• Se il sonno non ristora. I test per le apnee notturne, l’esperienza di Bologna
    27/05/2013 | Francesco Tropeano, medico | Edicola di Pinuccio

    sonnoMENTRE QUALCHE ASP calabrese si trastulla con progetti sanitari che non hanno alcuna ricaduta sul territorio, non hanno alcun beneficio per i malati, ma servono soltanto a spartirsi qualche spicciolo tra operatori sanitari e non , ci giunge la notizia che, da circa un mese, a Bologna in 14 farmacie è possibile sottoporsi al test per le apnee notturne.

     

    L’apnea notturna (OSAS) è una grave condizione, potenzialmente fatale, caratterizzata da un fenomeno patologico di cessazione del respiro (≥10 sec.) durante il sonno (Sleep Apnea), associato ad una serie di sintomi notturni e, soprattutto, diurni derivanti da alterazioni della struttura del sonno, alterazioni dello scambio dei gas (ossigeno/anidride carbonica) ed alterazioni emodinamiche e cardiovascolari che possono perdurare anche nelle ore di veglia. Questi disturbi respiratori di tipo ostruttivo presentano una gravità crescente che va dall’ipopnea (parziale restringimento delle vie respiratorie superiori) all’apnea (cessazione del flusso d’aria), provocata dal collasso completo dei muscoli.

    In questo link un istruttivo e “impressionante “ filmato di cosa accade durante il sonno

     

    Secondo l’INAIL l’apnea notturna si verifica in tutte le fasce d’età e in entrambi i sessi, anche se è più comune negli uomini, in eta compresa tra i 30 e i 70 anni, con un picco intorno ai 55 anni. Colpisce circa il 5% della popolazione generale con eta superiore ai 30 anni, anche se statistiche più recenti suggeriscono frequenze intorno al 10-12%.Avverte Enrico Brunello, presidente dell’Aipas (Associazione italiana pazienti con apnee del sonno): “In Italia si stima che ci siano 1.600.000 persone affette da questa malattia senza che sia stata loro diagnosticata. Bisogna far capire a tutti che è una vera patologia, grave e seria, che può portare a gravi conseguenze anche sul piano lavorativo. Chi di notte si sveglia decine di volte, alla lunga finisce per non riuscire a finire la giornata lavorativa, e si addormenta anche a tavola”. Studi recenti suggeriscono che 2 pazienti su 3 non hanno consapevolezza del problema. Dal 15 Aprile 2013 ai bolognesi, per scoprire se sono affetti da questa patologia, basterà recarsi in farmacia, farsi consegnare lo speciale ‘apparecchietto’ (che va riconsegnato la mattina dopo) e applicarlo prima di coricarsi: nella notte, l’apparecchio registrerà il numero di apnee e il giorno dopo il farmacista comunicherà il risultato alla persona, suggerendo un percorso clinico se necessario. Le conseguenze dell’apnea notturna sono serie ed ingravescenti. Con il tempo si instaurano alterazioni cardiocircolatorie che possono condurre all’insorgenza di: ipertensione arteriosa, angina pectoris, infarto, ictus cerebri, aritmie, scompenso cardiaco, morte improvvisa nel sonno. E conseguenze di altro tipo quali depressione, malumore, cambiamento di personalità , alterazione della libido, intolleranza al glucosio, sindrome metabolica.

     

    E’ di circa una settimana fa la notizia, arrivata dagli Stati Uniti, che il morbo di Alzheimer possa essere correlato alla sindrome dell’apnea notturna. Le persone con OSAS hanno una qualità del sonno scadente con conseguente eccessiva sonnolenza diurna che, associata alla difficoltà di mantenere la concentrazione, espone i soggetti al rischio di incidenti stradali (frequenza fino a 5 volte superiore) ed infortuni lavorativi/domestici.

    Ma vediamone schematicamente i sintomi :

     

    Tipici

    • Russamento.

    • Senso di soffocamento durante il sonno.

    • Pausa respiratoria o apnea riferita.

    • Sonno non riposante.

    • Sonnolenza diurna.

    • Stanchezza diurna.

    • Secchezza delle fauci al risveglio.

     

    Frequenti

    • Calo della capacità di concentrazione durante il giorno.

    • Calo della memoria recente.

    • Cefalea mattutina.

    • Irrequietezza durante il sonno.

    • Movimenti involontari.

    • Nicturia.

    • Riduzione della performance diurna.

     

    Sintomi meno comuni

    • Reflusso esofageo.

    • Laringospasmo.

    • Ridotta libido.

    • Enuresi notturna.

     

    Per la diagnosi ,oltre al monitoraggio del sonno , è utile ricercare alcuni segni :

    1. Indice di massa corporea ( BMI )superiore a 29

    2. Circonferenza collo ≥ 43cm (M) o ≥ 41cm (F).

    3. Dismorfismi cranio-facciali ed anomalie oro-faringee che determinano una riduzione del calibro delle prime vie aeree

     

    La terapia della sindrome delle apnee notturne è fondamentalmente basata su :

    • Modifiche allo stile di vita

    • Apparecchi dentali notturni

    • CPAP (ventilazione meccanica che prevede l’applicazione di una pressione positiva continua (Continuous Positive Airway Pressure = CPAP)nelle vie aeree, impedendo il collasso completo dei muscoli della faringe.

    • Chirurgia

     

    Le modifiche allo stile di vita sono facilmente intuibili :

    • perdere peso;

    • non fumare;

    • non assumere bevande alcoliche nelle 2 ore precedenti il sonno;

    • non assumere stimolanti (es. caffe);

    • evitare sonniferi o tranquillanti;

    • usare decongestionanti/spray anti-allergici nasali, se presente ostruzione;

    • modificare il decubito notturno (ad esempio cucire sul pigiama, dorsalmente, una pallina da tennis per evitare di dormire a pancia in sù)

    • evitare lettura e visione della TV a letto;

    • evitare pasti abbondanti

     

    Tuttavia, anche se correttamente applicati, questi accorgimenti non sempre risolvono il problema; allora occorre passare alla correzione ortodontica volta a far avanzare la lingua e la mandibola oppure all’utilizzo sistematico dell’apparecchio CPAP, che rimane il metodo in atto più usato. La chirurgia, anche laser, può alleviare alcuni problemi fisici che bloccano le vie respiratorie superiori durante il sonno (ad es. rimozione di tonsille/adenoidi, chirurgia nasale, chirurgia della mascella /palato).