• San Procopio, il primo cittadino Lamberti scrive a Reggio Tv: “Io, sindaco per aiutare il paese”
    "Se abbiamo eluso un meccanismo astruso da superare, lo abbiamo fatto con i mezzi stessi che la legge ci consente"
    15/06/2013 | Eduardo Lamberti Castronuovo, sindaco di San Procopio | Reggiotv.it

    SAN PROCOPIO – Ai signori direttori delle testate giornalistiche. Al fine di fare estrema chiarezza e soprattutto per rispondere ai quesiti che la gente comune, conoscendomi, si pone giustamente, ritengo utile e soprattutto doveroso rispondere, in maniera univoca e tramite uno scritto, alle domande che mi sono piovute dai giornalisti. Intendo riferirmi a quanto apparso sulla stampa quotidiana per le elezioni amministrative del Comune di San Procopio, svoltesi nell’ottobre scorso. Preferisco andare per punti, con risoluta fermezza, al fine di evitare interpretazioni e fugare equivoci.

     

    Punto I: A mio sommesso parere, ritengo non vi sia alcuna fattispecie di reato nel mio comportamento. A chi ne ha facoltà il compito di stabilirlo. Punto II: Ho dato la mia disponibilità a ricoprire la carica di sindaco di San Procopio nel solo intento di aiutare quel paese, di fatto, abbandonato dallo Stato ed ho voluto dare un netto segnale di rottura con il passato, evitando che soggetti direttamente o indirettamente riferibili a ambienti discutibili la amministrassero. Punto III: In ambedue le liste presentate per la libera scelta dei cittadini, senza condizionamento alcuno, ci sono solo persone di specchiata e riconosciuta moralità. Sono stato messo di fronte alla necessità di contribuire alla presentazione di più liste, perché altrimenti non sarebbe stato possibile assicurare una amministrazione al paese, per via della farraginosità del sistema elettorale. In tali liste sono presenti nomi di persone da me personalmente conosciute, anche quali collaboratori, sulla cui correttezza nessuno può eccepire alcunché. Punto IV: L’agire amministrativo che ne è seguito è sotto gli occhi di tutti, tanto da essere stato notato anche a livello nazionale per positività, correttezza e dinamismo. Non mi sembra il caso di ledere o di cercare di ledere l’immagine di San Procopio, ora che è sulla via del progresso e della ricostruzione. Da qui questa mia ferma presa di posizione. Punto V: E’ bene sottolineare il personale disinteresse assoluto, se non quello di mettermi dalla parte dello Stato, ben rappresentandolo, in un luogo dove era piuttosto latitante. Non posso non sottolineare che per riaprire l’asilo comunale, chiuso per ridimensionamento scolastico, ho rinunciato, devolvendolo, al mio appannaggio quale assessore provinciale alla Cultura, con atto pubblico. Non solo, ma ho, altresì, rinunciato ad ogni tipo di rimborso-spese per gli spostamenti da e per Reggio Calabria, dove notoriamente vivo e lavoro, sempre a favore della conduzione dell’asilo comunale.

     

    Sempre a mie spese, più il contributo di privati cittadini ed associazioni, ho riaperto la biblioteca comunale e dotato di un organo la chiesa parrocchiale. Ma al di là di queste liberalità, che dimostrano comunque un agire inusuale a queste latitudini e non solo, c’è da aggiungere il grande coinvolgimento di tutto l’apparato amministrativo, in ogni sua componente, in un agire trasparente, lontano un miglio da logiche mafiose e da quei favoritismi, che dovrebbero essere banditi da tutte le amministrazioni pubbliche cosi come si sta facendo nel piccolo comune aspromontano. Non città che conferisce prestigio ma che lo richiede! Chi si affanna a trovare in tutto il mio agire una illegittimità o, peggio, un reato, prima, durante e dopo le elezioni, si scontra innanzitutto con la legge, che non può ravvisare nulla di non conforme ai suoi dettami. Se abbiamo eluso un meccanismo astruso da superare, lo abbiamo fatto con i mezzi stessi che la legge ci consente. Mi rammarica che qualcuno voglia trovarci alcunché di illegittimo, perché la risposta a questo suo pretestuoso assunto è nei fatti. Incontrovertibili.

     

    Questo l’unico lato negativo dell’intera vicenda che mi vede orgoglioso di aver dedicato il mio tempo, la mia fatica, la mia rinuncia a passatempi personali e, perché no, anche a risorse economiche (pecunia non olet) in favore di una popolazione quantomeno disorientata, abbandonata a se stessa e dimentica anche di uno Stato positivo. Popolazione cui è stata data democraticamente la possibilità di scegliere chi si era proposto o, addirittura, di non andare a votare. Cosa che non ha fatto. Non sono in cerca di apprezzamenti, perché ciò che ho fatto, l’ho reso volontariamente, ma non v’è dubbio che il sacrificio e lo spirito di servizio superano, per gli effetti, ogni spasmodica ricerca di qualcosa che non c’è. Mi duole che la città di San Procopio, prima ancora del sottoscritto, subisca un tentativo di affossamento del momento positivo che sta vivendo, moralmente ed amministrativamente. Anche perché i suoi abitanti, non lo meritano. E forse, neppure io.