• Il ministro dell’Economia boccia il piano di rientro di Scopelliti. Gentile (Sulpi): “Dai tagli più tasse e malasanità”
    29/09/2013 | Giuseppe Gentile, segretario Sulpi | Comunicato

    SULCITTANOVA – Mentre il ministro dell’Economia manda a casa Scopelliti con le pive nel sacco, bocciando il piano di rientro dal debito della sanità calabrese, la lunga mano del commissario alla sanità la  Dg Rosanna Squillacioti, chiude il reparto di Cardiologia dell’ospedale di Gioia Tauro e riduce di 10 posti letto quello di Medicina dell’ospedale di Polistena. Azioni scellerate e senza senso, perché, mentre da una parte blocca le attività chirurgiche a Gioia Tauro, dall’altra taglia le gambe a una delle branche più importanti nel contesto provinciale. D’altro canto, la gravissima penuria di posti letto, doveva essere sopperita da questi due ospedali, l’uno vicino al Porto per dare risposte immediate a un’area ad alto rischio, l’altro per coprire l’assistenza sanitaria nell’entroterra.

     

    Non programmare con gli occhi ben aperti e con la mente libera da appartenenze la salute, causa solo danni enormi all’ammalato. Difatti, bloccare le attività cardiologiche sulle 24 ore, vuol dire chiudere di fatto quelle chirurgiche, compreso ortopedia, anestesia, pronto soccorso e, non ha ragione di esistere nemmeno la medicina in assenza di continuità assistenziale. Eppure, nell’attesa dei 350 posti letto del nuovo ospedale e dei collegamenti che riducono i tempi di soccorso per l’ammalato critico, è impensabile far gravare l’intera utenza della Piana di Gioia Tauro sull’unico Ospedale di Polistena. Le ragioni sono tantissime e i pericoli di mettere a rischio la vita dei cittadini altrettanti. E’ lapalissiana che un territorio con oltre 170.000 abitanti non può restare sguarnito di un Servizio Sanitario adeguato alle necessità degli abitanti per garantire il diritto alla salute dei cittadini residenti.

     

    Tuttavia, nonostante si è provveduto a tagliare la spesa chiudendo piccoli ospedali, le quote della sanità, dovute al territorio della Piana, devono essere assegnate in misura adeguata a garantire, sia le attività del nuovo ospedale, sia quelle per far funzionare l’Ospedale di Polistena. Questo è il costo del territorio che racchiude le realtà cittadine della Piana di Gioia Tauro. E allora, perché si chiude ancora ciò che serve? Fare ulteriori tagli sta a dimostrare l’abbandono di un pezzo di Calabria a favore di altre realtà, non altro. Il metodo e il merito della pari dignità, da garantire ai cittadini, deve essere il primo pensiero di chi governa. Difatti la cartina di tornasole sono le tasse, come l’Irap, l’Irpef, l’addizionale regionale e comunale, i Ticket ecc. ecc, tutti soldi dei cittadini che dalle nostre parti si sentono collocati all’ultimo posto nella scala dei diritti. Quale dignità il nostro commissario Scopelliti vuole garantire alla Piana di Gioia Tauro dove insiste l’imponente Porto col 50% del Pil regionale? Forse si pensa di poter rilanciare le attività portuali mettendole al centro di un deserto, oppure sarebbe meglio essere consapevoli che tutto può funzionare bene e forse meglio, con l’offerta di tutti i servizi indispensabili all’economia di un paese? Forse Scopelliti è pronto a spogliarsi delle vesti di commissario e presidente della Giunta Regionale per passare ai livelli superiori, ma, se lascerà bruciare questa terra spostando risorse in altri lidi, sicuramente persino i suoi riferimenti politici gli volteranno le spalle dichiarando il fallimento di una gestione regionale, con più tasse per i cittadini e meno servizi.