• “Firmiamo entro il 30 settembre per il referendum, contro una legge elettorale che crea un parlamento di nominati”
    17/09/2011 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio

    CINQUEFRONDI – La firma per consentire l’abrogazione dell’attuale legge elettorale più che un possibilità civica è un’arma formidabile data in mano ai cittadini e puntata dritta sul nostro parlamento, che come sappiamo si è ridotto, grazie all’attenzione dell’infaticabile ministro Calderoli, ad un mero ritrovo di scolaretti votanti per alzata di mano o per introduzione di tessere magnetiche. Un vero e proprio furto alla volontà popolare depredata di fatto del potere di rappresentanza che dotava col voto agli eletti. Così con l’introduzione della legge n. 270 del 21/12/2005 si instradava il cambio del sistema elettorale da proporzionale a misto, prospettando al cittadino di non scegliere i propri candidati per capacità o stima o fiducia personale, o sulla base di criteri di valutazione di merito, bensì delegando questo compito nelle mani di poche persone, i capipartito, che nel chiuso delle stanze dei bottoni sono intenti a stilar liste di candidati come fossero quelle della spesa e con criteri molte volte, come abbiamo visto nel caso dell’on. Berlusconi molto privati… Nacque il porcellum ad uso della casta, come lo battezzò il politologo Giovanni Sartori, con la benedizione dello stesso Calderoli che terminando questa immane fatica non esitò a definirla egli stesso una porcata. Per non addentrarci troppo in tecnicismi, basti pensare che tra premio di maggioranza(340 seggi alla Camera dei Deputati alla coalizione risultata vincente), liste bloccate, soglie di sbarramento(alla Camera 10% per le coalizioni, 4% alle liste non collegate, 2% per le liste collegate ma coalizzate; al Senato 20% su base regionale, 3% alle liste coalizzate, 8% alle liste non coalizzate) e ripartizione proporzionale dei seggi il destino elettorale dei “nominati” è quasi predestinato da graduatorie. Che dire, questo sistema elettorale che doveva rivelarsi vantaggioso poiché garantiva la così detta stabilità di governo, in realtà è stato uno specchietto per le allodole aduso a camuffare la vera volontà di predeterminare gli eletti con dazioni di seggi alla fedeltà del capopartito. Quindi viene premiata la devozione al leader più che la capacità di un politico di dare risposte al territorio. E’ del tutto inaccettabile che i cittadini vengano così avvolti in coltri fumose di sistemi capziosi a danno dell’espressione della sovranità popolare che deve, ipso facto, manifestarsi liberamente attraverso il voto consapevole e realmente rappresentativo della propria volontà. Come nel caso, ma non solo, dell’attuale Ministro delle Giustizia on., Francesco Nitto Palma, magistrato romano, il quale collocato nelle liste elettorali per il Senato nella circoscrizione della Calabria, poi eletto, ma di cui in Calabria non s’è avuto traccia o di cui la Calabria non ha potuto servirsi per le ragionevoli istanze del territorio poiché questo distinto signore si è dedicato molto più fattivamente ad altro che non a risolvere i problemi di chi gli ha consentito di sedere al Senato della Repubblica. Dunque per questo e per molto altro, l’invito è quello di recarsi entro il 30 settembre presso gli uffici elettorali del comune di residenza per abbracciare una causa meritoria, che renda giustizia e valore al proprio voto ma soprattutto per manifestare il dissenso, chiedendo di abrogare questa legge elettorale, contro chi vuole imporre dall’alto dei nominati che una volta eletti fanno emergere tutto il loro disinteresse per gli elettori di ogni territorio, usati, è il caso di dire, esclusivamente come serbatoio di voti ad appannaggio del potente di turno.