• Esche avvelenate uccidono cani e gatti in un quartiere di Cinquefrondi. Una lettrice denuncia l’accaduto
    Polpette ben preparate sono state disposte in luoghi strategici, come aiuole e marciapiedi, dove solitamente sostavano animali di passaggio e anche quelli domestici
    25/09/2013 | Silvia Longo | Edicola di Pinuccio

    A CINQUEFRONDI NON CI si affida alle istituzioni, ma l’uomo agisce da sé. Due settimane fa, nella zona alta di corso Garibaldi (il quartiere del campo sportivo, per intenderci), un avvenimento ha sconvolto alcune famiglie residenti. Mentre il paese si apprestava a concludere i festeggiamenti in onore di San Rocco, tra fuochi d’artificio, canti popolari e bancarelle, un vile – ahimè, ancora – sconosciuto ha organizzato una macabra mattanza dei cani randagi del quartiere sopra citato. La cosa è stata preparata con cura: succulente polpette ben preparate sono state disposte in luoghi strategici, come aiuole e marciapiedi, dove solitamente sostavano animali di passaggio e anche quelli domestici come i nostri, attendendo che il veleno facesse il resto dell’opera. All’indomani dalla festa, la tragica scoperta! Cani e gatti, randagi e non, in preda ad una straziante agonia prima dell’ultimo respiro, ignare vittime di un assassino, non erano più tra noi! Per la precisione, chi scrive ha perso il proprio gattino: un animale salvato tre anni fa dalla strada, portato in casa, accudito e amato come una persona. I miei vicini di casa, a loro volta, hanno perso il proprio cagnolino, un tenero cucciolo di due anni, desideroso di coccole e di attenzioni, che ricambiava con tutto il suo affetto come spesso solo gli animali sanno fare. Per ultimo, ma non per importanza, ha perso la vita una cagnolina incinta, da poco aggregatasi al branco dei randagi.

     

    Ora, con tutte le “buone ragioni” (per l’abbaiare e il disagio creato ai passanti), che questo cittadino potesse avere, che bisogno c’era di giungere ad una soluzione così drastica? Come si fa a non tener conto delle conseguenze che un gesto simile può comportare? Si sa, il quartiere del campo sportivo è una zona periferica, adiacente alla campagna ed è plausibile che gli animali, seppur domestici, vengano lasciati liberi di scorrazzare al di fuori dei confini delle proprie abitazioni. Quindi, chi ha architettato tutto questo, avrebbe dovuto fare anche valutazioni di questo tipo. Avremmo desiderato che questa “persona” si facesse avanti, per gridargli in faccia la nostra rabbia, perché abbiamo sofferto tanto per la perdita dei nostri cuccioli e da due settimane viviamo senza di loro, registrando un grande vuoto in casa pari a quello che questa arida e spregevole “persona” evidentemente ha nel cuore!! Già, perché chi compie un atto simile di certo non conosce l’amore né per le persone e né per gli animali, anzi, è solo pieno di cattiveria!!! Mi domando ancora se, prima di prendere tale decisione, costui abbia provato a rivolgersi alle autorità competenti, se abbia parlato con i vigili urbani per cercare una soluzione “civile” al problema del randagismo. Sì, perché ci tengo a ricordare che viviamo in una società civile che, in quanto tale, ha delle regole ben precise e strutturate, atte ad evitare situazioni come questa. E le soluzioni non sarebbero mancate, come, ad esempio, prendersi carico del trasferimento dei cani presso un canile. Concludo con un’affermazione che dovrebbe farci riflettere e darci quei dieci secondi per usare la ragione, come unica differenza che distingue l’uomo dall’animale: la nostra libertà finisce dove comincia quella del nostro vicino! Ecco, caro vicino giustiziere, questa è la mia libertà – un cucciolo da amare – della quale tu mi hai privato!


     
  • 1 commento

    1. licia

      Questo signore non sa che questo suo gesto per lui eroico può essere punito dalla legge in vigore ma pensa se in italia nulla funziona vuoi che puniscano proprio me per un gesto cosi grande sicuramente il disturbo del sonno notturno o pomeridiano.le vorrei dire che in alcune zone del paese le viene dato da mangiare sia a cani che gatti dando loro un po d’affetto caro signore lei non conosce l’amore ne per se ne verso gli altri esseri animali compresi facendogli fare una fine cosi’.Un invito alle autorità competenti facendo si che non si possa verificare altre volte nel rispetto degli animali,perchè come sappiamo esiste una legge che punisce questo gesto poco civile,complimenti alla persona che ha voluto farci sapere tutto nella speranza non finisca nel dimenticatoi si di problemi ne abbiamo anche questo va risolto.

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