• Gioia Tauro, chiusura del reparto di cardiologia. Longo (Prc): “Ennesimo attacco alla sanità pubblica della Piana”
    "Con il comitato a difesa dell’ospedale gioiese per il consiglio comunale aperto e il prosieguo della raccolta firme, per protestare contro una gestione fallimentare e pericolosissima della sanità pubblica della Piana"
    28/09/2013 | Giuseppe Longo, consigliere provinciale Prc | Comunicato

    ospedale gioia tauroREGGIO CALABRIA – Mentre continua lo smantellamento sistematico della sanità pubblica pianigiana, con il taglio dei posti letto e la chiusura di reparti nevralgici come otorinolaringoiatria a Polistena e cardiologia a Gioia Tauro, i cittadini devono subire persino i contestuali aumenti dell’Irpef e dell’Irap regionali a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi di bilancio. La situazione si fa sempre più insostenibile e una vasta mobilitazione civile sempre più urgente. Nel totale silenzio dei vertici regionali si registra quotidianamente la crescita della domanda di sanità a fronte della diminuzione delle strutture nonché della qualità dei servizi sanitari, che costringe spesso i cittadini a rivolgersi alle strutture ospedaliere del nord Italia con notevole aggravio di costi per le famiglie calabresi.

     

    Lo stesso Governatore della Calabria, che solo nel 2010 in visita a Gioia Tauro prometteva il potenziamento del nosocomio, nulla risponde oggi ai continui richiami dei cittadini e degli amministratori locali che da giovedì pomeriggio manifestano con lo sciopero della fame a difesa del presidio gioiese. È l’ennesima dimostrazione di un potere lontanissimo dalle istanze dei territori e dai diritti della persona. Eppure dovrebbe essere ormai acquisita l’enorme importanza di temi come quello della sanità pubblica, tanto più nel caso dell’ospedale di Gioia Tauro, dove a fronte di risorse sempre più assottigliate e dell’aumento dei disservizi negli ultimi anni sono andate aumentando le richieste di prestazioni ambulatoriali e di interventi chirurgici. È sconcertante che la mobilitazione di un numero così alto di cittadini e rappresentanti della società civile non trovi ascolto presso le torri d’avorio della Regione e dell’Asp, ed è altrettanto sconfortante il silenzio di molti dei primi cittadini della Piana, primi rappresentanti della popolazione servita dalla struttura gioiese.

     

    L’interesse alla tutela di questo importante nosocomio, tra i pochi baluardi rimasti a difendere il sacro diritto alla salute, non è infatti una questione campanilistica ma un’ampia istanza collettiva espressa dai cittadini di tutta la provincia. Ai medici e agli operatori del Giovanni XXIII, la cui professionalità è nota e non merita l’indifferenza della politica, va la nostra più profonda solidarietà. Per queste ragioni martedì prossimo saremo con il comitato a difesa dell’ospedale gioiese, per il consiglio comunale aperto e il prosieguo della raccolta firme, per protestare contro una gestione fallimentare e pericolosissima della sanità pubblica della Piana in particolare e di tutta la provincia di Reggio Calabria in generale, testimoniando e facendoci carico personalmente della richiesta di tutela del diritto alle cure che giunge a gran voce dal territorio.