• Assaltano l’Ip sulla Sgc 682, arrestato un rapinatore
    07/04/2012 | Questura di Reggio Calabria | Strill.it

    REGGIO CALABRIA – Alle ore 20,30 di ieri veniva perpetrata una rapina a mano armata ad opera di tre giovani armati di pistole e col volto travisato presso il distributore carburanti IP ubicato lungo la SGC Jonio-Tirreno in c.da Primogenito di Polistena. Dopo pochi minuti, il titolare del distributore, LUMICISI Angelo di Polistena, avvisava il 113, comunicando che i tre rapinatori, dopo essersi impossessati dell’incasso della serata, si erano dati alla fuga in direzione Rosarno a bordo di una RENAULT Clio di colore grigio targata BZ 082 CP. La stessa targa era stata segnalata poco prima, alle 20.16, dal sistema di rilevamento targhe dell’ apparato PON ARIETE operativo in Rosarno, atteso che era stata inserita da ricercare poiché rubata a Rombiolo (VV) in data 01.04.2012 ed era già stata utilizzata per compiere una precedente rapina consumata ai danni dell’Ufficio Poste Italiane S.p.a. di Polistena in data 2 aprile 2012 ore 09.15. Proprio al fine di prevenire e reprimere tali reati, e ritenendo che con la stessa auto potessero essere compiute altre rapine nel territorio di giurisdizione, era stato predisposto un servizio di pattuglioni antirapina con autovetture civetta, inoltre poco dopo la segnalazione della targa auto alle ore 20,16 due volanti erano state inviate nella zona ove era stata segnalata l’autovettura. Alle ore 20.40 uno degli equipaggi della sezione investigativa del Commissariato incrociava l’auto dei rapinatori, in transito lungo la SP 54 in direzione SS 18 nel territorio del comune di Rosarno e allertava gli altri equipaggi. Poco dopo, giungevano altri tre equipaggi ed uno di essi intercettava la RENAULT Clio che aveva, nel frattempo, imboccato la SP 49 in direzione San Ferdinando, ponendosi all’inseguimento, dato che i rapinatori all’alt intimato si erano dati alla fuga. Gli altri equipaggi convergevano sulla stessa direttrice di marcia e, all’altezza del bivio Forestella all’incrocio delle provinciali 48 e 49, in agro del comune di Candidoni, l’auto dei rapinatori, data l’elevata velocità, perdeva aderenza andando ad impattare contro un muro ai margini della carreggiata. I rapinatori, dopo l’impatto che aveva reso inutilizzabile l’auto, scendevano dal mezzo e si davano alla fuga nelle campagne approfittando dell’oscurità mentre gli operatori, al fine di farli desistere dalla fuga, esplodevano alcuni colpi in aria. A causa delle condizioni del terreno incolto e dell’oscurità, i tre rapinatori riuscivano a far perdere le tracce fino a quando, nel corso della perlustrazione effettuata all’interno di un terreno recintato, ai piedi di un capannone in lamiera, uno degli investigatori notava delle tracce fresche. Immediatamente faceva intervenire gli altri operatori, che iniziavano a controllare accuratamente la zona circostante il capannone. Ad un certo punto, sul tetto dello stesso, dopo un’accurata ricerca, rintracciavano uno dei rapinatori, SCANDINARO Salvatore, che a questo punto si arrendeva senza reagire. Il giovane, che presentava i segni del’impatto con l’airbag dell’auto che nell’incidente era esploso, era stato riconosciuto dagli operatori mentre, uscito dall’auto, si dava alla fuga scavalcando un cancello, in quanto soggetto ben noto per precedenti attività d’indagine. Nelle immediate vicinanze del capannone veniva quindi rinvenuta la pistola usata per la rapina, caduta al rapinatore durante la fuga, risultata essere una pistola semiautomatica marca CZ cal 9 parabellum, pertanto arma da guerra, di fabbricazione Cecoslovacca, sprovvista dei punzoni del Banco di Prova Nazionale per cui da ritenersi clandestina, munita inoltre di caricatore contenente nr 12 cartucce stesso calibro marca NTW. Sul posto venivano inoltre rinvenuti e sequestrati due cappellini con visiera e un passamontagna di colore nero. Lo SCANDINARO veniva pertanto tratto in arresto. Dell’avvenuto arresto veniva data comunicazione al P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Palmi dott. Enzo BUCARELLI che disponeva fosse associato alla Casa Circondariale di Palmi. Presso gli uffici del Commissariato veniva fatta intervenire un’ambulanza del servizio 118 al fine di prestare le cure allo SCANDINARO per le lesioni riportate a seguito dell’incidente stradale e i sanitari ne constatavano le condizioni, riscontrando un trauma contusivo alla gamba destra. Nel frattempo presso gli uffici del Commissariato si portava la vittima della rapina, il quale formalizzava la denuncia nella quale confermava la dinamica della rapina, fornendo ulteriori dati, spiegando che i rapinatori erano in tre dei quali due erano scesi dall’auto e, col volto travisato uno da un passamontagna e l’altro dal cappuccio di un giubbotto, mentre lo minacciavano con due pistole semiautomatiche, lo avevano costretto a riaprire l’ufficio e si erano impossessati dell’incasso della serata risultato essere 6.000,00 €, dandosi successivamente alla fuga in direzione Rosarno. Sul posto interveniva inoltre personale della Polizia Scientifica che provvedeva all’estrapolazione dei filmati che venivano successivamente sottoposti ad ulteriore disamina da parte del personale della volante che rilevava degli elementi estremamente significativi in merito ad uno dei rapinatori, infatti dalla visione dei filmati si rileva che il rapinatore che aveva minacciato il LUMICISI puntandogli contro la pistola, indossava un giubbotto di colore nocciola come quello indossato dallo SCANDINARO al momento dell’arresto. Lo SCARDINARO è stato denunciato anche per la rapina compiuta ai danni dell’Ufficio Poste Italiane S.p.a. di Polistena in data 2 aprile 2012 ore 09.15 e si ritiene sia anche responsabile, con i suoi complici, di una rapina avvenuta in danno di una farmacia di Ricadi (VV) in data 3 aprile u.s. L’arma e le munizioni in sequestro saranno trasmesse ai laboratori della polizia Scientifica per la catalogazione, la comparazione e l’inserimento in banca dati IBIS. Per quanto attiene all’altro materiale sequestrato, con particolare riguardo ai cappellini ed al passamontagna, verrà inviata ai laboratori centrali della Polizia Scientifica al fine di effettuare gli accertamenti finalizzati all’individuazione ed estrapolazione di eventuali tracce biologiche. Sono in corso ulteriori attività investigative finalizzate all’identificazione ed alla cattura dei complici dell’autore della rapina ed al rinvenimento della refurtiva.