CINQUEFRONDI – La strada provinciale 5, quella che fu Strada Statale 281 di competenza Anas, e che, secondo il vecchio tragitto, iniziando dal quadrivio della Madonnina di Rosarno collega l’abitato di Cinquefrondi con la Limina e poi con Mammola fino a Marina di Gioiosa Jonica, è stata oggetto nei giorni scorsi di due sopralluoghi da parte dei tecnici della Provincia di Reggio Calabria unitamente al consigliere provinciale Giuseppe Longo.
La strada, da tempo chiusa ufficialmente al traffico dal Km 33 a causa di numerosi smottamenti e frane che la rendono impraticabile e non a norma, sembra caduta nel dimenticatoio ed ogni iniziativa presa nel tempo volta ad alzare l’attenzione su di essa sembra essere caduta nel nulla. Forse proprio per evitare responsabilità, all’atto del passaggio delle competenze tra gli enti, la Provincia pensò bene di chiudere l’arteria al transito senza prevedere alcun intervento di ripristino nè ostruendone il passaggio. Nessun cartello stradale ad indicare la chiusura ed il divieto fino a qualche tempo fa quando all’uscita dell’abitato di Cinquefrondi direzione Limina, un cartello con scritto “strada chiusa” è stato installato per poi essere integrato da un provvisorio e “volante” foglio di carta plastificato in maniera approssimativa che spiegava e riportava i motivi della chiusura basati su un’ordinanza di diversi anni prima.
Del foglio volante oggi nessun residuo, i riferimenti tecnici solo un ricordo, quei riferimenti tecnici (ordinanza di divieto di transito) che inibivano la circolazione ed il transito al Km 33. Per ben comprendere occorre precisare che la strada, all’uscita dal centro abitato di Cinquefrondi segna il km 17 e che nel tratto oltre il segnale di via Dante insistono, fino al Km 22, abitazioni o dipendenze annesse ad appezzamenti di terreno regolarmente coltivati e mantenuti dai relativi proprietari. Su sollecitazione di questi ultimi, preoccupati da eventuali responsabilità connesse al transito oltre il segnale citato, era stato posizionato il precario avviso cartaceo chiarificatore del tratto inibito.
Transito consentito quindi ma manutenzione sospesa, questo sembra essere il senso della situazione attuale della strada che, tra l’altro, rimane interamente percorribile anche se con difficoltà non essendoci sbarramenti fisici installati dall’ente proprietario.
Nelle ultime settimane, sulla spinta di Longo, consigliere provinciale espressione del territorio, i tecnici hanno ripercorso insieme a lui l’intero tratto fino alla LImina e, analizzata la situazione di fatto, hanno programmato alcuni lavori dando priorità al ripristino della piena transitabilità fino al Km 24+200 coincidente con la deviazione per la zona “Colajedu”, poco al di sopra della fontanina di “Parlato”. Saranno ripulite tutte le cunette di raccolta delle acque piovane, ripristinato il manto stradale nei tratti più deteriorati e consunti, saranno apposte adeguate protezioni ove il ciglio della strada non presenta muretti o barriere, rimossi i numerosi smottamenti verificatosi negli ultimi anni e resi ancora più ingombranti della sede stradale dai recenti eventi atmosferici.
Un primo importante intervento di ripristino parziale cui farà seguito un più impegnativo ed oneroso intervento da programmare in toto e per il quale reperire le corpose risorse necessarie. L’intervento che sta per iniziare si interrompe infatti in prossimità di una grossa frana che riduce la carreggiata in maniera sostanziale ( resta solo uno spiraglio di circa tre metri per il passaggio) e la cui rimozione comporta prioritariamente lavori di consolidamento del costone superiore.
Nei prossimi giorni quindi ruspe in azione, con la speranza che, nell’ottica di una valorizzazione turistico-naturalistica del tratto stradale auspicata da più parti, si arrivi al più presto al ripristino totale dell’antichissima strada che, non bisogna dimenticarlo, costituisce l’unica alternativa alla SS 682 ionio-tirreno nel caso di chiusura di quest’ultima per incidenti o per lavori di manutenzione.
2 commenti
Antonio Papasidero
24 febbraio 2014 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Accolgo con piacere questa notizia e voglio sperare che gli interventi di ripristino, sia pur parziali e tardivi, avvengano nell’ottica di rendere la strada provinciale non pericolosa per la pubblica incolumità, risolvendo soprattutto il problema delle acque piovane che, ormai sempre più frequentemente, si trasformano in un torrente impetuoso che occupa l’intero manto stradale. E ciò ha causato danni e disagi di grave entità, che sono noti a tutti e che hanno colpito cittadini di questo Comune che pagano regolarmente le tasse. E’ bene però sottolineare che, oltre all’Ente provinciale, è il Comune che deve intervenire sulle strade comunali che riversano le acque sulla stessa strada provinciale rendendola pericolosa per il pubblico transito (vedi strada denominata Percianello, oggi chiusa e sottratta al patrimonio pubblico che, partendo dalla Chiesa di Petricciana si immette sulla strada provinciale in località Alterusi; vedi anche la strada Alterusi, il cui tracciato è chiuso al libero transito, e il canale di raccolta delle acque piovane che risulta intasato da spazzatura, carcasse di elettrodomestici e scarichi di materiale edile a monte e, a valle, trasformato in presunta strada).
Aldo Bonini
24 febbraio 2014 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Speriamo che sia il primo passo verso il recupero di quella strada che, specialmente in estate, potrebbe rivelarsi una fonte di richiamo turistico verso siti panoramici e freschi.