• Interrogazione di Rinascita per Cinquefrondi sul trasferimento dell’unica dipendente comunale in forza alla Mediateca Pasquale Creazzo
    28/06/2012 | M. Conia e F. Loria, cons. com. Rinascita | Comunicato

    CINQUEFRONDI – I sottoscritti Michele Conia e Flavio Saverio Loria, nella qualità di Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare “Rinascita per Cinquefrondi”, con la presente interrogazione con richiesta di risposta scritta ai sensi dell’art. 27 del Regolamento del Consiglio Comunale, espongono quanto di seguito. Premesso che: la Mediateca Comunale “P. Creazzo” rappresenta sin dalla sua istituzione una delle risorse su cui puntare per una crescita culturale e sociale del territorio, oltre che nel tempo è divenuta punto di riferimento per molteplici attività di sostegno all’attività amministrativa dell’Ente; con disposizione di servizio a firma del Responsabile del Servizio n.1 a partire dal 14/06/2012 è stata assegnata ad altra mansione la dipendente comunale dottoressa Bono Alessia, trasferendola dalla sede della Mediateca all’Ufficio Protocollo del Comune di Cinquefrondi; Ritenuto che si sono appalesate gravi difficoltà a rendere gli stessi servizi per i quali la Mediateca è stata istituita, con inevitabili ripercussioni per l’utenza cittadina e non solo, oltre che per il futuro della struttura; la dottoressa Bono ha da sempre prestato servizio presso la detta struttura rappresentando di fatto l’unico supporto al dirigente dottor Domenico Bellocco; tale struttura ha rappresentato e rappresenta un fiore all’occhiello per ogni amministrazione che ha guidato il nostro comune e punto di riferimento per innumerevoli attività culturali. Tanto premesso e ritenuto, con ogni consentita urgenza si chiede: 1. di essere messi a conoscenza dei motivi per i quali si è provveduto a privare, temporaneamente o meno, la Mediateca Comunale dell’unica addetta ai servizi; 2. se si ritiene, e nel caso affermativo come, di dover provvedere a ripristinare la grave carenza di personale registratasi a seguito di detto trasferimento.


     
  • 15 commenti

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    1. marco brunetti

      Minchia ragazzi, ma non potevate trovare una frase piu’ felice di “un fiore all’occhiello per ogni amministrazione che ha guidato il nostro comune”? ‘orca miseria, il politichese dev’essere davvero contagioso al contatto;-)

      Cmq condivido appieno il vostro disappunto e mi sento, come cittadino, deluso e defraudato di un’ottima risorsa umana. Durante questi anni ho usufruito spesso dei servizi della Mediateca, ricevendo sempre molta attenzione, cortesia e disponibilità. Ho visto crescere Alessia in professionalità e coinvolgersi nelle attività ben oltre le sue mansioni.
      Inoltre, solo chi non frequentava la Mediateca non ha potuto percepire un altro aspetto molto importante, e cioè come fosse diventata un punto di riferimento e un’amica per tantissimi ragazze e ragazzi in età scolare. Ma questa e’ “umanità” oltre che “cultura”, e di questi tempi fa schifo solo pensarle, figuriamoci a riconoscerle e a promuoverle negli altri.
      Bah! Un altro segno dell’irrazionalità, della mancanza di prospettiva e delle logiche meschine di “ogni amministrazione che ha guidato il nostro comune”. Un’altra spugna gettata. Ma davvero volete coscientemente che si abbassi ancora di più il livello, che si diventi veri mercanti di se stessi??
      Spero cmq per voi che i vostri figli, un giorno, non abbiano la nausea a vedere il cammino che avete intrapreso e che avete deciso anche per loro.

      Domenico, ma tu che fai? Non dici niente?

    2. antonio s.

      condivido marco. in più aggiungo come la precedente amministrazione si era già fatta scappare un grande uomo e professionista come peppe carrano (che solo a pensarci mi scendono le lacrime), che insieme alla altrettanto grande Alessia facevano di quel luogo veramente un centro di eccellenza, senza mai sottrarsi alla fatica. Ma l’idea evidentemente di smembrare quello che di buono c’e', prevale chissà per quale logica, ma a questo ahime’ siamo abituati oramai da anni. Le solite cose in salsa cinquefrondese. Speriamo in un passo indietro e in bocca al lupo a questa giovane dipendente che merita sicuramente di piu’.

    3. Antonio Manfrida

      La deriva dell’ Amministrazione e’ ormai evidente. Anche questo fatto e’ dimostrazione della assoluta indifferenza verso quello che di buono e’ presente in paese. Ma perché questo desiderio di distruggere i luoghi di ricordo, di storia, di confronto, di cultura ? E’ tutto un disegno o il fato vuole questi autogol dell’ Amministrazione ? Quando il Sindaco riterra’ di mettere Il punto agli incidenti fino ad oggi causati ?

    4. Salvatore

      Ma di cosa si parla? Del nulla quando si ha a che fare con la politica cinquefrondese. Io manderei in onda l’intervista di un mese fa a Cascarano su ReggioTV……..

    5. Angela

      Sono convinta anch’io che il provvedimento sia temporaneo perché solo la “provvisorietà” di un tale atto lo potrebbe, in parte, giustificare.
      Ciò che è successo è assolutamente assurdo innazitutto perché in nessuna azienda del mondo si trasferisce un dipendente competente e che svolge con tanta passione il proprio lavoro (anche al di là di quanto gli viene richiesto) assegnandogli un compito che richiede meno professionalità e meno impegno e lasciando sguarnito un ufficio nevralgico per gli interessi dei propri utenti/cittadini.
      Queste cose succedono solo quaggiù in Calabria. In Toscana, qualche mese fa, un’amministrazione pubblica aveva pensato di tagliare fondi alla biblitoeca comunale diminuendo l’orario di apertura: è stata fatta una raccolta di firme da parte dei cittadini e gli amministratori sono dovuti tornare sui propri passi commendando “Accipicchia così tanta gente va in biblioteca?”. Io proporrei questo a “Rinascita per Cinquefrondi”: fatevi promotori di una raccolta di firme così che chi avventatamente ha pensato di poter tagliare sui servizi e la qualità di vita dei propri cittadini capisca quanto valore aggiunto questi servizi stanno producendo.
      Angela

    6. Giuseppe

      Ma questi cari amministratori hanno mai letto il manifesto Unesco sulle biblioteche pubbliche?
      Se no, eccovi l’introduzione:
      “La libertà, il benessere e lo sviluppo della società e degli individui sono valori umani fondamentali. Essi potranno essere raggiunti solo attraverso la capacità di cittadini ben informati di esercitare i loro diritti democratici e di giocare un ruolo attivo nella società. La partecipazione costruttiva e lo sviluppo della democrazia dipendono da un’istruzione soddisfacente, così come da un accesso libero e senza limitazioni alla conoscenza al pensiero, alla cultura e all’informazione.
      La biblioteca pubblica, via di accesso locale alla conoscenza, costituisce una condizione essenziale per l’apprendimento permanente, l’indipendenza nelle decisioni, lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali.”

      Io ho, comunque, dei forti dubbi che gli amministratori siano mai entrati in mediateca.
      Come possono pensare che il solo dirigente possa occuparsi di tutto?
      Ma sanno come funziona una biblio-mediateca e tutto il lavoro che c’è dietro? Proponetegli di stare anche mezza giornata a fare solo reference e ad aiutare gli studenti con ricerche, tesine e quant’altro: vediamo quanto resistono.

    7. Michele P.

      Salve a tutti,
      fino all’ultimo non sapevo se esprimere un mio commento su queste pagine, dato che sono si di Cinquefrondi ma vivo da tanti anni in Svezia. Sono tornato da poco. Era dal 1977 che mancavo e vi giuro che ancora non riesco a credere come possa essere così cambiato il mio bel paese. Non mi piace esprimere giudizi, e poi non conosco molti di voi e le persone di cui state parlando. Quando sono emigrato forse non eravate ancora nati, oppure giocavate a palla in piazza Marconi o a nascondino in villa. Ricordo le fragole di Bellocco e qualcuno di voi che giocava nella segheria in via Rimembranze e, quasi, mi aspettavo di vederlo ancora oggi alle prese con legno e segatura. Ma i tempi cambiano, e la mia aspettativa forse era troppo ingenua.
      Sono cresciuto all’ombra dell’ultima guerra, durante la quale ho perso un genitore. Quindi so bene cosa significhi e dove può portare l’ignoranza, credetemi, giovani. Però, da allora, ho cercato di capire, mettendo da parte la paura e cercando di scegliere per il bene mio e di chi mi sta vicino, fin dal paese dove emigrare.
      Le biblioteche, le scuole, sopratutto gli asili, nella città che mi ospita, sono considerati sacri forse anche più di una chiesa o di un ospedale. Ed è per questo che mi associo a Conia, a Loria, a Marco, agli Antonio, a Salvatore, ad Angela, a Giuseppe e a quanti altri la pensano come loro; anche solo perchè sono estremamente contrariato dalla riduzione di personale in un tempio della cultura.
      Però mi piacerebbe che si andasse oltre la polemica ed il dissenso.
      Si una raccolta firme potrebbe far prendere coscienza all’Amministrazione e farla tornare sui suoi passi. Tutti leggiamo i giornali e sappiamo che, anche solo per non perdere popolarità, i politici rimangiano oggi quello che hanno detto ieri sera, ma sarebbe un piccolo successo.
      Perchè invece non associamo la raccolta di firme ad una raccolta di libri da donare alla biblioteca? Un libro ciascuno è poca cosa anche con questa crisi. Magari chiedendo proprio alla ex dipendente quali titoli manchino in biblioteca, per non accumulare doppioni. Sarebbe bello che da un’azione insulsa nascesse un arricchimento, oltre che una protesta. E poi potrebbe essere l’occasione per scambiare opinioni e commenti positivi fra paesani che non si vedono da tanto. Vedete, l’esempio che mi ha dato mio padre, dopo la morte di mia madre è poco dal punto di vista economico, dato che sono stato comunque costretto ad emigrare, ma ha inciso a fuoco sulla mia pelle che per sorridere al destino bisogna essere inarrestabili difronte alle difficoltà. Ed è così che ho avuto successo nella vita. Un incredibile successo. Chi non mi conosce pensa superficilamente che sia stato fortunato o che sia uno dei tanti mafiosi con le spalle coperte dal potere. Che lo pensino pure. A me non interessa smentire niente e nessuno. Sono tranquillo sulla mia strada. E sotto lo stesso cielo che pesa su di voi.
      Buona fortuna.

    8. cosma

      Che belle parole, sig. Michele. Onore a lei!
      Si avverte che lei ” è” : si è costruito per mezzo del lavoro in una terra civilissima, che ben conosco. Quello che le sta sopra è comunque il suo cielo – non lo cambi mai, per carità! – e non le può pesare, avendo lì trovato la sua dimensione.
      Circa i problemi del luogo , un luogo vasto: la Calabria tutta, sono sempre gli stessi, da lustri e sotto qualsiasi bandiera. E , le assicuro, niente è cambiato, soprattutto nello spirito degli uomini che lo abitano, se non in peggio. Decadenza umana con inizio,per quel che asserisce qualche attento quanto raro osservatore, nei primi anni 60. Sottocultura e invidia sociale a far da contorno.

    9. salvatore

      Firmiamo la petizione (anche online da creare su petizionionline.it), SONO DACCORDISSIMO. Sarebbe gia’ una vittoria se riuscissimo a fare la petizione.

    10. marco brunetti

      ———D’accordo pure io. Così saranno 4 le firme e 4 i libri donati!———
      Bè, scherzi a parte, grazie sig. Michele di aver lasciato la sua impronta.
      Per me sarà significativa cmq

    11. Antonio De Mujà

      Carissimi amici, piaccia o no, ma il taglio di risorse umane ed economiche al mondo della cultura è un vizio della politica utilitaristica berlusconiana di cui la destra è ormai totalmente contaminata, c’è lo dicono queste ultime “scelte” amministrative, non ultima quella dell’attivazione di un mutuo di un milione di euro per l’acquisto e la ristrutturazione di “Villa Misiti” per adibirla a caserma dei Carabinieri, ma c’è lo dice anche il mondo del cinema, del teatro, della SCUOLA, dell’università, della ricerca, c’è lo dicono i musei, i monumenti, gli edifici storici che cadono a pezzi o che vengono smontati, lo stato di abbandono dei centri storici, ecc…ecc…Qui non si tratta di difendere una dipendente comunale, sicuramente meritevole, qui si tratta di difendere la memoria collettiva e di contrastare e licenziare una politica assolutamente incompatibile per una nazione come la nostra che nella cultura e nell’arte ha costruito la sua storia e dei cui segni, sparsi ovunque, biblioteche comprese, tutto il mondo ci invidia. Rinascita per Cinquefrondi questo lo sa e lo difende col cuore e con la mente. La reazione a quest’ultima “boddanata” ci da sollievo e ci convince che non siamo soli.
      Un abbraccio…

    12. franco calabrese

      Se capisco bene da quello che scrive Totò De Mujà, il Comune starebbe per acquistare per un milione di euro Villa Misiti per farci la caserma dei carabinieri…. Oibò… Uno spazio come quello, sopravvissuto alla furia urbanistica cittadina, con qualche albero e tanto spazio, invece di destinarlo a attività culturali sociali e pubbliche, lo trasformeranno in una caserma, con recinti e filo spinato…. Che fantastica idea!

      Ma allora se la vanno cercando: non ne indovinano una, e poi se la prendono con chi critica le loro scelte… Per favore, fateli smettere….. al peggio non c’è fine.

      “O me mbiatu San Micheli, lu scartasti lu paisi, mu ‘ndagghiutti aciutu e feli….”

    13. Renato Macedonio

      Oggi non c’è democrazia partecipata . Eppure … La polis è un modello greco che prevedeva l’attiva partecipazione degli abitanti liberi alla vita quotidiana . L’ armonia esistente tra le polis e gli individui era assimilata così a quella esistente in natura fra il tutto e le singole parti. In virtù di questo l’uomo greco era portato ad inserirsi nellla sua comunità. Ognuno trovava la propria realizzazione nella partecipazione alla vita collettiva e nella costruzione del bene comune. … Dobbiamo riapproprarci di queste genuine aspirazioni !!

    14. Pippo

      Come scriveva Pasquale Creazzo “Povaru cincrundi mancu l’occhj mu cianci nci dassaru”.
      Ormai la nostra amministrazione fatta da professori, avvocati, tecnici, più di questa mediocrità non puó esprimere, anzi può solo fare peggio.
      Che il signore protegga il popolo di Cinquefrondi.
      Continuate a raschiare il fondo, questa è la vostra missione,siete gli “eletti” e dovete adempiere allo scopo per la quale sedete alla poltrona!!!!!!
      Che bello!!!

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