• Non c’era Rosarno alla mostra europea sulla Magna Grecia. L’opposizione attacca il sindaco Tripodi
    19/11/2012 | Gruppo consiliare Grande Sud, Rosarno | Comunicato

    ROSARNO – Dal 13 al 16 novembre 2012, presso il Parlamento europeo, vi è stata la manifestazione “Alle radici dell’Europa. Progetto Magna Graecia: un grande passato davanti a noi”. Per la prima volta in ambito internazionale, sette tesori del patrimonio archeologico europeo, tra i maggiori reperti dell’arte magnogreca calabra, sono stati esposti a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo: la Testa del Filosofo, il Kouros di Reggio Calabria, il Dioscuro di Locri, il Toro Cozzante di Sibari, la Stele marmorea di Crotone, l’Elmo Corinzio di Vibo Valentia e il Cratere con scene di caccia di Gioia Tauro. All’inaugurazione hanno partecipato il presidente del parlamento europeo e le più alte cariche istituzionali. Un successo enorme e, comunque, un modo per far conoscere la parte buona della Calabria. Come al solito Rosarno è stata assente! Pur avendo opere inestimabili e, comunque, di estremo valore archeologico, se non superiori, certamente pari a quelle esposte. Una assenza irrazionale che esclude la città dai percorsi europei e dalla possibilità di inserirsi nel contesto internazionale. Un danno pesantissimo per la comunità e per la sua storia e causa di ulteriore indebolimento a livello europeo ed internazionale.

     

    Probabilmente il sindaco Elisabetta Tripodi non nutre alcun interesse verso la storia della sua città ma dinanzi ad un evento così importante avrebbe dovuto far di tutto per consentire alla sua città di essere presente. Se, come supponiamo, il Sindaco non fosse a conoscenza dell’avvenimento, ne risulterebbe una grave mancanza di considerazione ad esclusione di alcuni ambiti che danneggiano oltremodo l’immagine della città. Un Sindaco impegnato altrove non può essere attento ad una buona amministrazione. Non dovrebbe dimenticare che è stata eletta per gestire la città e non certamente per andare in giro a svolgere conferenze che, se hanno un giovamento, è prettamente personale non certo della collettività . Fare il Sindaco non vuol dire partecipare solo alle conferenze sulla legalità e sulla ‘ndrangheta. Vuol dire ricevere i cittadini, prendere atto delle esigenze della popolazione, programmare interventi e cercare di risolvere, per quanto possibile, le necessità della comunità. Ma di questo, il Sindaco non vuol saperne. Le sconfitte fanno male a Lei e, principalmente, ai cittadini. Possibilità di crescita, di far conoscere la parte importante e di sponsorizzare un avverabile sviluppo, che potrebbero portare occupazione, sono lontani dalla testa del sindaco Elisabetta Tripodi. Forse sarebbe meglio, se la stessa vuole veramente bene alla città e non mira soltanto ad una poltrona, che decidesse di fare un salutare passo indietro.