CATANZARO – Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha scritto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin chiedendo di autorizzare la Regione Calabria e l’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria all’attivazione del reparto di Cardiochirurgia. Nella missiva, già anticipata recentemente al ministro, nel corso di un colloquio a Roma, il Presidente fa presente che “presso l’Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli” è stato realizzato un reparto di Cardiochirurgia con dotazione di dieci posti letto di degenza e dieci posti letto di terapia intensiva postoperatoria, istituito con legge regionale n°13 del 17 agosto 2007. Il finanziamento complessivo pari a Euro 18.031862,00 per la realizzazione dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia comprensiva delle tecnologie biomedicali è stato autorizzato dalla Regione Calabria e imputato per euro 8.000.000 con ordinanze del Commissario dell’emergenza sanitaria n.26/2008, n.2/2010, n.4/2010 e per Euro 10.992.517,78 a carico dell’azienda Ospedaliera “BMM”, tramite 18 canoni di locazione finanziaria, con un contratto di leasing, allegato al contratto di appalto, stipulato con la società MPS Leasing.
Tutte le opere e le attrezzature sono state collaudate il 22 dicembre 2011. La cardiochirurgia che complessivamente occupa un’area di 2400 metri quadrati e’ dotata delle più moderne tecnologie e di due sale operatorie di cui una “ibrida” unica in Calabria che permette ai cardiologi interventisti e ai cardiochirurghi di intervenire insieme. La realizzazione dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia collocata in un dipartimento cardiotoracico rappresenterà – dice ancora il Presidente Scopelliti al Ministro Lorenzin – una piattaforma avanzata per la cura delle patologie cardiovascolari con l’obiettivo di ridurre la mortalità elevata della popolazione per tali patologie e migliorare la vita dei pazienti cardiopatici. Sarà, infatti, una struttura cardiochirurgica in grado di garantire una diagnostica avanzata, il trattamento medico, aritmico e chirurgico con l’effettuazione di ogni tipo di intervento chirurgico cardiaco. Le unità operative cardiologiche attualmente esistenti all’interno dell’azienda e le relative professionalità si integreranno con l’Unità Operativa di Cardiochirurgia contribuendo così ad un unico centro operativo integrato funzionalmente e costituito dalla Cardiochirurgia, dall’UTIC, dall’Aritmologia, dalla Cardiologia Interventistica, dalla Cardiologia Clinica, dalla Cardioanestesia, dalla Terapia intensiva postoperatoria cardiochirurgia e dalla riabilitazione cardiologica. Un obiettivo importante che si propone l’Azienda Ospedaliera con la realizzazione della Cardiochirurgia è la riduzione della migrazione sanitaria extraregionale. Infatti la mobilità’ passiva per patologie cardiovascolari e’ in atto pari a euro 67.000.000 circa per anno.
La presenza, quindi, di una struttura all’avanguardia di Cardiochirurgia, sia dal punto di vista strutturale quanto dal punto di vista tecnologico e con professionisti di qualità elevata, non soltanto ridurrebbe in maniera sensibile la mobilità passiva ma determinerebbe, per contro, la possibilità di mobilità attiva rappresentando un centro di riferimento per l’intero meridione. E’ necessario evidenziare che una riduzione anche del 25-30 % del valore della mobilità passiva che determinerebbe l’apertura e la piena operatività’ della cardiochirurgia permetterebbe all’ unità operativa di autofinanziarsi e negli anni successivi avere un risultato economico in attivo”. Il Presidente Scopelliti, evidenzia che in ogni caso “c’è la ferma volontà di mantenere le due strutture cardiochirurgiche di Catanzaro. Avevamo infatti già ipotizzato che quella reggina fosse direttamente collegata alla cardiochirurgia universitaria, consapevoli che la Calabria è in piano di rientro e che è necessario aumentare i servizi per rispondere alle esigenze assistenziali e garantire il diritto alla salute”. Il Governatore conclude la lettera al Ministro Lorenzin chiedendo “di autorizzare la Regione Calabria e l’ Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria all’attivazione del reparto di Cardiochirurgia”.