GIOIA TAURO – Come sindaco di Gioia Tauro e come cittadino della Piana – con sgomento e tristezza – ho ricevuto pochi giorni fa un appello accorato che un gruppo di cittadini, pazienti nefropatici e dializzati in cura presso l’Ospedale Giovanni XXIII di Gioia Tauro, ha rivolto alla mia persona, oltrechè al presidente Scopelliti, al direttore generale dell’Asp 5 Squillacioti, al Tribunale dei malati. Si tratta di un esposto – che è anche un grido di disperazione – che questi cittadini italiani, colpiti dalla malattia, rivolgono alle Autorità Sanitarie sorde da anni alle denunce della mia amministrazione: ciò – e questa è la prova lampante – con grave danno a carico di chi dovrebbe essere maggiormente tutelato. La chiusura del reparto di Nefrologia di Gioia Tauro – scelta questa priva di alcuna giustificazione tecnica ed economica, assunta senza alcuna considerazione per le richieste dei cittadini e delle Istituzioni, mortificate nel loro ruolo, financo al punto dall’apprendere tali notizie dai giornali – è il simbolo della strategia di distruzione della sanità della piana che non risponde ad alcuna logica organizzativa e di programmazione manageriale.
Non fosse così non si sarebbe arrivati al punto di chiudere un reparto importante come quello della Nefrologia dal cui funzionamento dipende la vita di tante e tante persone. Analoga scelta è stata fatta per il reparto di cardiologia, anch’esso destinato allo smantellamento, scelta scellerata in quanto la mancanza di cardiologi comporterà l’inevitabile chiusura delle sale operatorie perchè nessun chirurgo opererà senza il supporto del cardiologo e la chiusura consequenziale anche del reparto di chirurgia ed il pronto soccorso. Quello che mi sento di dire e che il sindaco di Gioia Tauro e tutta l’amministrazione comunale – come fatto sin d’ora – sono e saranno accanto a tutti i cittadini e agli ammalati che hanno il diritto di essere tutelati nei loro diritti inviolabili. Se del caso intraprenderemo le azioni legali necessarie al fianco dei firmatari di tale appello: l’accanimento contro l’Ospedale di Gioia Tauro da parte del direttore generale dott.ssa Squillacioti e di chi nel centro destra, che governa la Regione Calabria, l’ha nominata non ha precedenti così come la rassegnazione di parte del presidente Scopelliti che accetta nel silenzio scelte che ci rattristano ma che non fermeranno il nostro cammino a tutela dei tanti ammalati che hanno, almeno per me , un peso morale e politico non indifferente. Non esistono cittadini di serie A e di serie B, né tantomeno pazienti di prima e seconda categoria. Indubbiamente per l’amministrazione comunale di Gioia Tauro la questione dei reparti di Nefrologia e di Cardiologia gioiesi resta una questione aperta. La porteremo avanti a livello nazionale e se del caso sino al ministro della Salute.