• San Ferdinando. Tendopoli, il sindaco Madafferi ordina lo sgombero. Bonelli, assessore a Rosarno: “La Regione continua a negare i fondi per un intervento” Video
    17/12/2012 | Michele Carlino, Giulio Pittalis, Salvatore Tigani | Edicola di Pinuccio

     

    SAN FERDINANDO – Il sindaco di San Ferdinando, Francesco Madafferi, ha firmato una ordinanza di sgombero della tendopoli spontanea che accoglie diverse centinaia di migranti africani. Il sito non presenta nessuna delle condizioni di agibilità igienico sanitaria, ma la decisione del sindaco suona come una provocazione nei confronti delle istituzioni, nazionali, regionali e provinciali, che continuano ad ignorare l’emergenza. Francesco Madaffari, sindaco di San Ferdinando: “Alla base c’è una relazione del servizio ispettivo dell’Asp di Reggio Calabria che mi ha quasi intimato di procedere a una bonifica in quanto non esistono le condizioni igienico-sanitarie”. Unica risposta all’atto del sindaco Madafferi, la convocazione da parte del prefetto di Reggio Calabria del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

     

    Francesco Madaffari, sindaco di San Ferdinando: ”Ho scritto al Presidente della Repubblica, al ministro Cancellieri, al ministro per la cooperazione, al presidente del consiglio regionale della Calabria che è la massima autorità elettiva della Regione, al presidente Scopelliti. Se non rispondono loro, se il problema non è loro come può essere un problema di un comune di 4000 abitanti, come può un comune di 4000 abitanti sostenere la pressione di mille immigrati? È pazzesco. Se domani dovesse venire qualche autorità governativa io non sarò presente, anche se venisse il ministro dell’Interno, il sindaco di San Ferdinando non sarà presente”.

     

    Chiamare emergenza quella di Rosarno è improprio. Tre anni dopo la rivolta, nulla è cambiato. I migranti africani arrivati in Calabria con la speranza di un lavoro nella raccolta delle arance, anche quest’inverno restano in balia di se stessi. La tendopoli montata dal ministero dell’Interno basta appena a 250 persone; ai margini della zona industriale, alle spalle del porto di Gioia Tauro, vivono già più di mille. In assenza di altre possibilità, molti si sono costruiti un rifugio da soli. Al disagio dei migranti si somma la lentezza degli interventi istituzionali. Colpito da ciò che ha visto in una sua visita, il vescovo di Oppido ha donato 10mila euro per offrire un tetto ai braccianti africani. Ma la Regione continua a ignorare il problema.

     

    Francesco Bonelli, assessore al comune di Rosarno: ”A inizio ottobre sia il sindaco di Rosarno che il sindaco di San Ferdinando si sono attivati presso la prefettura perché prendessero provvedimenti per questo flusso migratorio che sarebbe arrivato. Siamo rimasti inascoltati dalla provincia dalla regione e dai vari ministeri e tanto è vero che oggi ci troviamo in queste condizioni, ancora oggi la Regione Calabria dice di non avere i fondi necessari per intervenire. pare che ci sia l’interessamento da parte del ministero degli interni su sollecitazione da parte della prefettura per inviare altre tende però ancora a tutt’oggi ci ritroviamo in queste condizioni”. La situazione di Rosarno e della Piana di Gioia Tauro restano ancora lontane dal trovare una soluzione. E neppure il Natale ormai alle porte pare abbastanza, per indurre istituzioni, associazioni e società a lavorare per uscire dall’emergenza, e restituire alle migliaia di migranti la dignità che spetta agli esseri umani.