• La Cisl per il mantenimento dell’istituto “Daga” di Laureana di Borrello. “Struttura all’avanguardia, da valorizzare non da chiudere”
    02/10/2012 | A. Bevacqua, D. Serranò, F. Vilasi, Cisl RC | Comunicato

    REGGIO CALABRIA – “Rieducazione del condannato” e progressivo inserimento nel tessuto sociale. Il nobile fine statuito dalla Costituzione repubblicana solo in minima parte trova piena e pratica attuazione nel Bel Paese. Ad ostacolarne l’applicazione, con tutte le drammatiche conseguenze che ne derivano in termini umani, sociali ed economici, spiccano, tra gli altri, il sovraffollamento di molti istituti di pena italiani, i servizi medievali, le strutture obsolete, etc. Poche sono le eccezioni a questo drammatico ed atavico scenario, più volte stigmatizzato dal Capo dello Stato. Una di queste è situata nello Stivale d’Italia: è l’Istituto Luigi Daga di Laureana di Borrello. Siamo al cospetto di un istituto di recente costruzione che grazie all’applicazione, al sacrificio, all’abnegazione degli operatori civili e della polizia penitenziaria, alla competenza e lungimiranza della dirigente dottoressa Angela Marcello, è riuscito ad ottemperare in modo ottimale al dettato costituzionale, favorendo così il reinserimento nel circolo socio produttivo di tanti detenuti, in particolare giovani.

     

    Un’eccellenza di cui andar fieri, da additare ad esempio. La realtà supera l’immaginazione e così sull’altare di una presunta ottimizzazione delle risorse umane, questa positiva esperienza finisce col chiudere bottega e spegnere speranze. La carenza di personale penitenziario nelle altre strutture detentive della Calabria sarebbe alla base di questa incredibile, singolare ed invereconda decisione. Adottata, peraltro, senza alcun preventivo confronto, in modo particolare, con le OO.SS. I detenuti e gli operatori penitenziari non sono dei pacchi che possono essere trasferiti a piacimento. Alle Autorità competenti, al Prefetto, chiediamo la sospensione dell’efficacia del provvedimento adottato e l’immediata attivazione di un tavolo di confronto con le OO.SS. e le Istituzioni locali al fine di individuare soluzioni capaci di contemperare le diverse e delicate esigenze.