival internazionali in Francia, Romania, Croazia, Slovenia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Olanda, Germania, Svizzera, Austria, Ungheria, Norvegia, Spagna, Belgio, Danimarca, Polonia, Usa, Cina, Giappone, Messico, Etiopia. Attivo nell’ambito dell’interdisciplinarietà artistica, ha realizzato numerosi lavori di creazione e sonorizzazione di musiche per film, teatrali, letterari, di danza e arti visive, collaborando con noti ballerini, poeti e visual performers.

    Le varie sfaccettature di Francesco Cusa trovano una sponda nelle repentine trasformazioni di The Assassins nel progetto “Rhythm Permutations”, che fa seguito al precedente Skrunch. Nel progetto è sottesa la passione per una tradizione che emerge in modo sintomatico ed essenziale tra le pieghe dei brani e dalla contestuale e istantanea necessità di scardinare in modo irriverente stilemi e convenzioni, per “trovare una possibile sintesi e far convivere la libertà e le influenze contemporanee da una parte e i tanti riferimenti alla tradizione del jazz presenti nella concezione del progetto”.

    L’edizione 2015 dell’Autunno in Jazz si caratterizza, dunque, per una visione tra passato e futuro, che guarda alla realtà contemporanea cercandone le radici – sia storiche sia musicali – in un passato che non è cristallizzato, bensì rivitalizzato e trasformato dall’originalità creativa degli artisti.

    Una Rassegna irrinunciabile, quindi, quella che si terrà il 26 novembre e il 14 dicembre all’Auditorium Comunale di Polistena. Da non perdere.