• Un convegno per celebrare l’opera di Dante Maffia. Dal 9 al 10 settembre a Roseto Capo Spulico una iniziativa del Comune
    Tra i relatori anche Rosanna Giovinazzo e Paola Papasidero
    06/09/2013 | Comunicato

    COSENZA – Un convegno nazionale per celebrare la figura e l’opera dell’intellettuale calabrese Dante Maffia. L’iniziativa, promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Roseto Capo Spulico, si terrà nei giorni 9 e 10 settembre 2013 presso la sala convegni del Ristorante “Miramare” di Roseto Capo Spulico e prevede la partecipazione di numerosi relatori provenienti da diverse città italiane; oltre ai saluti di autorità politiche e istituzionali la due giorni sarà arricchita dagli interventi di eminenti esponenti del mondo della cultura regionale e nazionale che dibatteranno, ciascuno per il rispettivo ambito, sull’impegno profuso nella sua luminosa carriera dal professor Dante Maffia. Ben otto i prestigiosi Atenei coinvolti nella manifestazione (Università La Sapienza di Roma, Università di Salerno, Università Federico II di Napoli, Università della Calabria, Università Tor Vergata di Roma, Università di Macerata, Università del Molise, Università “G. D’Annunzio” di Pescara e Chieti) oltre all’adesione di istituzioni culturali di prim’ordine, quali l’Università Popolare di Rossano.

     

    Tutti insieme per celebrare degnamente a Roseto Capo Spulico, ridente cittadina dello Jonio che gli ha dato i natali, l’insegnante, il poeta, lo scrittore, il narratore, il saggista, il curatore di varie antologie, il critico d’arte, l’uomo Dante Maffia: poliedrica e vivace personalità della quale la Calabria è orgogliosa e fiera. Affascinato fin da ragazzo dai libri e dalle “pommedìje” (racconti orali) ascoltate avidamente attorno al caminetto, Maffia si trasferisce a Roma, dove si è laureato con una tesi sulla presenza del Verga nella narrativa calabrese. Si è dedicato all’insegnamento e alla ricerca presso la Cattedra di Letteratura Italiana dell’Università di Salerno tenuta dal professor Luigi Reina. Di natura avida e curiosa, dotato di profonda cultura, si è interessato della produzione letteraria dei maggiori scrittori italiani e di altri Paesi. Ne sono testimonianza non solo varie monografie e innumerevoli contributi pubblicati in collettanei sulle più prestigiose riviste del settore e on line, ma anche gli atti e le registrazioni delle sue frequenti conferenze tenute da anni nelle maggiori Università del mondo. Fondatore di riviste prestigiose (Il Policordo, Poetica e Polimnia), ha svolto e svolge un’intensa attività critica sulle maggiori riviste italiane, tra cui Nuova Antologia, Il Veltro, Il Belli, Poiesis, Poesia, La Fiera Letteraria, La Voce, Nuovi Argomenti. È stato corrispondente de La Nacion di Buenos Aires; per anni ha curato la rubrica dei libri per RAI 2 ed è redattore degli Studi di Italianistica nell’Africa Australe. Come poeta fu segnalato, agli esordi, da Aldo Palazzeschi che ha firmato la prefazione alla sua prima silloge poetica (Il leone non mangia l’erba, 1974), da Leonardo Sciascia (“Io sono convinto che tu sei uno dei grandi poeti di cui si parlerà molto”) e da Dario Bellezza che lo ritiene «uno dei più felici poeti dell’Italia moderna». Come narratore fu segnalato da Giampaolo Rugarli. Ha tradotto alcuni poeti dialettali calabresi per Garzanti e per Mondadori. Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, nel 2004 lo ha insignito della Medaglia d’Oro per i suoi meriti culturali, insieme ad altre importanti personalità della cultura italiana. Numerose le traduzioni delle sue opere all’estero: Francia, Russia, Svezia, Spagna, Argentina, Ungheria, Bulgaria, Germania, Portogallo, Stati Uniti, Belgio, Macedonia, Slovenia, Grecia, Serbia, Romania, Brasile, Cina. Numerosissimi i testi pubblicati di narrativa, poesia, saggistica. L’ultima sua opera in ordine di tempo è la monumentale IO. Poema totale della dissolvenza (Edilet 2013). Moltissimi gli attestati, i premi e i riconoscimenti conferitigli per la sua opera, tra cui il premio “Tarquinia- Cardarelli”, il “Martina Franca”, due volte il “Rhegium Julii”, due volte il “Circe-Sabaudia”, due volte l’”Alfonso Gatto”, “Montale”, “Città di Venezia”, “Città di Cariati” “Firenze”, “Viareggio”, “Corrado Alvaro”, “San Vito al Tagliamento”, “Giacomo Matteotti”. Nel 2012 è nato un Comitato spontaneo per sottoporre all’Accademia di Svezia il nome e l’opera di Dante Maffia per il conferimento del Nobel della Letteratura.

     

     

     

     

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