• “Nessuna tregua alla Lng Medgas”. Associazioni contro il rigassificatore manifesteranno a Roma il 13 marzo e a Gioia Tauro il 20
    12/03/2013 | Associazioni contro il rigassificatore della Piana

    SAN FERDINANDO – Il 6 marzo una partecipata manifestazione di dignità degli abitanti della Piana di Gioia Tauro ha impedito che si compisse l’ennesimo sopruso nei confronti di un territorio già pesantemente martoriato, ottenendo il rinvio di quel Comitato portuale che dovrà concedere l’ultima autorizzazione per la costruzione del più grande rigassificatore previsto in Italia. È un progetto dall’iter anomalo, che è riuscito ad arrivare a questo punto solamente grazie a una forzatura operata con il decreto sviluppo del governo Monti. In questo modo è stato superato persino il pronunciamento negativo del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che non ha voluto approvare un progetto così pericoloso in un’area altamente sismica. È questo il potere incontrastato di cui godono la Sorgenia di De Benedetti, la Iren, tra le più grandi aziende multiservizi italiane, e il gruppo Belleli che ottengono i loro profitti passando sulla testa del territorio e dei cittadini. Dopo lo smacco subito il 6 marzo hanno convocato loro, presso il ministero dello Sviluppo economico, i sindacati supini ai loro diktat. Perché a Roma? Perché non nel territorio interessato che già vi ha manifestato tutta la sua opposizione? Noi non vi daremo tregua, vi staneremo ovunque vi nasconderete, e il 13 marzo, giorno della convocazione di questo incontro, presidieremo dalle ore 11.00 gli uffici del ministero in via Molise. Invitiamo i tanti calabresi emigrati a Roma, le associazioni e i movimenti ambientalisti, i comitati impegnati nella difesa del territorio, gli iscritti ai sindacati confederali che non accettano la posizione incomprensibile delle loro organizzazioni, a sostenerci in questa battaglia di dignità.

     

     

     

     

    Sui fatti del 6 marzo e su quelli che verranno dopo.  In occasione della scorsa seduta del comitato portuale, che avrebbe dovuto esprimersi sulla concessione quarantennale alla Lng Medgas di un’area demaniale necessaria per la realizzazione del Rigassificatore di Gioia Tauro, cittadine e cittadini hanno impedito l’ennesimo abuso ai danni della propria terra, della propria vita, della democrazia. A fronte di questa semplice verità, quintali di parole sono state sprecate e fiumi d’inchiostro per criminalizzare i cittadini in protesta ed assolvere i potenti. Noi proveremo ad essere chiari. Comunichiamo che: Esigiamo il rispetto effettivo e non solo burocratico delle normative italiana ed europea, le quali prescrivono la effettiva informazione e consultazione delle popolazioni interessate dalla costruzione di impianti definiti “a rischio di incidente rilevante”, quale è il rigassificatore. Non riteniamo in alcun modo soddisfatte tali condizioni, perché – al di là del rispetto meramente formale della normativa – i pareri affermativi forniti dagli enti locali interessati nel corso del 2009 sono stati espressi da giunte prefettizie non elette, impermeabili al controllo e alla partecipazione democratica, ed è un offesa al buonsenso indicare come compiuta, congrua e trasparente informazione quella erogata ai cittadini dagli stessi tecnici della Lng(azienda promotrice del progetto), in un’unica seduta presieduta da istituzioni non elette e senza alcun mezzo di riscontro e valutazione della volontà popolare. Per quanto riguarda poi queste, nonché le altre precedenti valutazioni, autorizzazioni e pareri espressi dagli enti locali in sede di conferenza dei servizi, di cui si fa forte l’azienda e a cui ampio risalto è stato dato sulla stampa locale e non, evidenziamo come esse attengano a un progetto bocciato in ben due occasioni dal Csllpp che dunque non è quello su cui si controverte, e che dovrà essere successivamente valutato nella sua stesura definitiva non più da un organo tecnico, messo fuori gioco dal Decreto Sviluppo, bensì da uno politico, il ministero dello Sviluppo economico.

     

    Riteniamo inaudito che un governo tecnico, per mezzo di un decreto interministeriale, abbia autorizzato con un atto d’imperio la costruzione e l’esercizio di un terminale di rigassificazione in un’area altamente sismica, sordo al doppio stop del Consiglio superiore dei lavori pubblici al progetto preliminare e nella pendenza di decine di autorizzazioni ancora da ottenere e numerose prescrizioni all’azienda da parte di enti pubblici, che restano tutte da ottemperare. Tanto più che due delle tre firme in calce al decreto sono del Ministro Corrado Passera, una carriera iniziata nel gruppo Cir – De Benedetti e che passa per Banca Intesa, gruppi finanziari entrambi presenti e in misura rilevante nell’azionariato di Fingas – Lng. Denunciamo con forza che, a seguito di un nuovo stop del Consiglio superiore dei Lavori pubblici sul nuovo progetto, il governo tecnico, a pochi giorni dallo scioglimento delle camere, abbia in extremis introdotto una norma ad aziendam con la quale, d’autorità, si indica lo stesso decreto interministeriale di cui al punto precedente quale titolo per il rilascio della concessione demaniale, che si configura dunque quale “ultimo miglio” della procedura preliminare verso la realizzazione effettiva dell’impianto.

     

    Chiediamo dunque al Comitato portuale: di votare No alla seduta per la concessione dell’area demaniale all’azienda Lng, visto quanto sopra esposto ed evidenziato, o di rinviare la deliberazione, in modo da poter ripristinare l’iter autorizzativo prescritto dalla legge ordinaria e dando così la possibilità di garantire la democraticità sostanziale delle procedure e la sicurezza della popolazione e dei territori interessati. Informiamo i membri del Comitato portuale, l’azienda, i giornali, i sindacati, gli amministratori, gli eletti e i partiti tutti: Che da oggi, per questa settimana e per le prossime a venire, sempre, saremo nelle piazze, nelle strade, nelle scuole, nei comuni della Piana per dire tutto questo ai nostri concittadini. Per smascherare l’ignoranza o la malafede di politicanti, eletti rappresentanti e portavoce di turno. Per informare pubblicamente delle posizioni assunte da chi, organo pubblico, viene chiamato a decidere sul futuro della nostra terra. Per dire tutta la verità che fa paura a chi fino ad ora si è mosso nell’ombra, forte della disattenzione, delle complicità e dei silenzi. Per svergognare chi è chiamato ad informare con onestà e disinforma per superficialità o peggio. informiamo la società Lng, il ministro Clini, il ministro Corrado Passera, il sottosegretario De Vincenti e tutti gli altri organi istituzionali che in questi giorni si sono affannati a difendere il rigassificatore che indagheremo su ogni eventuale conflitto di interessi tra aspettative private e ruoli pubblici, ripercorreremo l’iter burocratico dagli inizi del progetto fino ad oggi, alla ricerca di ogni passaggio oscuro o sospetto, denunceremo ogni accelerazione ingiustificata, porteremo fino in Parlamento ogni aspetto dubbio della vicenda.

     

    Giorno 20, data di convocazione del Comitato portuale indiremo nella Piana una grande mobilitazione democratica. Inviteremo tutti: studenti e professori, pescatori, commercianti, contadini, operai e disoccupati a partecipare nell’ora e nel luogo che saranno definiti nei prossimi giorni. Ci fermeremo tutti per fermare questo scempio. Buon lavoro. Coordinamento delle associazioni per il No Rigassificatore Calabria