• Serranò (Cisl): Due sole Bandiere Blu lungo i 150 km di costa reggina denotano limiti inaccettabili
    23/05/2012 | Domenico Serranò, Cisl RC | Comunicato

    REGGIO CALABRIA –  L’accesso al mare  è considerato sin dall’antichità uno dei quei passaggi cruciali per lo sviluppo e la crescita di un territorio e dei suoi abitanti. La valorizzazione di questo “dono” che la Natura ha riservato ad alcuni paesi ha prodotto, laddove insistono amministratori  particolarmente “illuminati”, occupazione e prosperità in buona misura con positivi riflessi sul Pil locale. La città dei Bronzi ed il suo hinterland sebbene vantino circa 150 km di coste sembrano sfuggire a questo  elementare assunto nonostante siano state “baciate” dalla Natura e risultino persino dotate di un indice infrastrutturale portuale superiore alla media. A suffragare tutto ciò ci ha pensato, tra gli altri e per l’ennesima volta, la Fondazione per l’educazione ambientale che cura ogni anno  l’assegnazione della fatidica Bandiera Blu  ai comuni rivieraschi più virtuosi. Viene, dunque, premiata la ionica soltanto con la conferma delle spiagge di   Roccella e  Marina di Gioiosa (a tal proposito rivolgiamo un particolare plauso agli amministratori, alle associazioni ed ai cittadini dei suddetti comuni per la meritoria opera svolta);  mentre risulta assente del tutto la tirrenica reggina nonostante qualche perla più unica  che rara. L’assenza di Bandiere Blu persiste anche per quanto concerne gli approdi turistici a Reggio ed in tutta  la Calabria! A determinare questo magro bottino nonostante le infinite potenzialità  sono le scarse performance  delle amministrazioni locali in materia, tra l’altro,  di: “qualità delle acque di balneazione, depurazione delle acque reflue, certificazione ambientale, gestione dei rifiuti, servizi turistici, sicurezza, servizi ed accessibilità nelle spiagge, educazione e comunicazione ambientali” etc. Ai comuni rivieraschi reggini ed alla regione Calabria chiediamo sinergie costruttive più profonde. La vocazione turistica dei nostri territori non può prescindere da una valorizzazione a 360° del mare. Agli slogan seguano i fatti.