• Le Associazioni scillesi pronte a ricorrere al Tar in difesa dell’Ospedale
    23/02/2013 | Associazioni pro ospedale Scilla | Comunicato

    SCILLA – Non c’è limite alla faccia tosta della tracotanza e dell’arroganza del potere e non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire: dopo l’annuncio, direttamente dalla voce del governatore della Calabria, dell’accorpamento del Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo all’Azienda Ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli”, arriva puntuale il bollettino, sotto dettatura, dell’ASP di Reggio Calabria con cui comunica a mezzo stampa del via libera alla riconversione dello “Scillesi d’America” in Casa della Salute con tanto di parere favorevole, niente di meno che, del Dipartimento Programmazione Nazionale Comunitaria. L’acuta sordità, riteniamo ormai irreversibile e incurabile neanche nel più moderno e attrezzato ambulatorio di una qualsivoglia Casa della Salute, nei confronti delle continue istanze per il mantenimento delle funzioni ospedaliere dello “Scillesi d’America”, con anche la proposta di accorpamento all’Azienda Ospedaliera reggina, ci spinge a continuare ancora più tenacemente nella lotta per garantire la migliore tutela della salute dei cittadini di un vasto comprensorio ricadente nel bacino d’utenza dell’ospedale “Scillesi d’America”.

     

    Nell’assimilare la faccia tosta dell’annuncio della riconversione – con tanto di soddisfazione del direttore generale Squillacioti”- al fumo negli occhi, la rappresentanza delle associazioni scillesi esprime tutte le proprie riserve sui contenuti della relazione dello studio di fattibilità, dove si afferma che “non è ipotizzabile alcun miglioramento infrastrutturale e, quindi, di prestazioni, al di fuori di quelle rese possibile attraverso la realizzazione di quanto con il presente elaborato proposto”. Elaborato nel quale, a fronte di una indicazione su base parametrica dei costi – adattati riprendendo uno studio già predisposto nel 2009, nell’ambito del Piano Sanitario stilato dalla precedente Giunta regionale- non viene però fornita e nemmeno tentata una quantificazione dei benefici -almeno quelli diretti ed indiretti, traducibili in grandezze economiche. Ci si limita invece ad affermare che “è necessario costruire un insieme di indicatori in grado di rilevare i diversi fenomeni sotto osservazione” e a riportare sinteticamente “alcuni indicatori che potranno essere utilizzati per misurare la congruenza dell’intervento proposto”.

     

    Ci viene naturale domandare: quando e in quale sede potranno essere utilizzati e valutati detti indicatori, se non all’interno di uno studio di fattibilità?! La nota dell’ASP giunge a chiusura della campagna elettorale delle elezioni politiche, con tracotante e arrogante significato. Le associazioni scillesi sono certi che arriverà ben chiaro il giudizio del popolo poiché né sindaci, né eletti provinciali e regionali hanno alzato la loro voce in difesa dello “Scillesi d’America”. La lotta in difesa dell’ospedale fondato dagli scillesi d’America continuerà nelle sedi della giustizia amministrativa e in ogni sede istituzionale competente, fino a quando non riavremo il nostro Ospedale!