• Ospedale di Polistena. Ridimensionamento centro trasfusioni. Michele Galimi (Pd):” Ennesimo tentativo per distruggere la sanità calabrese”
    28/09/2014 | Michele Galimi, Coord. Piana di Gioia Tauro, Partito Democratico | Comunicato

    CINQUEFRONDI - La ventilata chiusura del centro trasfusionale dell’Ospedale di Polistena,rappresenta l’ennesima visione distorta e fuorviante di quella che fu la maggioranza scopellitiana che tanto ha fatto per distruggere la sanità calabrese.Il coordinatore del partito democratico della piana di Gioia Tauro,Michele Galimi,ha già chiamato alla mobilitazione tutti i circoli pianigiani del partito, a difesa di un servizio importantissimo per la salute di tutti i cittadini.Appare inaudito,sottolinea Galimi,che un presidio di emergenza,qual’è appunto l’ospedale di Polistena,venga privato di un concreto reparto di pura e vera emergenza, come il reparto del centro trasfusionale.Dietro a queste assurde manovre,Galimi vede il tentativo folle di ridimensionare di fatto la struttura polistenese che offre servizi a 33 comuni ed ad una popolazione che supera i 180 mila abitanti.Ed infatti appare incomprensibile e poco funzionale arrivaread immaginare un reparto del genere,solamente come h 6.Appare del tutto puerile giustificare il ridimensionamento di un reparto di tale portata,alla mancanza di un “frigorifero”oppure al fatto che invece di lavorare 2200 sacche,se ne lavorano,solamente,2100!!.

     

    Il centro trasfusionale di Polistena,peraltro inaugurato da poco,è uno dei più funzionali dell’intera regione.E’ ospitato in locali,sani,moderni ed efficienti,in grado di superare ogni rigorosa verifica.Pensare di integrare il servizio con “navette” da e per Locri,significa voler causare danni in considerazione che la grande disponibilità e la professionalità di chi vi lavora,sta offrendo servizi integrati anche con il reparto di medicina generale.Perchè ostinarsi allora in questi assurdi atteggiamenti?Su questa vicenda,assicura Galimi,dobbiamo avere la determinazione di allertare l’intera popolazione pianigiana per affermare che il diritto alla salute è una cosa seria e propedeutico ad ogni altra cosa.