• Il sindaco di Gioia Tauro Bellofiore: «Il raddoppio del termodistruttore è una scelta scellerata»
    02/09/2011 | Renato Bellofiore | Il Quotidiano della Calabria
    termovalorizzatore gioia tauro

    GIOIA TAURO – Rispondo alla lettera aperta pubblicata il 31 agosto sul Quotidiano della Calabria a firma di Agazio Loiero e relativa alla questione del raddoppio del termo distruttore del Comune di Gioia Tauro. Rispondo di getto e quasi con veemenza come chi – in una molteplice veste che è quella del sindaco, del cittadino , dell’ambientalista – vede affrontare un tema che rappresentala scommessa di un percorso politico ma anche del futuro eco-compatibile di un territorio bellissimo, come quello della Calabria. Ricordo infatti che non molti anni fa, con i compagni dell’avventura di Cittadinanza Democratica proprio al governatore Loiero in varie manifestazioni ufficiali – come a Lamezia Terme in occasione della visita di Bersani il 26 novembre 2007 o ad Altafiumara di Villa San Giovanni di fronte ad Alfonso Pecoraro Scanio, allora ministri del Governo Prodi – con passione e convinzione rappresentavo la necessità di adottare quelle scelte politiche, consapevoli e ragionevoli, che avrebbero precluso la possibilità di aggravare la già precaria situazione ambientale gioiese. Purtroppo quegli appelli – che rappresentavano il grido solitario di uno dei tanti movimenti ecologisti- sono caduti nel nulla. Tuttavia, il mio ruolo di sindacomi ha regalato la grande opportunità di portare avanti con maggiore forza quella battaglia che sentivo e che sento mia. L’ho fatto scegliendo quella che ritengo sia la strada che la mia condizione di istituzione e che il profondo rispetto che nutro per la legalità mi impone: mi sono infatti rivolto alla Commissione Europea, con una denuncia sottoscritta personalmente da me nella qualità di Sindaco di Gioia Tauro, affinché nei confronti del Governo italiano venga avviata una procedura di infrazione che consenta l’apertura di un procedimento giurisdizionale innanzi alla Corte di Giustizia. Questo perché il raddoppio del termo distruttore di Gioia Tauro non è solo una scelta politica scellerata; non è solo l’incubo di un disastro ambientale e sanitario che coinvolge circa 100.000 cittadini calabresi; non è solo l’ennesima forma di violenza morale perpetrata ai dannidi un Sud che è così Sud da poter essere trasformato nella pattumiera d’Italia, nel silenzio di tutti. Il raddoppio è anche il frutto di una procedura amministrativa irrispettosa delle norme comunitarie e che – in quanto tale – ha spogliato i miei cittadini e i nostri figli dalla tutela che in quanto riconosciuta dalla legge è sovrana . Per questi motivi, ho deciso che non potevo restare inerte di fronte ad un baratro aperto sulla mia città. Certo, è indubbio che quello che ho fatto mi ha visto solo. Non ha infatti incontrato sulla mia strada altri soggetti istituzionali, che hanno condiviso fino in fondo il mio cammino – certamente coraggioso ma dovuto nei confronti della mia terra. Mi auguro che tutta la classe politica, soprattutto calabrese, come “Pao – lo sulla via di Damasco”, resti folgorata dalla possibilità di avviare uncammino condiviso – perché si tratta di temi sui quali non possono esistere divisioni o ideologie contrapposte – e si unisca a quanto di concreto già fatto per far sì che la nostra terra possa mantenere quella struggente bellezza narrata da Omero che rappresenta un patrimonio di tutti.

    Renato Bellofiore, Sindaco di Gioia Tauro