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  • “Il giorno più lungo della ndrangheta”. Una serata del 1980 di RaiUno dedicata alla Calabria di trent’anni fa
    02/05/2013 | Youtube.com

    DA YOUTUBE, grazie ad Alessandro Gaeta, vi proponiamo un lungo e approfondito servizio televisivo sulla ndrangheta, trasmesso nel 1980 da Antenna, un programma di Raiuno curato da Federico Fazzuoli e Emilio Sanna. In studio numerosi ospiti, tra cui Gaetano Cingari, Giuseppe Tuccio, Antonio Minasi, Luigi Malafarina, Guido Marino.

     

     

     

     

    Seconda parte

     

     

    Terza parte

     


     
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    TAG

    dr. giuseppe tuccio, francesco martorelli, gaetano cingari, luigi malafarina, magistrati, ndrangheta, raiuno, reggio calabria, televisione
  • 1 commento

    1. giuseppe

      3 maggio 2013 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento

      Davvero molto interessante la Calabria di trenta anni fa. Per molti versi aveva gia’ i segni di quello che sarebbe diventata. Andrebbe visto nelle scuole questo documento, se si vogliono davvero capire le cause profonde del malessere regionale. Di più: se davvero si vuole capire la portata dell’intreccio tra società, istituzioni e ndrangheta.

      Pur ingessato il dibattito in studio ricostruisce un clima, i primi anni 80, in cui la società alzava la testa e resisteva alle ndrine. Francesco Martorelli (Pci) ne parla molto lucidamente e sottolinea che la giustizia si è imposta quando la lotta politica antimafia è stata forte. Ma il discorso sorprendentemente risulta utile per capire l’oggi, per sapere da dove deriva la situazionedi oggi, cosi vicina al collasso.

      Ad esempio, il male oscuro della giustizia incapace di garantire la giusta punizione sta nella sentenza del giudice Marino, presidente del processone di Locri per il summit di Montalto (al quale per Martorelli era presente un uomo di governo), un processo finito con condanne lievissime. Quasi un paradigma di quella tolleranza giudiziaria durata a lungo.

      E il male oscuro della corruzione e delle infiltrazioni, anche queste ben piu che tollerate, emerge dalle parole di Martorelli sull’assistenzialismo a pioggia che arricchisce e rafforza le mafie e impedisce lo sviluppo. Dalle cose che dice Cingari si capisce come la spesa pubblica per l’industrializzazione abbia arricchito le cosche senza schiodare la calabria dal sottosviluppo dipendente.

      Il male oscuro della politica che si lascia infiltrare dalla ndrangheta sta nelle parole di Giuseppe Tuccio che preannuncia l’imminente rappresentazione diretta delle cosche nelle liste elettorali: uno scenario oggi pienamente confermato.

      Ottimo materiale, grazie a chi lo ha messo in rete.

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