• Mobilitazione per salvare il Tribunale a Cinquefrondi: non bisogna desistere. La Corte Costituzionale ha anticipato a luglio la decisione sul Decreto che taglia le sedi giudiziarie
    30/04/2013 | Edicola di Pinuccio

    CINQUEFRONDI – Mobilitazione per salvare il Tribunale a Cinquefrondi: non bisogna desistere. La Corte Costituzionale ha anticipato al 2 e 3 luglio la decisione sul Decreto legislativo 155, direttamente legato alle norme che dispongono il taglio delle sedi giudiziarie.  Tale rinvio, secondo molti osservatori, è un segnale positivo. Ricevuti dall’avvocato Antonio Manfrida, che ringraziamo, pubblichiamo alcuni articoli di stampa su questo argomento, che com’è ovvio, continueremo a seguire.

     

     

     

     

     

    Il 2 luglio in Corte Costituzionale il ricorso dei dipendenti dei Tribunali. Girotondo ad Alba. Centinaia di cittadini hanno partecipato alle iniziatove in difesa del Tribunale.

     

    CUNEO – Sono attese novitâ per la salvezza dei Tribunali soppressi. La Corte costituzionale ha fissato per il 2 e 3 luglio l’esame dei ricorsi presentati dal Tribunale di Pinerolo e ha anticipato al 2 luglio l’udienza prevista all’8 ottobre per il ricorso del Friuli Venezia Giulia sulla geografia giudiziaria. L’anticipazione è stata accolta favorevolmente ad Alba, che ha anche presentato ricorso alla Corte contro la soppressione degli uffici giudiziari con accorpamento ad Asti. Il presidente degli avvocati albesi, Giancarlo Bongioanni: “Le decisioni della Corte sono valide per tutti i Tribunali e per tutto il territorio nazionale, a prescindere da chi ha presentato il ricorso. La Consulta dovrà esprimersi sulla legittimità costituzionale della legge delega sulla revisione e sul decreto attuativo. Il problema delle circoscrizioni giudiziarie non può essere affrontato a sciabolate ma richiede un attento studio. La normativa contestata produce più costi che risparmi, con notevoli oneri per i cittadini”. L’avvocato Roberto Ponzio, che assiste i dipendenti del Tribunale e della Procura che hanno fatto ricorso alla Corte: “L’anticipazione della decisione a luglio è significativa ed evita, nell’auspicata ipotesi di accoglimento, gli oneri di ripristino della situazione preesistente. Chiederemo la riunione di tutti i giudizi pendenti davanti alla Corte per un esame congiunto”. Alba è stata di recente inserita tra i 7 Tribunali per i quali è stato chiesto il salvataggio con un disegno di legge presentato al Senato. Pendente anche un secondo ricorso al tar presentato da dipendenti di Comune, Aea e Ordine avvocati, che sarà esaminato l’11 luglio. Sul tema della revisione della geografia giudiziaria, l’Organismo unitario dell’avvocatura italiana ha convocato il 30 maggio a Roma unamanifestazione, coinvolgendo Comuni, sindacati e cittadini. (La Stampa, edizione di Cuneo, 25/04/2013)

     

     

     

     

     

    Tribunale, la  Corte Costituzionale anticipa i tempi del ricorso

     

    TOLMEZZO – Importantissimo risultato raggiunto da parte del Coordinamento nazionale degli Ordini forensi minori che è riuscito a far anticipare al prossimo 2 luglio 2013 la trattazione in Corte Costituzionale del ricorso presentato dalla Regione Friuli Venezia Giulia contro la legge di revisione della geografia giudiziaria che ha soppresso circa mille uffici giudiziari in Italia, tra cui il tribunale e la Procura di Tolmezzo. Inizialmente infatti la Corte aveva fissato beffardamente la data dell’udienza l’8 ottobre 2013, cioé un mese dopo la data dell’entrata in vigore della legge “taglia Tribunali”. “Non ha senso continuare ad accelerare questo processo di smantellamento del sistema con gravi danni per i cittadini come del resto sta facendo il ministero di via Arenula e diversi presidenti di Tribunale – ha commentato l’avvocato Valter Pompeo, presidente del coordinamento – attendiamo fiduciosi il pronunciamento della Corte e anche l’insediamento del nuovo ministro della Giustizia”. Soddisfazione e nuova speranza anche per il Comitato del tribunale di Tolmezzo, che continua a mantenere le relazioni con Roma mentre in cittâ molti si attendono che il nuovo governatore Serracchiani si prenda in carico la questione, così come aveva promesso nei mesi scorsi. Intanto, per i prossimi 29 e 30 maggio, l’Oua ha confermato l’astensioen dalle udienze come ulteriore forma di protesta. (Il Gazzettino, 25/04/2013)

     

     

     

     

     

    Una speranza per il Tribunale di Gaeta, la Corte Costituzionale anticiperà il giudizio sul trasferimento di sede. Intanto i legali del Golfo hanno chiesto invano di incontrare il presidente del Tribunale di Cassino

     

    GAETA – Poche ore dall’assemblea degli avvocati operanzi nel palazzetto di Giustizia di Gaeta alla presenza del presidente dell’Ordine di Latina Giovanni Malinconico, arriva un nuovo colpo di scena nella vicenda della chiusura delle 220 sedi distaccate di Tribunale, tra cui sono comprese anche i presidi di giustizia di Gaeta e Terracina. La corte costituzionale ha infatti anticipato a luglio la trattazione di due delle quattordici ordinanze di rimessione, inizialmente fissate oer l’8 ottobre. Si comincerâ il 2 luglio con un’udienza pubblica a cui seguirà il 3 luglio una camera di consiglio. Soddisfazione è stata espressa dall’Associazione anzionale avvocati italiani per la fissazione da parte della Corte Costituzionale dell’udienza di trattazione delle questioni di legittimitâ costituzonale dei decreti legislativi 155 e 156 del 2012. Perché tra le udienze e la data di entrata in vigore dei decreti, fissata al 13 settembre, c’è abbastanza tempo perché la Consulta possa pubblicare nelle more la propria decisione. e c’è chi ripone le speranze anche nel nuovo governo. “Avevamo dato notizia che gli atti di rimessione alla Corte erano arrivati a 14 – ha detto il presidente dell’Associazione nazionale avvocati italiani, de Tilla – adesso il nuovo ministro della Giustizia fermi subito l’attuazione di una riforma che sta demolendo 1000 uffici giudiziari”. Intanto il presidente dell’Oua, Nicola Marino, ha annunciato due giornate di astensione (29 e 30 maggio) con una grande manifestazione a Roma il 30 maggio insieme al Coordinamento dei Fori minori, gli Ordini e le associazioni forensi, i sindacati dei lavoratori e dirigenti dei Tribunali, i sindaci e i cittadini interessati dal provvedimento. Non demorde nemmeno l’Associazione avvocati del sud pontino, guidata dal presidente Pasqualino Magliuzzi e dal segretario Pasquale di Gabriele. A nome di circa 400 professionisti una delegazione ha richiesto di essere ricevuta dal presidente del Tribunale di Cassino, ma secondo indiscrezioni, quest’ultimo si sarebbe dichiarato indisponibile fino a fine giugno. Un peccato perchè mentre Latina ha già richiesto la proroga della sede di Terracina per altri 5 anni. Cassino non ha fatto altrettanto con Gaeta. ma la scadenza del 28 aprile non lascia più margini per riprovare. (Antonello Fronzuto, La provincia di Latina, 25/04/2013)