• Gioia Tauro, poliambulatori vetusti ed in condizioni strutturali pessime. La denuncia di Bellofiore
    I locali dell'Asp chiusi per presenza di eternit
    03/07/2013 | Comune di Gioia Tauro | Comunicato
    il municipio di gioia tauro

    il municipio di gioia tauro

    GIOIA TAURO – Già nei mesi scorsi, a seguito di un accorato appello sporto da Vincenzo Frangella – delegato dall’amministrazione comunale alla cura delle questioni sanitarie territoriali – il sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore , aveva indirizzato al presidente della Regione Calabria Scopelliti un’importantissima lettera–denuncia su uno dei tanti aspetti di criticità che affliggono la realtà sanitaria gioiese. La questione oggetto di tale nota attiene alla ormai insostenibile odissea vissuta dalle centinaia di cittadini che quotidianamente fruiscono dei servizi offerti dall’Asp 5 e precisamente nel poliambulatorio di Via Venezia.

     

    Dal 2005 tali servizi sono prestati in un edificio privato, vetusto ed in pessime condizioni strutturali – e per le quali l’Asp paga decine di migliaia di euro all’anno per canone di locazione – che viene usato “ in sostituzione “ del poliambulatorio di proprietà dell’Azienda sanitaria chiuso a causa della presenza di pannelli di eternit che avrebbero potuto utilmente essere sostituiti in tempi brevi e con poca spesa. La questione, oggi, rimane attuale: le denunce pubbliche sporte da Frangella prima e da Tripodi poi confermano come anche su questa odissea sanitaria della città di Gioia Tauro e di tutta la piana, nulla sia stato fatto. La verità è che l’attuale sede degli uffici sanitari è circondata da centinaia di metri di pannelli di eternit, in pessime condizioni di conservazione e pertanto potenzialmente lesivi della salute pubblica.

     

    E’ inoltre precluso l’accesso a tale edificio per i diversamente abili non essendo previste la possibilità di accesso con le autovetture, essendo lo stabile posto in un vicolo cieco privo di percorso auto fruibile. Il fatto che tale superficialità venga fatta abbondare proprio in campo di tutela della salute e della vita dei nostri cittadini è indice di una gravissima violazione della responsabilità e dei doveri dei quali il commissario straordinario dell’Asp 5 è stato investito. Lo abbiamo detto in passato e lo ripetiamo ancora oggi: discutere sulla qualità della vita dei cittadini di un determinato territorio significa porre in primo piano l’aspetto morale di chi ha specifiche responsabilità in tema di governance e di scelte gestionali e amministrative relative al funzionamento delle strutture sanitarie.

     

    Noi oggi non possiamo che denunciare il fallimento di scelte manageriali che – oltreché assolutamente lesive del bene collettivo della salute – si traducono in disagi e spese a danno dei contribuenti. Auspico che interventi come quello del dottor Tripodi rappresentino non già una voce isolata nell’indifferenza di tanti, ma costituiscano un coro di proteste e di legittime richieste che diano i frutti tanto attesi da tutti.