• Volano gli stracci a sinistra. Tripodi (Pdci): “Il rinnegato De Gaetano”. La replica: “Nessuna lezione di morale dal partito-famiglia”
    10/10/2011 | m.c. | Edicola di Pinuccio

    tripodi e de gaetano

    REGGIO CALABRIA – Volano gli stracci a sinistra, dopo l’adesione del consigliere regionale De Gaetano al Pd. L’uscita da Rifondazione del gruppo “Progetto Sinistra” ha rinfocolato le vecchie polemiche con il Pdci; Il segretario regionale Michele Tripodi ha diffuso oggi un comunicato che non lesina insulti a De Gaetano, a cui quest’ultimo, con una nota di Progetto Sinistra, non ha esitato a replicare. Pubblichiamo di seguito entrambi i documenti.

     

    Tripodi, segretario regionale Pdci: Il rinnegato De Gaetano

    Nei giorni scorsi, come da tempo, spesso inascoltati, avevamo previsto, il consigliere regionale Nino De Gaetano ha dato un annuncio, destinato certamente a meravigliare il mondo politico planetario e a prosciugare le acque del Mar Rosso: entra con i suoi fedeli ripetitori nel Pd con una apologia dissimulata di Berlusconi. Sotto questo profilo Nino De Gaetano non è un convertito, che conserva sempre qualcosa della vecchia pelle. Invece, appartiene alla categoria dei rinnegati, che ripudiano il passato per motivare il salto della quaglia e per aggraziarsi le simpatie di quanti già stanno nella nuova appartenenza. Tipico, questo, degli opportunisti di sinistra, che all’enfasi della frase solenne e dei principi, arrotolati in forme catechistiche, fanno seguire l’assoluta miseria di comportamenti tipici dei trasformisti e dei voltagabbana. E a nulla vale che Nino De Gaetano tenti di camuffare il suo opportunismo di sinistra con richiami alla necessità di offrire proposte concrete ai lavoratori. Egli è finito nel Pd, un partito moderato, che risulta incapace, per le sue contraddizioni interne, anche di fare una vera opposizione in Italia e in Calabria. Noi non siamo sorpresi dal passaggio al Pd di De Gaetano e dei suoi sodali. Lo avevamo detto da molto tempo che questa era la traiettoria verso cui si muovevano i transfughi di Rifondazione. Peraltro, come volevasi dimostrare, avevamo previsto e denunciato, il cosiddetto Progetto Sinistra non era altro che un miserevole alibi per tentare di giustificare quello che in nessun modo può essere giustificato: la svendita dei valori e il tradimento delle idee.

    Adesso Progetto Sinistra scompare e, come nel gioco delle tre carte, compare la destinazione finale: il Partito Democratico. De Gaetano afferma che le ideologie sono finite, però arriva a questa originale conclusione dopo avere scippato ai Comunisti Italiani e alla Federazione della Sinistra un seggio al Consiglio regionale, un seggio ottenuto solo ed esclusivamente grazie al ruolo politico e ai voti determinanti del PdCI. Soltanto un anno fa, si è candidato nella lista della Federazione della Sinistra e, allora, non ebbe alcuna esitazione o remora ideologica. Invece, il consigliere De Gaetano scopre la fine delle ideologie adesso. Forse dimentica che il segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero, intimandogli il rispetto delle regole dei comunisti in materia di finanziamento al Partito, lo ha pubblicamente definito espressione di una grandissima questione morale.

    Ma chi ha buona memoria ricorda che Nino De Gaetano, il quale solo dopo l’ingresso nel Pd vede la luce, aveva due precisi doveri etici e politici: primo, trasferire quanto dovuto, e da se stesso stornato, alla Federazione della Sinistra di cui faceva parte e che gli ha permesso di entrare in Consiglio regionale; secondo, restituire il mandato elettorale alla Federazione della Sinistra grazie alla quale era stato eletto. Né l’una né l’altra cosa, come fanno i politici da strapazzo, tutti quelli che non hanno né arte né parte. Uno sfregio ai tantissimi militanti che hanno condotto una campagna elettorale per i comunisti e la FdS.

    Sono questi opportunisti che il Pd insacca in forma solenne, rendendosi responsabile della crescita della mala pianta del trasformismo. Il Pd, nel mentre parla di etica e politica, sguainando la scimitarra contro i trasformisti che da sinistra passano a destra o gli Scilipoti di turno, contestualmente si comporta allo stesso modo. Ma, forse, dal punto di vista elettorale, ci hanno azzeccato. Con Nino De Gaetano espugneranno Archi. Un bel risultato che, evidentemente, apre una voragine di natura morale ed etica nel Pd, un partito disposto ad accettare queste incomprensibili acrobazie pur di accogliere nelle proprie fila personaggi voltagabbana e trasformisti.

    Davanti a questo scempio rilanciamo la necessità e l’indispensabilità di una forte presenza dei comunisti e della sinistra in Calabria e in Italia. Allo stesso modo ribadiamo i valori della diversità comunista, insegnatici da Enrico Berlinguer, rispetto al deserto etico e morale di squallidi ed inutili personaggi che si ricorderanno soltanto per essere stati dei saltimbanchi della politica.

     

    Progetto Sinistra (De Gaetano): “Nessuna lezione di morale dal partito-famiglia”

    “Puntuale e roboante, la segreteria regionale del Pdci ha tuonato. Mescolando veleno, diffamazione, improbabili dichiarazioni di superiorità morale e il consueto appello finale ai comunisti d’Italia e Calabria, la fantomatica segreteria, riunita come sempre nel salotto di casa Tripodi, ha vomitato improperi contro i componenti di Progetto Sinistra e il consigliere regionale Nino De Gaetano per la loro adesione al Pd. Per il Pdci, noi di Progetto Sinistra saremmo i “fedeli ripetitori” di De Gaetano, tutti insieme protagonisti di un caso di trasformismo contro il quale i Comunisti italiani brandiscono i valori della diversità comunista di cui, ovviamente, si dichiarano unici depositari. A questi enfatici maestri di morale, con la memoria breve e la diffamazione facile, replichiamo che non accettiamo lezioni da chi sa solo distruggere, producendo il deserto attorno; da chi ha gestisto il potere per decenni, si è reso protagonista di ribaltoni e inciuci e, sconfitto alle ultime regionali, sta da un anno con insinuazioni ignobili e vili denigrando la moralità altrui. Gente del genere rappresenta al meglio la Sinistra autodistruttiva da cui abbiamo deciso di allontanarci, provando a cercare un orizzonte diverso per incidere sulla realtà calabrese. Lo abbiamo fatto non da “fedeli ripetitori” ma da co-protagonisti cui è dovuto il massimo rispetto. Stiano tranquilli i Comunisti italiani: ad amare i “servi sciocchi”, punendo ogni forma di autonomia o indipendenza, sono solo loro, come possono testimoniare decine di giovani calabresi defenestrati dal partito-famiglia dei Tripodi. In quanto agli attacchi meschini al consigliere regionale Nino De Gaetano, di certo i Comunisti italiani parlano per esperienza diretta di trasformismo e questione morale. Nel 1999 Michelangelo Tripodi, eletto in Consiglio regionale con Rifondazione comunista, abbandonò il partito un mese prima di diventare assessore regionale del PdCi nella Giunta del ribaltone che riuniva elementi di centrodestra e centrosinistra. Per dirla con la segreteria regionale del Pdci, “tipico degli opportunisti di sinistra, che all’enfasi della frase solenne e dei principi, arrotolati in forme catechistiche, fanno seguire l’assoluta miseria di comportamenti tipici dei trasformisti e dei voltagabbana”. Nell’occasione Tripodi non ha stranamente avvertito l’esigenza morale di dare il buon esempio, dimettendosi per rispetto degli elettori di Rifondazione comunista che aveva tradito. Altro che moralizzatori tuonanti. Scoprono i valori della diversità comunista solo quando non hanno il potere da gestire. In quanto a lezioni di morale, insomma, da De Gaetano e dagli uomini e le donne che compongono Progetto Sinistra ne possono solo ricevere. Li vogliamo rassicurare, comunque, sul futuro di Progetto sinistra: noi continueremo le nostre attività di associazione. Ci dica il Pdci, invece, ormai spazzato via dal panorama politico nazionale e regionale, se ha altre ragioni di esistere a parte diffamare Nino De Gaetano e noi di Progetto Sinistra”.