• Guardia costiera di Gioia Tauro sequestra reti da pesca illegali
    13/06/2013 | Guardia costiera Gioia Tauro | Strill.it

    GIOIA TAURO – Continua senza sosta l’attività di controllo degli uomini e donne della Guardia Costiera di Gioia Tauro sull’intero ciclo della filiera della pesca, dallo sbarco del pesce fino alla commercializzazione al consumatore finale. L’attività di vigilanza è concentrata in questo periodo soprattutto sull’esercizio della pesca illegale con l’utilizzo di reti derivanti e a strascico ovvero con attrezzi non consentiti e l’eventuale attività di pesca illegale da parte di diportisti non autorizzati. Quattro sono state le operazioni di polizia rilevanti, portate a termine in questi ultimi giorni, finalizzate al contrasto della pesca indiscriminata di specie ittica sottomisura per la quale sono state impiegate pattuglie terrestri e unità navali della Guardia costiera. La prime due, effettuate nelle acque antistanti il lungomare del comune di San Ferdinando dove, l’equipaggio del battello GC B75, unitamente a personale della motovedetta CP 827 rinvenivano, una prima rete da posta lunga circa 500 metri ed una seconda rete da posta lunga circa 1500 metri, prive di segnali diurni conformi al regolamento Comunitario. Dopo aver salpato le reti si procedeva al sequestro amministrativo delle stesse a carico di ignoti. La successiva, in località “Ulivarella” del comune di Palmi, a seguito di un controllo effettuato a bordo di un natante da diporto, si rinveniva una rete da posta, illegalmente detenuta, pertanto si procedeva al relativo sequestro dell’attrezzo e l’elevazione di sanzione amministrativa di euro quattromila al conduttore del natante. Infine, in località “Marinella” del comune di Palmi, personale militare dipendente rinveniva una rete tipo derivante (spadara) lunga circa 1500 metri e la stessa, una volta salpata, veniva posta sotto sequestro. Il comandante Tomat ha voluto ancora una volta ricordare che i controlli proseguiranno con la medesima attenzione e rigore e saranno mirati a salvaguardare il forte fenomeno di impoverimento delle risorse ittiche, causato da una eccessiva, irrazionale e, spesso illegale, attività di pesca.