• Rosarno.Incendiata l’auto dell’assessore comunale Francesco Bonelli
    01/03/2015 | Piera Galluzzo | www.telemia.it
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    L’Assessore Francesco Bonelli

    ROSARNO – E’ stata data alle fiamme, la notte scorsa, l’ auto dell’ assessore alla Pubblica Istruzione e all’ innovazione tecnologica del Comune di Rosarno, Francesco Bonelli. L’ autovettura, una Bmw serie 3, come consuetudine era parcheggiata davanti a casa dell’ assessore quando, improvvisamente, intorno alle 4 del mattino, un vicino di casa, accortosi dell’ incendio, ha dato l’ allarme. A nulla sono valsi, però, gli sforzi di Francesco Bonelli e del padre e degli abitanti del quartiere, accorsi immediatamente sul posto, per dare una mano. All’ arrivo dei vigili del fuoco, le fiamme avevano già ridotto l’ auto ad un cumulo di lamiere. L’ incendio divampato, ha danneggiato anche due, delle vicine abitazioni; sul posto sono tempestivamente accorsi, il tenente della stazione locale dei Carabinieri, Giuseppe Anobile e il capitano della compagnia di Gioia Tauro, Francesco Cinnirella, che ora indagano sulla natura dell’ incendio.

     

    Solidarietà unanime per Bonelli, che non ha rilasciato alcuna dichiarazione. ‘Riusciremo a scoprire chi vuole il male per questa città’- affermano il sindaco della cittadina, Elisabetta Tripodi e la giunta che, si dicono fiduciosi dell’ operato delle forze dell’ ordine. ‘Simili e deprecabili gesti- ribadiscono i colleghi di Francesco Bonelli- non fermeranno la determinazione dell’ azione amministrativa’. Ferma condanna anche dall’ opposizione, che si unisce al consigliere regionale Giovanni Arruzzolo. Si dicono ‘indignati’ contro il ‘vile atto’ e si auspicano, fanno sapere, che ‘simili azioni non si ripetano’.

     

    ‘Violenza e sopraffazione, non possono fermare l’ azione politica di un uomo e di un’ intera compagine politica’- tuonano dalla Sinistra per Rosarno, mentre il Pd, ‘rinnova la stringente esigenza di una maggiore tutela degli amministratori locali, quali primi interlocutori delle istituzioni con i cittadini; non è ammissibile- prosegue Sebi romeo- dover sopportare la vigliaccheria di pochi che agendo con chiare modalità criminali- prosegue il capo gruppo del Pd- immagina di poter determinare le azioni amministrative, degli uomini liberi’. E mentre dal centro destra chiedono, che ‘sia fatta piena luce’ sull’ episodio, Nicola Irto, consigliere regionale del Pd, parla di ‘modus operandi tipico’. ‘Il metodo operato- conclude il consigliere del Pd- è un chiarissimo messaggio intimidatorio, di matrice mafiosa’. Quest’ ultimo, intanto è il quarto attentato, contro esponenti della Giunta attualmente in carica.