• Un corteo e un incontro a scuola. Rinascita per Cinquefrondi ha celebrato così la Giornata mondiale contro il femminicidio
    Tra i cartelli che hanno portato in corteo, alcuni significativi: "L'amore non è violento", "Anna Maria Scarfò ora vive perché ha avuto il coraggio di ribellarsi"
    26/11/2013 | Attilio Sergio | Edicola di Pinuccio

    CINQUEFRONDI – Spilla rossa sul petto e cartelloni in mano, sotto lo slogan “Stop femminicidio”, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, le donne dell’associazione politica-culturale “Rinascita per Cinquefrondi” sono scese in piazza, hanno scioperato per fermare la cultura della violenza in ogni sua declinazione, ed hanno incontrato gli studenti della scuola media. Alle 9.30, queste stesse donne, si sono ritrovate in piazza della Repubblica. Subito dopo in corteo, hanno raggiunto via Mammola, dove nel plesso della scuola media, hanno incontrato una delegazione delle terze classi. Tra i cartelli che hanno portato in corteo, alcuni significativi: “L’amore non è violento”, “Anna Maria Scarfò ora vive perché ha avuto il coraggio di ribellarsi”. Donne di “Rinascita” che hanno consegnato la spilla rossa anche alle ragazze frequentanti la scuola media.

     

    Nell’auditorium della scuola, è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di tutte le vittime della violenza. Rosanna Politanò, Maria Lucente ed Emanuela Dattolo, nell’affermare che come donne vogliono riprendersi gli spazi di confronto e di partecipazione, fermando la cultura della violenza, hanno spiegato il perché hanno deciso di scioperare: “vogliamo che le amministrazioni comunali, provinciali e regionali attivino le consulte delle donne riportando i temi al femminile al centro delle politiche pubbliche di questa comunità locale; vogliamo che l’ente locale si costituisca parte civile in ogni processo di femminicidio; vogliamo che si arresti il femminicidio; vogliamo una legge vera contro questa strage di Stato; vogliamo una legge regionale per la parità di accesso alle cariche elettive; vogliamo che si attuino politiche per l’occupazione femminile; vogliamo siano potenziati e garantiti servizi sociali perché tagliandoli si taglia la libertà delle donne; vogliamo che la cultura della ndrangheta che zittisce ammazzando le donne ribelli possa essere sconfitta attraverso azioni che portino al cambiamento culturale e sociale; vogliamo che i responsabili dell’avvelenamento della nostra terra rispondano dei loro crimini e che il territorio venga messo in sicurezza (No centrale a carbone, No rigassificatore, No inceneritore)”.

     

    Il portavoce di “Rinascita per Cinquefrondi”, Michele Conia, ricordando il coraggio di denunciare di Anna Maria Scarfò, ragazza di San Martino di Taurianova che quando frequentava la terza media ha subito violenze da un branco, ha detto alle donne presenti: “Abbiate il coraggio di denunciare e le istituzioni proteggano le donne che avranno questo coraggio”.