• Solidarietà. Pallavolo Jolly e sezione Avis Cinquefrondi al centro trasfusionale di Polistena per la donazione di sangue
    Il modernissimo centro, fiore all'occhiello della sanità regionale, rischia il declassamento per la mancanza di un "misuratore"
    30/12/2014 | Edicola di Pinuccio
    atleti e dirigenti jolly con il dottore gallizzi

    atleti e dirigenti jolly con il dottore gallizzi

    CINQUEFRONDI –  Secondo momento di solidarietà degli atleti della Pallavolo Jolly Cinquefrondi nel periodo delle festività natalizie. Dopo la visita al reparto pediatria dell’Ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena, nella mattinata di oggi gli atleti ed i dirigenti della locale squadra di pallavolo si sono recati, in collaborazione con la sezione AVIS di Cinquefrondi della presidente Maria Pepè, presso il Centro Trasfusionale del medesimo nosocomio.

     

    Dopo gli adempimenti di rito, atleti e dirigenti hanno preso posto nelle attrezzatissime sale per i donatori dove, con la qualificata assistenza del personale addetto e dello stesso responsabile del reparto, Dott, Gallizzi, si sono sottoposti al prelievo. Con tale iniziativa la Jolly ha voluto sensibilizzare la collettività rispetto all’importanza della donazione come mezzo per aiutare ed in taluni casi salvare la vita di persone in grave difficoltà.

     

    Il centro trasfusionale di Polistena, fiore all’occhiello in tutta la regione per locali, attrezzature e personale addetto, inaugurato appena un anno e mezzo fa nel maggio del 2013, rischia di subire un declassamento dopo aver servito migliaia di utenti in loco e a domicilio e  dopo aver ricevuto migliaia di donazioni quale punto di riferimento di tutta la Piana di Gioia Tauro delle diverse associazioni del settore. Una struttura nata dalle ceneri e dopo la soppressione dell’omonima struttura di Palmi, localizzata nell’ex reparto di psichiatria, poi pronto soccorso, completamente rimesso a nuovo e perfettamente funzionale alla sua nuova”mission”.

     

    Il motivo del declassamento trova fondamento in una recente visita della  commissione regionale di controllo. Tale organo avrebbe rilevato la mancanza di un misuratore per la lavorazione del sangue e degli emoderivati nelle celle frigorifere in uso al reparto. Per questa deficenza il centro dovrebbe passare da un attuale regime di “H2 con reperibilità notturna” a un funzionamento di “H6 senza reperibilità”.  Appresa la notizia, levata di scudi da parte di tutte le forze politiche locali e presa di posizione del comune di Polistena che ha manifestato la disponibilità a contribuire all’acquisto di quanto mancante e necessario. Al momento sembra scongiurato l’annunciato declassamento che comprometterebbe tra l’altro l’attività operatoria di un nosocomio oramai unico centro di riferimento sanitario per l’intera piana. Il ridimensionamento delle funzioni del centro trasfusionale di Polistena sarebbe compensato, qualora venisse comfermato, con un servizio “navetta” che opererebbe dai centri di Locri e Reggio Calabria.