REGGIO CALABRIA – Riteniamo che oggi, per la Calabria e per le donne calabresi in particolare, sia una giornata decisamente importante. Abbiamo infatti appreso dalla stampa, più precisamente da un articolo apparso sulla Gazzetta del Sud, della decisione di monsignor Morosini di accogliere il nostro invito ad essere “presenza” accanto ad Anna Maria Scarfò in questo delicato momento in cui ci sarà l’udienza del processo, per stupro, proprio nella nostra città: il nostro vescovo, e diciamo “nostro” perchè in questo momento lo sentiamo davvero vicino, avrebbe contattato Anna Maria Scarfò telefonicamente. Durante il lungo colloquio Morosini avrebbe “manifestato amarezza e dolore, comprensione e solidarietà, varcando i confini di una chiesa distaccata, attendista e di retroguardia, dimostrando la volontà di andare oltre l’impegno degli annunci”. Come comitato “Se non ora quando?” di Reggio Calabria, quindi, non possiamo che dire solo una parola: grazie.
Nella nostra “provocatoria” lettera aperta indirizzata a sua eccellenza Morosini, proprio nei giorni scorsi, avevamo invocato la sua presenza al processo come segnale di impegno concreto, oltre le facili parole, ma riteniamo che questo gesto sia ben più importante. Le vicissitudini di Anna Maria, note ormai a tutti, l’hanno segnata, si era sentita tradita proprio da quella chiesa a cui aveva chiesto aiuto e conforto: bene, la stessa chiesa oggi, nella figura del nostro vescovo, ha sanato quella ferita, ristabilendo la verità e la giustizia, ha finalmente trovato il coraggio dell’ammettere le proprie colpe ed andare oltre le parole dimostrando con i fatti il suo impegno. Eccellenza, ci rivolgiamo quindi nuovamente e direttamente a lei nella certezza che il suo impegno, in favore delle donne e contro ogni violenza su di esse, continuerà e che in futuro si possa percorrere sentieri comuni, di collaborazione, per impedire che accada ancora quello che è successo ad Anna Maria ed a tante altre donne, affinchè la chiesa tutta, primo presidio di ascolto, possa essere coerente nella prassi e trarre insegnamento dalle sue parole e da quelle di papa Francesco che proprio in questi giorni ha rimesso al centro del dibattito l’importanza della figura e soprattutto della presenza femminile in essa. Grazie quindi monsignore perchè con questo gesto di sostegno in favore di Anna Maria Scarfò lei si è fatto prossimo a tutte le donne vittime di violenza e non solo. Confidiamo che nel prossimo futuro si possa tracciare la strada per una seria e proficua azione di prevenzione del femminicidio all’interno delle nostre parrocchie e della chiesa reggina. Siamo stanche di piangere le vittime, insieme possiamo fare tanto e per questo noi ci saremo!